Comunicazione, digitale, Giovani, Marketing, Ricerca, Veneto

Inizia il progetto Veneto Creators con 28 giovani promotori territoriali

Veneto Creators è un innovativo progetto di marketing territoriale che ha l’obiettivo di promuovere le eccellenze venete mediante nuovi contenuti social su Instagram e TikTok. I protagonisti sono 28 giovani creativi organizzati in sette squadre, una per ciascono dei territori di Belluno, Rovigo, Padova, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza dei quali faranno lo storytelling digitale.

Il progetto è coordinato dalla cafoscarina Veronica Civiero fondatrice di ViralVeneto con laurea in Economia e Gestione delle Imprese e da colui che per primo inziò a raccontare il Veneto sui social, cioè Nicola Canal “Canal il Canal” che sarà la voce narrante dei contenuti prodotti dalle squadre.

Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha detto che “Sono l’orgoglio del Veneto. Amano il Veneto e sono orgogliosi di poterlo raccontare e rappresentare nei social network. Sono 28 Veneto Creators e oggi, assieme a loro, la Regione del Veneto dà il via ufficiale alla sfida digitale che racconterà tutto ciò che di più bello e inedito è custodito nelle sette province. Ogni gruppo ha un suo tema che diventerà contenuto digitale e virale, su Instagram o TikTok. Dall’enogastronomia alla natura, passando dalla storia all’arte e usando anche la lingua veneta che fa parte del nostro patrimonio. Toccheranno sia gli aspetti culturali, sia le tematiche importanti come la sostenibilità e l’inclusione. I creators, in questo viaggio di tre mesi, saranno supportati dalle DMO e dai Consorzi di Promozione turistica, una sinergia che darà ancora più valore a ogni singolo luogo. L’obiettivo è che 28 voci creative propaghino il loro messaggio, per migliaia di volte, grazie all’interazione nei social”.

Ecco le 7 squadre di Veneto Creators

Fino al 7 giugno 2023 le sette squadre saranno al lavoro per creare i contenuti, ovvero due video per ogni creator ed un contenuto di squadra. Alla fine dell’attività verranno premiati i tre team che si saranno distinti nella comunicazione e per i loro contenuti.

Belluno

Padova

Rovigo

Treviso

Venezia

Verona

Vicenza 

#venetocreators

digitale, Innovazione, Ricerca, Società della Conoscenza

AI Intelligenza Artificiale. La storia interna di ChatGPT nel dialogo di Will Douglas Heaven con quattro autori

Novembre 2022, la società OpenAI lancia senza clamore ChatGPT. Nessuno all’interno dell’azienda era preparato per un mega successo virale. Cosa è avvenuto in pochi mesi? Quali saranno gli sviluppi?

Andiamo a comprendere dietro le quinte il fenomeno culturale che nel gennaio 2023, a soli due mesi dal lancio, ha raggiunto la strabiliante cifra di 100 milioni di utenti attivi mensili. ChatGPT è l’applicazione consumer con la crescita più rapida nella storia.

Ringraziamo Will Douglas Heaven, senior AI editor del MIT Massachusetts Institute of Technology Technology Review, che voluto condividere il suo dialogo con quattro autori di ChatGPT.

By Will Douglas Heaven

Per conoscere la storia dietro il chatbot (software che simula una conversazione con un essere umano), come è stato realizzato, come OpenAI lo ha aggiornato dal momento del rilascio e cosa pensano i suoi creatori del suo successo, ho parlato con quattro persone che hanno contribuito a creare quella che è diventata una delle app Internet più popolari che mai. Oltre ad Agarwal e Fedus, ho parlato con John Schulman, cofondatore di OpenAI, e Jan Leike, leader del team di allineamento di OpenAI, che lavora sul problema di far fare all’AI ciò che i suoi utenti vogliono che faccia (e nient’altro) .

Quello che mi è venuto fuori è stata la sensazione che OpenAI sia ancora perplesso dal successo della sua anteprima di ricerca, ma ha colto l’opportunità per portare avanti questa tecnologia, osservando come milioni di persone la stanno usando e cercando di risolvere i problemi peggiori man mano che si presentano.

Da novembre, OpenAI ha già aggiornato più volte ChatGPT. I ricercatori stanno utilizzando una tecnica chiamata adversarial training per impedire a ChatGPT di consentire agli utenti di indurlo a comportarsi male (noto come jailbreak). Questo lavoro mette l’uno contro l’altro più chatbot: un chatbot interpreta l’avversario e attacca un altro chatbot generando testo per costringerlo a superare i suoi soliti vincoli e produrre risposte indesiderate. Gli attacchi riusciti vengono aggiunti ai dati di addestramento di ChatGPT nella speranza che impari a ignorarli.       

OpenAI ha anche firmato un accordo multimiliardario con Microsoft e ha annunciato un’alleanza con Bain, una società di consulenza gestionale globale, che prevede di utilizzare i modelli di intelligenza artificiale generativa di OpenAI nelle campagne di marketing per i suoi clienti, tra cui Coca-Cola. Al di fuori di OpenAI, il clamore su ChatGPT ha dato il via a un’altra corsa all’oro attorno a modelli linguistici di grandi dimensioni, con aziende e investitori di tutto il mondo che sono entrati in azione.

