“La mia arte attinge da quello che è il nostro territorio. Mi inebria il fango, la nostra laguna, il nostro silenzio quasi metafisico, che ci permette di avere questa situazione di poter pensare oltre al caos che ci circonda” (Andrea Tagliapietra)
E’ con questo profondo pensiero che Andrea Tagliapietra spiega il senso dell’essere artista profondamente radicato al suo ambiente naturale.
Fabio Bressanello, fotografo e gallerista buranello compaesano di Andrea Tagliapietra, sottolinea che “abbiamo vissuto nella stessa isola, lo conosco da quando era bambino, l’ho riscoperto in quest’ultimo periodo e mi ha aperto un nuovo orizzonte”.
Andrea Tagliapietra, classe 1976, vive e lavora a Burano. Si è formato alla Scuola Internazionale di Grafica di Venezia e frequenta lo Studio 13 sotto la guida di Silvestro Lodi. Ha realizzato mostre collettive e personali in Italia e all’estero distinguendosi in alcuni importanti concorsi nazionali con opere presenti in molte collezioni pubbliche e private, sia nazionali che estere. La ricerca di Tagliapietra spazia, fin dagli esordi, dalla pittura alla scultura interagendo, attualmente, con performance e video arte digitale. Il topos delle sue opere è spesso legato all’inquietudine e al senso di in-appartenenza che spesso contraddistingue l’essere umano.
Una ricca esposizione di opere intitolata “WAITING ROOM” si può ammirare presso la Galleria Bressanello ARTSTUDIO di Venezia. Si trova proprio davanti al Ponte dei Pugni arrivando dal vicinissimo Campo Santa Margherita. Location da visitare in compagnia, anche per assaporare cicchetti, tipiche specialità veneziane e altro di buono da gustare e ammirare in una zona di Venezia, ovvero quella di San Barnaba, dove c’è molto da scoprire.
Questa iniziativa rappresenta un importante segnale di risveglio e voglia di fare arte dei veneziani. Fabio e Andrea sono la testimonianza autentica che può esserci ancora futuro per la Cultura dei veneziani. Galleristi e artisti veneziani possono davvero dire e fare qualcosa per la meravigliosa Venezia circondata dal suo affascinante arcipelago di isole.
Alla luce di questo c’è da chiedersi una cosa: fino a quando il Padiglione Venezia della Biennale non concederà spazio ai talenti veneziani?
Da troppi anni gli spazi del Padiglione sono spesso utilizzati in modo vergognoso. Alcuni anni fa ci furono plateali proteste proprio all’inaugurazione della Biennale alla presenza del Presidente della Repubblica. Tra i vari protagonisti delle rivendicazioni sul Padiglione Venezia, le cronache ricordano la manifestazione “tapeo dell’omo”, promossa da Giorgio Bortoli, valido artista del Lido di Venezia.
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