Venezia, Festa della Sensa 2021. I sindaci dei capoluoghi del Veneto hanno trasmesso un importante messaggio di cooperazione territoriale: “fare rete”.
Il primo cittadino di Venezia Luigi Brugnaro ha accolto i sindaci veneti Mario Conte di Treviso, Padova Sergio Giordani, Vicenza Francesco Rucco, Belluno Jacopo Massaro, Verona Federico Sboarina e Rovigo con il vicesindaco Roberto Tovo. Alla cerimonia di consegna dell’anello hanno partecipato il vicesindaco di Genova Massimo Nicolò, il sindaco di Amalfi Daniele Milano e Michele Conti di Pisa.
Il rito dello sposalizio, nel quale l’anello viene donato al mare nel tratto di laguna davanti a San Nicolò del Lido, ricorda due fatti storici. Anno 1000, il Doge Pietro II Orseolo, iniziatore dello “Stato da Mar“, liberò la Dalmazia dalla schiavitù slava e sconfisse i pirati Narentani. Anno 1177, il Doge Sebastiano Ziani stipula a Venezia un trattato di pace con il Papa Alessandro III e l’imperatore Federico Barbarossa.
Il sindaco di Treviso Mario Conte, intervenuto anche in rappresentanza dei 563 comuni della Regione Veneto, ha messo in evidenza la matrice Serenissima di Treviso, la via d’acqua del Sile e il commercio del legname che arrivava a Venezia dal bellunese.
Legami forti con la Dalmazia e l’Istria quelli del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro che ha lanciato a tutti l’invito a ritrovare lo spirito di coesione e unità in occasione dei 1600 dalla Fondazione di Venezia.
Sergio Giordani, sindaco di Padova, ha sottolineato il filo conduttore del fiume Brenta, i legami del commercio e della cultura, quelli contemporanei con l’Università.
Da Vicenza, grazie al sindaco Francesco Rucco, ricorda la Dedizione a Venezia avvenuta nell’anno 1404 e il progetto di lavoro insieme per la candidatura di Vicenza Capitale Italiana della Cultura 2024.
Il sindaco di Belluno Jacopo Massaro porta in dote la qualità della vita del territorio Bellunese e ribadisce l’importanza del sistema regionale capace di fare rete.
A proposito dei legami tra Venezia e Zara, Sua Eminenza Patriarca di Venezia Francesco Moraglia ha evidenziato che “il mare non è un confine che separa, ma un ponte che unisce e allora questi episodi storici ben vengano nel ricordo e soprattutto per essere stimolo per considerare quanto il nostro oggi ha bisogno di meditare, di vivere e soprattutto di trovare anche a livello personale, sociale e politico degli stili capaci di generare pace”.