È un sacco di clamore in tre brevi mesi. Da dove viene ChatGPT? Quali misure ha adottato OpenAI per assicurarsi che fosse pronto per il rilascio? E dove stanno andando dopo?  

Quanto segue è stato modificato per lunghezza e chiarezza.

Jan Leike: È stato travolgente, onestamente. Siamo stati sorpresi e abbiamo cercato di recuperare.

John Schulman: Stavo controllando molto Twitter nei giorni successivi al rilascio, e c’è stato questo periodo folle in cui il feed si stava riempiendo di screenshot di ChatGPT. Mi aspettavo che fosse intuitivo per le persone e mi aspettavo che ottenesse un seguito, ma non mi aspettavo che raggiungesse questo livello di popolarità mainstream.

Sandhini Agarwal: Penso che sia stata sicuramente una sorpresa per tutti noi quante persone hanno iniziato a usarlo. Lavoriamo così tanto su questi modelli che dimentichiamo quanto possano essere sorprendenti per il mondo esterno a volte.

Liam Fedus: Siamo rimasti decisamente sorpresi di quanto bene sia stato accolto. Ci sono stati così tanti tentativi precedenti di un chatbot generico che sapevo che le probabilità erano contro di noi. Tuttavia, la nostra beta privata ci ha dato la certezza di avere qualcosa che le persone potrebbero davvero apprezzare.

Jan Leike: Mi piacerebbe capire meglio cosa sta guidando tutto questo, cosa sta guidando la viralità. Ad esempio, onestamente, non capiamo. Non lo sappiamo.

Parte della perplessità del team deriva dal fatto che la maggior parte della tecnologia all’interno di ChatGPT non è nuova. ChatGPT è una versione perfezionata di GPT-3.5, una famiglia di modelli linguistici di grandi dimensioni che OpenAI ha rilasciato mesi prima del chatbot. GPT-3.5 è esso stesso una versione aggiornata dGPT-3 , apparso nel 2020. L’azienda rende questi modelli disponibili sul proprio sito Web come interfacce di programmazione delle applicazioni o API, che rendono facile per altri sviluppatori di software collegare i modelli al proprio codice . OpenAI ha anche rilasciato una precedente versione perfezionata di GPT-3.5, chiamata InstructGPT, nel gennaio 2022. Ma nessuna di queste versioni precedenti della tecnologia è stata presentata al pubblico. 

Liam Fedus: Il modello ChatGPT è messo a punto dallo stesso modello linguistico di InstructGPT e abbiamo utilizzato una metodologia simile per perfezionarlo. Abbiamo aggiunto alcuni dati di conversazione e messo a punto un po’ il processo di formazione. Quindi non volevamo sopravvalutarlo come un grande progresso fondamentale. Come si è scoperto, i dati conversazionali hanno avuto un grande impatto positivo su ChatGPT.

John Schulman: Le capacità tecniche grezze, valutate dai benchmark standard, in realtà non differiscono sostanzialmente tra i modelli, ma ChatGPT è più accessibile e utilizzabile.

Jan Leike: In un certo senso puoi intendere ChatGPT come una versione di un sistema di intelligenza artificiale che abbiamo avuto per un po’ di tempo. Non è un modello fondamentalmente più capace di quello che avevamo in precedenza. Gli stessi modelli di base erano disponibili sull’API da quasi un anno prima dell’uscita di ChatGPT. In un altro senso, l’abbiamo reso più allineato con ciò che gli umani vogliono farne. Ti parla in dialogo, è facilmente accessibile in un’interfaccia di chat, cerca di essere utile. Questo è un progresso incredibile e penso che sia ciò che le persone stanno realizzando.

John Schulman: Deduce più facilmente l’intento. E gli utenti possono ottenere ciò che vogliono andando avanti e indietro.

ChatGPT è stato addestrato in modo molto simile a InstructGPT, utilizzando una tecnica chiamata apprendimento per rinforzo dal feedback umano (RLHF). Questa è la salsa segreta di ChatGPT. L’idea di base è prendere un modello di linguaggio di grandi dimensioni con la tendenza a sputare tutto ciò che vuole, in questo caso GPT-3.5, e perfezionarlo insegnandogli quali tipi di risposte preferiscono effettivamente gli utenti umani.

Jan Leike:Abbiamo avuto un folto gruppo di persone che leggeva i prompt e le risposte di ChatGPT e poi diceva se una risposta era preferibile a un’altra risposta. Tutti questi dati sono stati quindi uniti in un’unica esecuzione di allenamento. Gran parte di esso è lo stesso tipo di cosa che abbiamo fatto con InstructGPT. Vuoi che sia utile, vuoi che sia veritiero, vuoi che sia – sai – non tossico. E poi ci sono cose specifiche per produrre dialoghi ed essere un assistente: cose come, se la domanda dell’utente non è chiara, dovrebbe porre domande di follow-up. Dovrebbe anche chiarire che si tratta di un sistema di intelligenza artificiale. Non dovrebbe assumere un’identità che non ha, non dovrebbe affermare di avere capacità che non possiede, e quando un utente gli chiede di svolgere attività che non dovrebbe svolgere, deve scrivere un rifiuto Messaggio.

