Milano, 4 luglio 2011, stati generali delle piccole e medie imprese promossi dalla Camera di Commercio con l’obiettivo di rilanciare il sistema imprenditoriale della grande Milano.
Ilprogramma dell’evento sarà articolato in tre sessioni tematiche dedicate all’approfondimento di alcuni temi di grande attualità per il mondo imprenditoriale. Nel frattempo è possibile partecipare al lavoro preparatorio con la “piazza in rete“.
Le sessioni tematiche
Reti d’impresa e innovazione, nuovi modelli per lo sviluppo del terziario e dell’industria. Per una PMI le piccole dimensioni sono ancora un vantaggio?
Credito e finanza per una maggiore competitività delle PMI
Internazionalizzazione delle imprese, fare sistema in una economia globale del terziario e dell’industria
L’obiettivo punta alle tecnologie digitali che contribuiscano alla realizzazione di nuovi ambienti di apprendimento e sperimentare contenuti digitali per lo studio individuale e di classe nelle scuole primarie, secondarie di primo grado, licei, istituti tecnici e istituti professionali.
L’iniziativa si propone anche come azione di impulso al mondo dell’editoria per la realizzazione di prodotti editoriali innovativi e prevede l’acquisizione di 12 prototipi che affrontino una porzione consistente dei curricula. I prototipi di edizioni digitali scolastiche si otterranno attraverso 12 procedure di acquisizione emanate da altrettante Istituzioni Scolastiche, diffuse su tutto il territorio nazionale.
Lo scenario di sviluppo del commercio elettronico è favorito dal web che cresce velocemente come aumenta il suo peso sull’economia italiana. Secondo la recentesul “Fattore Internet” commissionata da Google, le famiglie che hanno accesso alla rete sono tredici milioni, più della metà del totale: un dato cresciuto quasi del 50% rispetto al 2007.
Va anche considerato che l’Italia è ai primi posti in Europa nella navigazione tramite telefonini “intelligenti”, gli smartphone, e per numero di utenti dei social network.
Principali fattori di criticità, secondo l’analisi del Coordinatore Osservatorio Nazionale Distretti Italiani Antonio Ricciardi:
scarsa disponibilità di liquidità e rapporti meno fluidi con le banche;
difficoltà di ricambio generazionale, sia per i lavoratori che per gli imprenditori;
mancanza di personale qualificato.
Risposte strategiche alla crisi individuate dai Distretti Italiani:
orientarsi verso segmenti medio-alti del mercato meno esposti alla concorrenza del prezzo;
investire nella ricerca stilistica del prodotto;
più attenzione all’eco-sostenibilità con ricadute positive sui costi dei processi produttivi;
creare e affermare marchi propri;
controllare direttamente i canali distributivi anche all’estero.
Per questo lavoro la Federazione dei Distretti Italiani per si è avvalsa della collaborazione di prestigiosi partner quali Confindustria, Unioncamere, Fondazione Symbola, Intesa Sanpaolo, Banca d’Italia, Fondazione Edison, Censis e Istat, Confartigianato e Cna. 101 i distretti monitorati per un totale di 286.000 imprese che occupano 1,57 milioni di addetti.
Se in Italia il livello di innovazione della Pubblica Amministrazione continua a crescere (v. indagine “European eGovernment Benchmarking 2010”), nel settore della Sanità il Veneto si attesta a livelli di eccellenza grazie ai progetti operativi messi a punti dal Consorzio Arsenàl.IT.
Il servizio Veneto ESCAPE è stato concepito per snellire la burocrazia sanitaria e semplificare l’accessibilità degli utenti. Provare per credere. Dalla homepage dell’ULSS 20 basta cliccare sul pulsante “Ritiro Referti”e inserire Codice Fiscale e Codice Accesso scritto nel foglio di accettazione.
Il progetto Veneto ESCAPE è un servizio promosso dalla Regione del Veneto e dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e Innovazione, cofinanziato da Regione del Veneto per il 60% e da DigtPA per il 40% (Ministero).
