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Ecco come il NORDEST progetta un sistema territoriale basato sul knowledge network

Se l’Unione Europea ha scelto di orientarsi “verso una società basata sulla conoscenza” per sfidare la globalizzazione, le nuove classi dirigenti del Nordest progettano un sistema territoriale della conoscenza in ottica network, quindi knowledge network.

Il V Meeting che si svolgerà il primo ottobre nella prestigiosa Villa Valmarana Morosini di Altavilla Vicentina (VI) è promosso da Nordesteuropa.it, Fondazione Nord Est, Fondazione Cuoa e Confindustria Giovani Imprenditori.

Dal sito di PR Consultig leggiamo che “Costruire la metropoli, obiettivo del Meeting fin dalla sua prima edizione, significa dotarla di infrastrutture fisiche e virtuali organizzate per servire un bacino di 7 milioni di abitanti e capaci di sviluppare servizi di eccellenza competitivi su scala globale. Per farlo non è possibile prescindere da una rete di conoscenza basata sullo sviluppo di poli di eccellenza integrati. In questo consiste il concetto di Nordest University, un sistema universitario a servizio dello sviluppo delle imprese e della crescita culturale dell’area. Dopo l’attenzione alle infrastrutture e alla candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019, il Nordest affronta le questioni strategiche per dare vita ad un vero e proprio sistema a rete della conoscenza e della formazione, oltre che della logistica, dei trasporti e dei servizi.”.

Perni di questo sistema sono le 7 università storicamente affermatesi (Padova, Venezia, Trieste, Trento, Verona, Udine e lo IUAV) che, sotto la guida delle amministrazioni regionali, devono trovare rapidamente dei centri di razionalizzazione nelle costituende “fondazioni”. A livello regionale queste stanno operando i primi processi di integrazione: tagli dei duplicati, dei corsi inutili e riorganizzazione interna devono essere i primi atti concreti delle Università in una fase in cui scarseggiano le risorse e la credibilità nei confronti del tessuto economico e sociale.

PROGRAMMA

Il programma della mattina sarà condotto dalla giornalista del TG4 Alessandra Viero con apertura alle 9.30 di Alberto Luca, vicepresidente Fondazione Cuoa, Filiberto Zovico editore di Nordesteuropa.it  e il vicepresidente della Regione Veneto Marino Zorzato. Seguiranno un colloquio con Francesco Giavazzi, Università Bocconi, Milano e MIT che sarà intervistato da Paolo Possamai, direttore de Il Piccolo.

La seconda parte della mattina vedrà lavorare insieme i partecipanti in 6 gruppi di lavoro:

  1. Università: le riforme necessarie (Conduce Stefano Micelli, docente Università Ca’ Foscari, Venezia)
  2. Le professioni di domani (Conduce Marco Bettiol, docente Università di Padova)
  3. Le nuove frontiere della ricerca (Conduce Cristina Pedicchio, presidente CBM, Trieste)
  4. Per una riorganizzazione dei poli tecnologici (Relazione di Roberto Furlan, presidente Camera di Commercio di Padova; conduce Giampietro Vecchiato, Vice presidente Ferpi)
  5. Università ed impresa. Nuove idee di collaborazione (Conduce Paolo Gubitta, Università di Padova e Fondazione CUOA)
  6. Per la capitale europea della cultura 2019: sviluppo tecnologico e sviluppo culturale (Conduce Roberto Daneo, curatore del dossier Nordest Capitale Europea della Cultura 2019).

Nel pomeriggio, dopo il resoconto dei gruppi di lavoro coordinato da Silvia Oliva della Fondazione Nord Est, è prevista una prima parte con due interessanti tavole rotonde dove interverranno e si confronteranno imprenditori, studiosi e accademici:

La sfida del sapere: imprese e lavoratori dell’economia della conoscenza”  > Modera Alessandra Viero del TG4, intervengono: Claudio Miotto presidente Confartigianato Veneto, Carmela Palumbo direttore generale USR Veneto, Giovanni Pavan presidente Camera di Commercio di Pordenone, Franca Porto segretario Cisl Veneto, Gianluca Vigne presidente Giovani Imprenditori di Confindustria Veneto, Diego Xausa presidente Adacta Studio Associato;

Per la Nordest University” > Modera il direttore del Corriere del Veneto Alessandro Russello, intervengono: Carlo Carraro rettore Università Ca’ Foscari Venezia, Elena Donazzan assessore all’Istruzione Formazione e al Lavoro Regione del Veneto, Alessandro Mazzucco rettore Università di Verona, Roberto Molinaro assessore all’Istruzione Formazione e Cultura Regione Friuli Venezia Giulia, Francesco Peroni rettore Università di Trieste, Giuseppe Zaccaria rettore Università di Padova.

L’evento si concluderà con una tavola rotonda di grande rilevanza politico-istituzionale, moderata dal direttore di Nordesteuropa.it Roberto Morelli, sul tema chiave “Le Venezie – Capitale Europea della Cultura 2019″: un’occasione per dare vita ad un sistema universitario integrato“. Alle ore 18.00 Sono in programma gli interventi di:

  • Lorenzo Dellai, presidente Provincia Autonoma di Trento
  • Luis Durnwalder, presidente Provincia Autonoma di Bolzano
  • Giorgio Orsoni, sindaco di Venezia
  • Andrea Tomat, presidente Confindustria Veneto
  • Renzo Tondo, presidente Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
  • Luca Zaia, presidente Regione Veneto.

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p.s.

A proposito del “sistema università” italiano, un’analisi del Club European House Ambrosetti citata da Barbara Weisz in ManagerOnline, mette in luce i punti critici (molti) del sistema di istruzione accademica della Penisola, vicino «a una situazione di vera emergenza», e fa una serie di proposte. Un miglioramento del livello universitario si traduce in un recupero di competitività del paese, e secondo l’analisi del Club Ambrosetti comporta un aumento potenziale del pil pari a 15 miliardi all’anno.

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3 pensieri su “Ecco come il NORDEST progetta un sistema territoriale basato sul knowledge network”

  1. Carissimo, ti prego di dare una tua spiegazione dell’iniziativa , un tuo commento con parole semplici. Io non so bene cosa voglia dire “knowledge” vuoi spigarmelo. Ti ringrazio. Enrico Benedetti

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    1. Ciao Enrico,
      “knowledge network” è una mia considerazione circa il tema dell’evento che ha come focus il tema della “Nordest University”.
      In una parola… knowledge = conoscenza.

      Siccome siamo nell’era digitale e del web 2.0 (socializzazione digitale), trovo che se sostituisci a “network” la parola “management” poi farti un’idea del termine nell’ottica del “knowledge management

      Ecco qui sotto un estratto tratto da Wikipedia (come enciclopedia libera e costruita a più mani è essa stessa un esempio di “knowledge network”)

      Ciao, Vittorio 🙂

      schema knowledge management
      “In senso lato, il concetto può riferirsi alla preservazione e alla condivisione della conoscenza ed è portato avanti dall’antichità con lo sviluppo di biblioteche e strumenti di comunicazione. Nei tempi più recenti della rivoluzione digitale , chiamiamo knowledge management quel filone di ricerca teorica e applicativa che sviluppa il ciclo della conoscenza all’interno di una comunità di pratica o d’apprendimento tramite strumenti dell’information technology.”

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