Sandhini Agarwal: Sì, penso che sia quello che è successo. C’era un elenco di vari criteri in base ai quali i valutatori umani dovevano classificare il modello, come la veridicità. Ma hanno anche iniziato a preferire cose che consideravano una buona pratica, come non fingere di essere qualcosa che non sei. 

Poiché ChatGPT era stato creato utilizzando le stesse tecniche utilizzate in precedenza da OpenAI, il team non ha fatto nulla di diverso quando si è preparato a rilasciare questo modello al pubblico. Hanno ritenuto che il livello che avevano fissato per i modelli precedenti fosse sufficiente.  

Sandhini Agarwal: Quando ci stavamo preparando per il rilascio, non abbiamo pensato a questo modello come a un rischio completamente nuovo. GPT-3.5 era già presente nel mondo e sappiamo che è già abbastanza sicuro. E attraverso la formazione di ChatGPT sulle preferenze umane, il modello ha appena appreso automaticamente il comportamento di rifiuto, dove rifiuta molte richieste.

Jan Leike: Abbiamo fatto qualche ulteriore “red-teaming” per ChatGPT, dove tutti in OpenAI si sono seduti e hanno cercato di rompere il modello. E avevamo gruppi esterni che facevano lo stesso genere di cose. Abbiamo anche avuto un programma di accesso anticipato con utenti fidati, che hanno fornito feedback.

Sandhini Agarwal: Abbiamo scoperto che generava alcuni output indesiderati, ma erano tutte cose che genera anche GPT-3.5. Quindi, in termini di rischio, come anteprima della ricerca, perché era quello che inizialmente doveva essere, andava bene.

John Schulman: Non puoi aspettare che il tuo sistema sia perfetto per rilasciarlo. Abbiamo testato le versioni precedenti per alcuni mesi e i beta tester hanno avuto impressioni positive sul prodotto. La nostra più grande preoccupazione riguardava la fattualità, perché al modello piace fabbricare le cose. Ma InstructGPT e altri modelli linguistici di grandi dimensioni sono già disponibili, quindi abbiamo pensato che fintanto che ChatGPT è migliore di quelli in termini di fattualità e altri problemi di sicurezza, dovrebbe andare bene. Prima del lancio abbiamo confermato che i modelli sembravano un po’ più concreti e sicuri di altri modelli, secondo le nostre valutazioni limitate, quindi abbiamo deciso di procedere con il rilascio.

OpenAI ha osservato come le persone utilizzano ChatGPT sin dal suo lancio, vedendo per la prima volta come si comporta un modello linguistico di grandi dimensioni quando viene messo nelle mani di decine di milioni di utenti che potrebbero cercare di testarne i limiti e trovarne i difetti. Il team ha provato a saltare sugli esempi più problematici di ciò che ChatGPT può produrre, dalle canzoni sull’amore di Dio per i preti stupratorial codice malware che ruba i numeri delle carte di credito, e usarli per frenare le versioni future del modello.  

Sandhini Agarwal: Abbiamo molti prossimi passi. Sicuramente penso che il modo in cui ChatGPT è diventato virale abbia fatto esplodere molti problemi che sapevamo esistessero davvero e diventassero critici, cose che vogliamo risolvere il prima possibile. Ad esempio, sappiamo che il modello è ancora molto distorto. E sì, ChatGPT è molto bravo a rifiutare richieste errate, ma è anche abbastanza facile scrivere prompt che gli impediscano di rifiutare ciò che volevamo che rifiutasse.

Liam Fedus: È stato emozionante osservare le diverse e creative applicazioni degli utenti, ma siamo sempre concentrati sulle aree in cui migliorare. Pensiamo che attraverso un processo iterativo in cui distribuiamo, riceviamo feedback e perfezioniamo, possiamo produrre la tecnologia più allineata e capace. Man mano che la nostra tecnologia si evolve, inevitabilmente emergono nuovi problemi.

Sandhini Agarwal: Nelle settimane successive al lancio, abbiamo esaminato alcuni degli esempi più terribili che la gente avesse trovato, le cose peggiori che la gente vedesse in natura. Abbiamo valutato ciascuno di essi e abbiamo parlato di come dovremmo risolverlo.

Jan Leike: A volte è qualcosa che è diventato virale su Twitter, ma abbiamo alcune persone che in realtà contattano in silenzio.

Sandhini Agarwal: Molte cose che abbiamo scoperto erano jailbreak, che è sicuramente un problema che dobbiamo risolvere. Ma poiché gli utenti devono provare questi metodi contorti per far sì che il modello dica qualcosa di negativo, non è che questo fosse qualcosa che ci mancava completamente o qualcosa che ci ha sorpreso molto. Tuttavia, è qualcosa su cui stiamo lavorando attivamente in questo momento. Quando troviamo jailbreak, li aggiungiamo ai nostri dati di addestramento e test. Tutti i dati che stiamo vedendo alimentano un modello futuro.