Vantaggi per i cittadini
Oltre al vantaggio di uno sportello per il ritiro dei referti aperto 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno, c’è il risparmio economico del tempo per il ritiro dei referti stimato in 12 € per ogni referto. Da sottolineare anche il miglioramento di efficienza circa i processi di cura, cioè l’archiviazione digitale dei documenti sarà più veloce e farà recuperare tempo stimato attorno al 60% rispetto al sistema cartaceo.
Risparmi per la PA
Se il risparmio stimato per i referti esterni prodotti nel territorio provinciale veronese ammonta a circa 10.800.000 €, il calcolo sul contesto regionale porta a un rispamio di ben 72.000.000 €.
Valori di Sostenibilità
In termini di Sostenibilità si prospetta la riduzione dell’utilizzo della carta e il calo della quantità di rifiuti cartacei, ma anche riduzione di consumi energetici ed emissioni di CO2 in relazione alla minore necessità di spostamenti fisici. Da questo si può affermare che il progetto Veneto ESCAPE è perfettamente in linea con i valori per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile suggeriti all’UNESCO. In particolare anche a livello di due delle sette strategie indicate nello Schema d’Implementazione, cioè “Ricerca, sviluppo e innovazione” e “Uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT)”.
P.S.
Domani a Padova ci sarà la presentazione del Progetto DOGE orientato alla costruzione di una rete dei Medici di Medicina Generale e di Pediatri di Libera Scelta della Regione del Veneto e la realizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (clicca qui per il PROGRAMMA).
La Regione aprirà un bando per la concessione di contributi a fondo perduto destinati a diffondere lo sviluppo di servizi basati sul modello del “cloud computing” fra le imprese del software e dei servizi informatici.
Lo ha disposto la giunta regionale, su relazione del vicepresidenteMarino Zorzato di concerto con gli assessori Marialuisa Coppola e Roberto Ciambetti. Il provvedimento punta a sostenere le imprese del settore, che nel Veneto si stima siano circa 6.000, ad adeguare la loro offerta al nuovo modello.
Il bando avrà una dotazione finanziaria complessiva di 2.654.430 euro a valere sul Programma Operativo FESR Competitività Regionale ed Occupazione 2007/2013.
“Il Piano di sviluppo della banda larga della Regione – precisa Zorzato – prevede due linee strategiche di intervento: l’implementazione di nuove infrastrutture telematiche nella aree attualmente non coperte dal servizio e lo sviluppo di servizi innovativi per le imprese e i cittadini. Questo provvedimento si focalizza sullo sviluppo di servizi informatici innovativi per il mondo della piccola e media impresa veneta”.
“Nel contesto attuale – continua Zorzato – il modello di adozione di servizi informatici in uso in gran parte delle piccole e media aziende si basa sull’acquisto di prodotti software standardizzati, pagati tipicamente a licenza d’uso. A livello mondiale si sta però affermando un nuovo paradigma informatico basato sulla fruizione in rete dei servizi informatici (grazie alla connessione a banda larga) senza più la necessità di acquistare hardware e software ma pagando solo il reale utilizzo del servizio, così come avviene per l’erogazione dei servizi di acqua, luce e gas. Questo nuovo modello viene chiamato “cloud computing””.
“Il numero degli operatori italiani – conclude Zorzato – che hanno iniziato a proporre queste soluzioni è ancora limitato, in particolare in Veneto. Con questa azione, l’amministrazione regionale intende promuovere e creare reti di servizi tra e per le PMI, assegnando un contributo per un progetto di sviluppo o di migrazione di uno o più servizi applicativi basati sul “cloud computing””. Il contributo concedibile non potrà superare il limite massimo di duecentomila euro. In una fase successiva a questa, è previsto un ulteriore intervento per sostenere la domanda dei servizi erogati secondo questa nuova modalità da parte del tessuto produttivo veneto.
Studio Baroni segnala due interessanti iniziative di formazione proposte da“Martini Associati”di Lucca/Padova e“OMNIA OFFICE”di Venezia, imprese specializzate nella Partecipazione sociale e ICT:
Le relazioni collaborative fanno bene alle persone e alle organizzazioni e pertanto sono ritenute un fattore di benessere organizzativo. Ma chi lavora nella complessità delle organizzazioni sa quanto siano delicati e impegnativi i processi di collaborazione tra persone, uffici, settori, servizi, dipartimenti, assessorati, ecc. e sa che basta un nonnulla per vanificare il lavoro di mesi e che, talvolta, là dove si dovrebbe collaborare si incontra l’incomprensione e il conflitto.