Jan Leike:  Ogni volta che abbiamo un modello migliore, vogliamo pubblicarlo e testarlo. Siamo molto ottimisti sul fatto che un addestramento mirato all’avversario possa migliorare molto la situazione con il jailbreak. Non è chiaro se questi problemi scompariranno del tutto, ma pensiamo di poter rendere molto più difficile il jailbreak. Ancora una volta, non è che non sapessimo che il jailbreak fosse possibile prima del rilascio. Penso che sia molto difficile anticipare davvero quali saranno i veri problemi di sicurezza con questi sistemi una volta che li avrai implementati. Quindi stiamo ponendo molta enfasi sul monitoraggio di ciò per cui le persone utilizzano il sistema, vedendo cosa succede e quindi reagendo a ciò. Questo non vuol dire che non dovremmo mitigare in modo proattivo i problemi di sicurezza quando li anticipiamo.

A gennaio, Microsoft ha rivelato Bing Chat, un chatbot di ricerca che molti presumono essere una versione del GPT-4 ufficialmente non annunciato di OpenAI. (OpenAI afferma: “Bing è alimentato da uno dei nostri modelli di nuova generazione che Microsoft ha personalizzato specificamente per la ricerca. Incorpora i progressi di ChatGPT e GPT-3.5.”) L’uso di chatbot da parte di giganti della tecnologia con reputazioni multimiliardarie per proteggere crea nuove sfide per coloro che hanno il compito di costruire i modelli sottostanti.

Sandhin Agarwal: La posta in gioco in questo momento è decisamente molto più alta di quanto non fosse, diciamo, sei mesi fa, ma è ancora più bassa di dove potrebbe essere tra un anno. Una cosa che ovviamente conta davvero con questi modelli è il contesto in cui vengono utilizzati. Come con Google e Microsoft, anche una cosa che non è fattuale è diventata un grosso problema perché sono pensati per essere motori di ricerca. Il comportamento richiesto di un modello di linguaggio di grandi dimensioni per qualcosa come la ricerca è molto diverso rispetto a qualcosa che dovrebbe essere solo un giocoso chatbot. Dobbiamo capire come percorrere il confine tra tutti questi diversi usi, creando qualcosa che sia utile per le persone in una vasta gamma di contesti, in cui il comportamento desiderato potrebbe davvero variare. Ciò aggiunge più pressione. Perché ora sappiamo che stiamo costruendo questi modelli in modo che possano essere trasformati in prodotti. ChatGPT è un prodotto ora che abbiamo l’API. Stiamo costruendo questa tecnologia generica e dobbiamo assicurarci che funzioni bene su tutto. Questa è una delle sfide chiave che dobbiamo affrontare in questo momento.

John Schulman: Ho sottovalutato la misura in cui le persone indagano e si preoccupano della politica di ChatGPT. Avremmo potenzialmente potuto prendere decisioni migliori durante la raccolta dei dati di addestramento, il che avrebbe ridotto questo problema. Ci stiamo lavorando adesso.

Jan Leike: Dal mio punto di vista, ChatGPT fallisce spesso: ci sono così tante cose da fare. Non sembra che abbiamo risolto questi problemi. Dobbiamo tutti essere molto chiari con noi stessi e con gli altri sui limiti della tecnologia. Voglio dire, i modelli linguistici esistono da un po’ di tempo ormai, ma siamo ancora agli inizi. Conosciamo tutti i problemi che hanno. Penso che dobbiamo solo essere molto sinceri, gestire le aspettative e chiarire che questo non è un prodotto finito.

Credits: Will Douglas Heaven technologyreview.com

#ChatGPT #MIT

    

digitale, Pubblica Amministrazione

Nuovo alfabeto per la Pubblica Amministrazione

Un nuovo alfabeto per la Pubblica Amministrazione basato su quattro assi:

  • A come Accesso
  • B come Buona amministrazione
  • C come Capitale umano
  • D come Digitalizzazione

Ecco le linee programmatiche sulle quali il Governo Draghi si sta muovendo per rinnovare la Pubblica Amministrazione nella quale lavorano 3,2 milioni persone.

Il documento è stato presentato dal Ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, nell’audizione sulle linee programmatiche che si è svolta il 10 marzo 2021 alle commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro di Camera e Senato.

Alfabeto PA – 10 marzo 2021

digitale, Ricerca, Social Network

Prosumer influencer che sviluppa la resilienza

Entriamo nel contesto del telelavoro che utilizza il digitale, i social e le piattaforme, il cloud e gli strumenti di collaborazione. Nell’ottica del professionista egli sviluppa in piena libertà la propria carriera, anche in pensione per ampliare i propri interessi professionali. Il suo stile di vita è tagliato su misura sulle proprie esigenze.

Studio Baroni mette in evidenza l’importanza di adottare l’approccio prosumer, ovvero immedesimarsi nel consumatore e produttore di contenuti, idee e proposte da condividere. In questo modo il | lavoratore | consumatore | prosumer | assume anche la veste di influencer, cioè valido testimonial per qualsiasi prodotto o servizio.

Tale modalità di lavoro, anche in tempi di COVID19, permette di lavorare da ogni luogo e in qualsiasi momento creando notevoli contatti interpersonali nel mondo digitale e in quello reale. Questa prospettiva produce nuove forme di professionalità e contribuisce a far maturare interessanti fattori di resilienza personali.

Artigianato, digitale, Economia, Innovazione, Nanotecnologie, Nordest, Ricerca, Società della Conoscenza

Castelfranco Veneto capitale della stampa 3D (con video dell’evento)

Il Veneto che innova raccoglie la sfida della rivoluzione digitale e la stampa 3D trova la sua capitale in Castelfranco Veneto. Video dell’evento che è stato un vero successo.

Importante evento organizzato da 3DZ il 25 settembre dalle 8:30 alle 18:00.

Nel cuore del Nordest, la città del Giorgione cara e vicina a Venezia, ecco che l’azienda 3DZ (vedi i casi studio) trasforma il concetto di fiera in evento gratuito.

2.500 mq di alta tecnologia aperti a professionisti, imprese, organizzazioni e studenti interessati a toccare con mano le ultime novità della stampa a tre dimensioni.

Il Salone del 3D alla 3DZ in Via dei Pini, 32 a Castelfranco, è una full immersion organizzata dall’azienda leader nazionale nel settore vendita dei più prestigiosi brand mondiali di stampanti 3D e scanner 3D. La stampa 3D non conosce limiti o confini di applicazione, dalla meccanica al fashion, dall’arredamento all’automotive o semplice minuteria, la sua evoluzione è inarrestabile e la sua precisione tecnica offre risultati straordinari.

L’evento darà la possibilità unica di conoscere il mondo della stampa 3D con laboratori, approfondimenti tecnici, dimostrazioni scanner e una vasta area espositiva. Meccanica, sport e tempo libero, beni di consumo, gioielleria, occhialeria e accessori moda, packaging, medicale, automotive, arredamento e illuminazione, c’è solo l’imbarazzo della scelta e si potranno anche testare in prima persona le applicazioni del 3D grazie ai laboratori “La scansione 3D e reverse engineering” e “La stampa 3D a metallo”.

Una full immersion dalle ore 9:30 alle ore 18:00 su un’area di 2.500 metri quadri, durante la quale i partecipanti potranno visitare e approfondire le varie tecnologie e applicazioni che la stampa 3D offre, con approfondimenti tecnici, corner dedicati ed esperti di ogni settore, dimostrazioni scanner e una vasta area espositiva. Saranno presenti i maggiori brand: 3D Systems, HP, Markforged, Formlabs, Materialise, Artec 3D, Nexa 3D e i partner di 3DZ come Zeiss, QFP, gom, Nippon Gases, delfin. Tutti i partecipanti avranno inoltre la possibilità di prendere “Un caffè con Nexa”, la stampante 3D più veloce sul mercato.

link per iscriversi:

https://www.3dz.it/event/il-salone-del-3d

mappa per arrivare:

https://www.google.com/maps/salone3D

LE AZIENDE TESTIMONI

L’evento è arricchito da testimoni di vari settori, piccole realtà italiane che utilizzano queste tecnologie per la produzione di mini lotti o per pre-serie. Celco Profil (progetta e produce Collettori, Giunti Rotanti e Slip Ring), Aggio light (illumazione), Santi Srl (macchine imbustatrici per lenti e occhiali), Texa (progettazione, industrializzazione e costruzione di strumenti diagnostici multimarca, analizzatori per gas di scarico, stazioni per la manutenzione dell’aria condizionata e dispositivi per la telediagnosi), 3D4Med (medicale, realizzazione di modelli anatomici destinati alla pianificazione chirurgica), XYZBag (start up nel settore del fashion e accessori moda), Cini (progettazione e realizzazione macchine da caffè), Eurogalvano (settore galvanica), Spazzolificio Piave (produzione di oggetti per la pulizia personale e non), Fidema Group (soluzioni, ingegneristiche per il settore industriale, navale e civile), Union Binding Company (progettazione e produzione di attacchi per snowboard), Termomacchine (progettazione, costruzione e installazione di impianti per il trattamento termico ad induzione).

SCHEDA 3DZ 

A Castelfranco Veneto, nel Trevigiano, ci sono i leader nazionali nel settore nella vendita dei più prestigiosi brand mondiali di stampanti 3D e scanner 3D: l’azienda è la “3DZ”, fondata nel 2011. Una realtà che in pochi anni ha raggiunto una dimensione globale con l’apertura di 16 filiali tra Italia e Europa, capace di installare agli oltre 1.600 clienti migliaia di stampanti, scanner e software 3D. Si tratta infatti di prodotti molto tecnici. Per questo il gruppo, che oggi si basa su un centinaio di dipendenti, ha come fiore all’occhiello la professionalità dei suoi 28 tecnici specializzati nella gestione di stampanti 3D che operano nei più svariati settori: industriale, meccanico, aerospaziale, automotive, beni culturali, dentale, formazione, gioielleria e medicale.