Una volta si usavano le lettere, il telefono, i volantini, la pubblicità negli elenchi telefonici, il passaparola. Oggi si utilizzano le e-mail, sistemi di chat/telefonia, siti Web, advertising in rete e i social network. Questa evoluzione nella comunicazione comporta la conoscenza di questi nuovi strumenti al fine di poterli sfruttare al meglio per un’adeguata promozione dell’immagine aziendale nonché per la vendita dei propriprodotti e/o servizi in rete.
I contratti tipo sono strumenti a carattere preventivo che si predispongono per evitare l’insorgenza di problemi tra consumatori e imprese.
I contratti tipo sono infatti il risultato di una concertazione a livello locale e nazionale con i principali rappresentanti delle categorie economiche interessate e delle associazioni dei consumatori, e impediscono l’uso di quelle condizioni generali di contratto ritenute vessatorie perché comportano un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi a carico del consumatore, e consentono di tutelare il mercato e i consumatori.
I target di questa iniziativa sono gli addetti ai lavori (avvocati, consulenti, commercialisti, notai, esperti del tema), alle piccole e medie imprese, ma anche i cittadini.
Felice collaborazione quella tra il Ministero della Salute e l’Università Sapienza di Roma che ha coinvolto ben tre dipartimenti (Informatica e sistemistica, Sanità Pubblica e Malattie Infettive, Scienze Sociali) per realizzare le “Linee guida sulla comunicazione on line in tema di tutela e promozione della salute”. Al termine di ogni capitolo c’è un’interessante sintesi sottoforma di “KEY POINTS”.
.
Nel raccomandare di assumere il punto di vista dell’utente, cioè di rispettare i criteridi usabilità e accessibilità del sito, ecco i 6 punti chiave per un sito istituzionale di qualità in tema di salute:
pubblicare materiale informativo/educativo sulla fisiopatologia del corpo umano, le principali malattie, i comportamenti a rischio e gli interventi sanitari di provata efficacia per aumentare l’alfabetizzazione informatica del cittadino in tema di salute (health literacy);
contenere interventi (sistemi esperti e interventi ‘tailored’) volti apromuovere comportamenti finalizzati alla promozione della salute ed alla prevenzione delle malattie, nonché a favorire l’adesione ai programmi di prevenzione secondaria di provata efficacia;
fornire informazioni per garantire il diritto di accesso all’assistenza sanitaria, offrendo indicazioni tuttavia per contenere l’utilizzo inappropriato delle strutture ospedaliere;
erogare informazioni sulla ‘performance’ delle diverse strutture sanitarie e dei professionisti che vi operano, anche attraverso la creazione di un sistema informativo basato su relazioni cooperative con gli enti regionali del SSN;
prevedere strumenti interattivi in grado di favorire una maggiore partecipazione dei cittadini, anche mediante strategie cooperative e di network con realtà associative del privato e del privato sociale;
dedicare spazi e strategie specifiche alla comunicazione dell’emergenza, garantendo coordinamento, coerenza e sicurezza in tutti i flussi comunicativi attivati.
A pagina 78 viene riportata una scheda per l’autovalutazione della qualità del sito.
La Regione Veneto al 1^ posto per la tutela del paesaggio e l’ambiente. Il dato emerge dal dossier “Minicifre della Cultura 2010 – download pdf” appena editato dall’Ufficio Studi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
I provvedimenti emanati in Italia dal 1939 al 2009 sono 6.079 e di questi 965 riguardano il quelli del Veneto che individuano gli immobili o le località dichiarate di notevole interesse pubblico per il loro carattere di bellezza naturale o singolarità geologica o per il caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale.
L’interessante pubblicazione è giunta al II anno di edizione e propone diversi dati sintetici relativi ad aspetti rilevanti non solo della salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali in Italia, ma anche della produzione e della diffusione della cultura, intesa nella sua accezione più ampia.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.