Confindustria, digitale, Economia, Formazione, Google, Industria, Innovazione, Ricerca

Imprese più digitali con il progetto promosso da Google e Confindustria

Google Confindustria progetto 2019 Italia

Google e Confindustria insieme per un importante progetto digitale che si svilupperà su 4 assi strategici:

1. internazionalizzazione delle imprese > perché il valore globale della qualità Made in Italy, riconosciuto a livello globale, possa essere colto quelle aziende locali che non hanno ancora raggiunto validi livelli di visibilità fuori dall’Italia;

2. competenze digitali > Google​ realizzerà – in collaborazione con le organizzazioni formative di Confindustria – una piattaforma per le imprese con percorsi gratuiti di formazione online sui principali strumenti web e digitali (servizi Google attuali);

3. rafforzare la presenza online delle imprese > Confindustria promuoverà, attraverso le proprie Associazioni, l’utilizzo degli strumenti gratuiti che Google offre alle imprese per gestire la propria presenza online;

4. tecnologie 4.0 > Google e Confindustria promuoveranno progetti di sviluppo sul territorio nazionale per trasformare il machine learning/apprendimento automatico in un’opportunità per tutte le imprese, anche attraverso il supporto della rete dei Digital Innovation Hub.

Approfondisci su CorCom, IlSole24ORE, ninjamarketing.

Arte, Cultura, digitale, Nordest, Veneto, Venezia, Wordpress, YouTube

“Pensare oltre al caos che ci circonda” con Andrea Tagliapietra. Galleria Bressanello inaugura “WAITING ROOM” (Venezia, Ponte dei Pugni)

La mia arte attinge da quello che è il nostro territorio. Mi inebria il fango, la nostra laguna, il nostro silenzio quasi metafisico, che ci permette di avere questa situazione di poter pensare oltre al caos che ci circonda” (Andrea Tagliapietra)

E’ con questo profondo pensiero che Andrea Tagliapietra spiega il senso dell’essere artista profondamente radicato al suo ambiente naturale.

Fabio Bressanello, fotografo e gallerista buranello compaesano di Andrea Tagliapietra, sottolinea che “abbiamo vissuto nella stessa isola, lo conosco da quando era bambino, l’ho riscoperto in quest’ultimo periodo e mi ha aperto un nuovo orizzonte”.

Andrea Tagliapietra, classe 1976, vive e lavora a Burano. Si è formato alla Scuola Internazionale di Grafica di Venezia e frequenta lo Studio 13 sotto la guida di Silvestro Lodi. Ha realizzato mostre collettive e personali in Italia e all’estero distinguendosi in alcuni importanti concorsi nazionali con opere presenti in molte collezioni pubbliche e private, sia nazionali che estere. La ricerca di Tagliapietra spazia, fin dagli esordi, dalla pittura alla scultura interagendo, attualmente, con performance e video arte digitale. Il topos delle sue opere è spesso legato all’inquietudine e al senso di in-appartenenza che spesso contraddistingue l’essere umano.

Una ricca esposizione di opere intitolata “WAITING ROOM” si può ammirare presso la Galleria Bressanello ARTSTUDIO di Venezia. Si trova proprio davanti al Ponte dei Pugni arrivando dal vicinissimo Campo Santa Margherita. Location da visitare in compagnia, anche per assaporare cicchetti, tipiche specialità veneziane e altro di buono da gustare e ammirare in una zona di Venezia, ovvero quella di San Barnaba, dove c’è molto da scoprire.

Questa iniziativa rappresenta un importante segnale di risveglio e voglia di fare arte dei veneziani. Fabio e Andrea sono la testimonianza autentica che può esserci ancora futuro per la Cultura dei veneziani. Galleristi e artisti veneziani possono davvero dire e fare qualcosa per la meravigliosa Venezia circondata dal suo affascinante arcipelago di isole.

Alla luce di questo c’è da chiedersi una cosa: fino a quando il Padiglione Venezia della Biennale non concederà spazio ai talenti veneziani?

Da troppi anni gli spazi del Padiglione sono spesso utilizzati in modo vergognoso. Alcuni anni fa ci furono plateali proteste proprio all’inaugurazione della Biennale alla presenza del Presidente della Repubblica. Tra i vari protagonisti delle rivendicazioni sul Padiglione Venezia, le cronache ricordano la manifestazione “tapeo dell’omo”, promossa da Giorgio Bortoli, valido artista del Lido di Venezia.

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CONTATTI

 

Bressanello ARTSTUDIO
Dorsoduro 2835/A – Ponte dei Pugni
info@bressanelloartstudio.it
+39 3485363175

Agenda 2030, Ambiente, Biodiversità, CCIAA, Concorsi, digitale, Economia, Energia, Etica, Google, green economy, Innovazione, Project Manager, Resilienza, Responsabilità Sociale, Ricerca, Sanità, Scuola, sicurezza, Società della Conoscenza, Sostenibilità, Unioncamere, Venezia

AGENDA 2030 – Selezione di 100 progetti per il “Premio PA SOSTENBILE”. Modulo semplificato online su Google Docs fino al 6 aprile 2018

Premio PA SOSTENBILE 2018 - studio baroni marketing formazione comunicazione

L’obiettivo del Premio mira a raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030, in particolare progettare, realizzare e promuovere percorsi di innovazione volti a generare soluzioni, consolidando il ruolo delle PA, delle organizzazioni indipendenti e della cittadinanza attiva nella costruzione di uno sviluppo economico e sociale che garantisca benessere equo e sostenibile. L’iniziativa è promossa da FPA Forum Pubblica Amministrazione e ASviS Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. Contatti: telefono 06 684251, email premi@fpanet.it.

studio baroni vittorio - 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile agenda 2030 - goals sustainable developmentCHI PUO’ PARTECIPARE – Fino al 6 aprile 2018 possono partecipare: enti centrali, regioni, enti locali e loro unioni, province, strutture della sanità pubblica; Aziende dei SPL Servizi Pubblici Locali, multiutility, piccole e medie imprese innovative e start up, istituzioni scolastiche, università e centri di ricerca, società strumentali a partecipazione pubblica, cooperative e associazioni. Il tutto si fa in modo davvero semplice. Infatti, il modulo online è qui compilabile mediante Google Docs. Per dubbi consultare il Regolamento.

AMBITI TEMATICI PROGETTI O PRODOTTI – Ecco i 7 ambiti tematici nei quali possono rientrare i progetti o prodotti da presentare:

  1. Ambiente, energia, capitale naturale: energie rinnovabili, tecnologie low carbon, clean tech; efficienza energetica e idrica; ciclo dei rifiuti; gestione sostenibile e uso efficiente delle risorse naturali; istruzione e awareness sulla sostenibilità ambientale; messa in sicurezza del territorio; green & blue economy.
  2. Diseguaglianze, pari opportunità, resilienza: misure per la lotta alla povertà e il sostegno al reddito; inclusione economica e sociale, accesso ai servizi di base e alle tecnologie; inclusione e integrazione delle persone con disabilità; resilienza ai mutamenti sociali e economici dei soggetti più vulnerabili; parità di genere; gestione dei migranti e dei richiedenti asilo.
  3. Economia circolare, innovazione e occupazione: politiche attive del lavoro; promozione dell’imprenditorialità, della creatività e dell’innovazione; ricerca scientifica, aggiornamento tecnologico e innovazione dei sistemi produttivi e dei settori industriali (es. manifattura 4.0, IoT, robotica, Meccatronica); nuovi modelli per la produzione e il consumo di beni e servizi (es. sharing economy); food innovation e lotta agli sprechi alimentari.
  4. Capitale umano ed educazione: migliore accesso all’istruzione a tutti i livelli; istruzione e formazione nell’ottica del lifelong learning; sviluppo competenze tecniche e professionali per l’occupazione; nuovi percorsi formativi.
  5. Città, infrastrutture e capitale sociale: urbanizzazione inclusiva e sostenibile; pianificazione e gestione partecipata e integrata dell’insediamento umano; gestione risorse idriche, rifiuti e qualità dell’aria in ambito urbano; trasporti e mobilità sostenibile; rigenerazione urbana, riuso del costruito; risparmio di suolo.
  6. Giustizia, trasparenza, partecipazione: lotta alla criminalità organizzata, recupero e riutilizzo dei beni confiscati alle organizzazioni criminali; contrasto della corruzione in tutte le sue forme; istituzioni efficaci, responsabili e trasparenti a tutti i livelli; processi decisionali reattivi, inclusivi, partecipativi e rappresentativi; trasparenza e garanzia di accesso alle informazioni (engagement dei cittadini e degli stakeholders all’utilizzo del FOIA); accountability.
  7. Salute e welfare: accesso universale a servizi di assistenza sanitaria di qualità, anche attraverso le tecnologie del digitale; azioni a favore della prevenzione delle malattie; educazione e promozione dei corretti stili di vita; presa in carico delle persone affette da malattie croniche e degli non autosufficienti; soluzioni per l’assistenza territoriale e/o domiciliare e per la deospedalizzazione; med tech.

TIPOLOGIE DI PROPOSTE PRESENTABILI – Le proposte da presentare vanno dallo stadio di idea progettuale a progetti e prodotti approvati, finanziati e/o in fase di realizzazione, nonché progetti conclusi dopo il 31/12/2016 e prodotti pronti per l’utilizzo o già in utilizzo (primo utilizzo a partire dal 01/01/2017).

CRITERI DI VALUTAZIONE – I progetti/prodotti regolarmente pervenuti saranno sottoposti ad una Giuria di esperti che selezionerà, per ciascun ambito, una short list di soluzioni meritevoli. La valutazione terrà conto dei criteri di innovatività e originalità, trasferibilità, rilevanza e sostenibilità.

PUBBLICAZIONE E PREMIAZIONE PROGETTI – Tutti i progetti selezionati nella short list saranno promossi in un’apposita area nell’ambito di FORUM PA 2018 e pubblicati sulla piattaforma FORUM PA Challenge con possibilità di promozione e valorizzazione del progetto, attraverso strumenti di comunicazione virale e di social ranking messi a disposizione dalla piattaforma. Durante il FORUM PA 2018 (22 – 24 maggio) saranno comunicati i progetti/prodotti vincitori decretati dalla Giuria. Durante i tre giorni della Manifestazione i visitatori decreteranno il progetto/prodotto più apprezzato che riceverà, per questo, un riconoscimento a conclusione della Manifestazione.

ESPERIENZE STUDIO BARONI – Vittorio Baroni, sul tema dello Sviluppo Sostenibile, PA, resilienza e CSR (Corporate Social Responsibility in italiano RSI Responsabilità Sociale d’Impresa), ha maturato significative esperienze anche in ambito europeo (Francia, Germania e Catalogna). Dapprima come collaboratore volontario dell’UNESCO nell’ambito del DESS Decennio dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2005-2014. Poi come esperto di progettazione per la sicurezza della popolazione circa il Rischio Industriale e lo Sviluppo Sostenibile come Autore e Project Manager di “Padova Sostenibile & Responsabile” con “Iniziative Dirette e Indirette” annuali della CCIAA di Padova. Inoltre, nel “Salone PA 2004” con il progetto “Ponti sui canali per il Digital-Divide”, ricevette un’attestazione nell’ambito del multiprogetto del Comune di Venezia che includeva il progetto di successo “Centro Internet Marghera Digitale” (ancora operativo dopo 15 anni di attività e oltre 10.000 persone formate) per l’alfabetizzazione informatica della popolazione nell’ottica di Marghera Digitale.

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Dal PIXEL al VOXEL, ecco il futuro del digitale nel tempo dell’Industria 4.0

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Il voxel è la controparte tridimensionale del pixel bidimensionale. Sul piano pratico i giganti del digitale stanno producendo innovazioni per conquistare nuovi mercati.

In questi giorni al CES Consumer Electronic Show di Las Vegas, il CEO di Intel, Brian Krzanich, ha svelato come l’azienda sta creando un’esperienza immersiva basata sui dati. “Sto per mostrarti come stiamo usando il potere dei dati per trasformare alcune delle aree più emozionanti dell’intrattenimento umano” ha detto Krzanich. Intel, portando l’esempio di una partita di football, ha fatto vedere come lo spettatore può entrare dal punto di vista del giocatore, come un film nel quale i registi possono virtualmente spostare la telecamera in qualsiasi punto della scena per catturare la ripresa perfetta.

Per poter sviluppare queste innovazioni c’è bisogno di infrastrutture digitali che garantiscano connessioni rapide visto che i sistemi utilizzati producono dati alla velocità di 3 terabyte al minuto.

In un periodo caratterizzato dall’Industria 4.0 gli utilizzi del voxel sono molteplici. Solo per fare alcuni esempi: dalla manifattura alla logistica, dall’intrattenimento alle strategie e operazioni militari, dalla formazione in aula e nei laboratori fino al campo medico chirurgico e moltissimi altri.

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Industria 4.0: Google Glass e Microsoft HoloLens, sfida della Realtà Aumentata tra i giganti del digitale

Logistica, assemblaggi, produzione, pubblica sicurezza, sport, medicina, turismo, istruzione… sono solo alcuni dei settori di applicazione degli occhiali intelligenti di Google e Microsoft. Ricco mercato quello che in Italia viene chiamato Industria 4.0.

Microsoft HoloLens Google Glass Enterprise Edition industria 4.0 studio baroni.jpg

Qui studio baroni ne parlava nel maggio 2014, convegno di Vicenza e azione pilota implementata dalla Marelli Motori. Ed era proprio in quelle settimane che dal Veneto usciva una notizia esplosiva: Luxottica e Google, leader nelle rispettive industrie, annunciavano una collaborazione strategica di ampia portata per creare dispositivi indossabili. Le due aziende dicevano che avrebbero formato una squadra di esperti dedicati a design, sviluppo, strumentazione e ingegneria. E di passi avanti ne sono stati fatti da Google, come ad esempio portare l’autonomia della batteria da soli 20 minuti a 8 ore.

Nel frattempo Microsoft non è stata a guardare. In fin dei conti, quello della Realtà Virtuale e Realtà Aumentata, è uno dei mercati al mondo più importanti che non registra segnali di crisi, anzi. Gli HoloLens di Microsoft sono stati presentati agli inizi del 2015, poco dopo aveva già siglato un importante accordo con Volvo e sono stati messi in commercio nel 2016. L’azienda di Bill Gates ha annunciato che nel 2019 uscirà la nuova generazione a prezzi più economici. Attualmente il prezzo degli HoloLens si aggira sui 2.500€, Google Glass Enterprise Edition si attesta sui 1.500€ con tendenza a scendere. La sfida tra i giganti del digitale vede schierati partner di ogni genere sia per Google come per Microsoft.

L’azienda KONI ha recentemente implementato un nuovo sistema di rifornimento con dispositivi portatili che aumenta l’efficienza del 20%. Alla AGCO il tempo di produzione delle macchine è ridotto del 25%, i tempi di ispezione del 30%. Riscontri di miglioramento efficienza sono stati registrati alla Volkswagen e NSF International, Sutter Health e The Boeing Company, nonché in moltissime altre imprese.

Ed ecco alcune applicazioni HoloLens Microsoft per ThyssenKrupp:

Secondo Google, l’azienda DHL, leader nel settore logistico mondiale, ha aumentato l’efficienza della catena di approvvigionamento del 15%. Gli ordini si eseguono scansionando gli oggetti da scaffali prima di spostarli sui carrelli da spedire, c’è maggiore sicurezza e il personale ha le mani libere da istruzioni scritte su carta.

C’è da chiedersi una cosa: in questa sfida entreranno altri big del digitale? Cosa sta facendo Apple visto che ha maturato esperienza nei dispositivi indossabili come iWatch?