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Nuovo algoritmo di Google. Come aggiornare i siti? Adattare al mobile friendly con design responsivo.

Da circa un mese Google ha cambiato la classificazione delle ricerche. Cosa cambia? Come migliorare i siti di imprese, professionisti, agenzie, enti ed organizzazioni? 

Mobilegeddon algoritmo Google 2015 - mobile friendly

Gli effetti del nuovo algoritmo andrebbero considerati prima possibile. Infatti, nei risultati di ricerca, cambia il posizionamento di tutti i siti web .

Il cambiamento premi i siti mobile friendly, cioè costruiti e sviluppati con design responsivo. Vuol dire che Google ritiene più validi i siti con grafica adattiva, capaci di adeguarsi automaticamente al dispositivo con i quali vengono visualizzati.

L’adattamento vale per tablet, smartphone, cellulari, web tv. Perciò, per non retrocedere indietro nelle pagine dei risultati di ricerca, ogni sito dovrebbe essere aggiornato ed ottimizzato. Google, attraverso l’agente mobile Googlebot, scansiona il web tutti i giorni e aggiorna i propri data center una volta al mese.

Come migliorare l’efficacia dei siti web?

Per prima cosa abbandonare senza remore i siti realizzati in Flash. Poi fare attenzione la lettura avvenga in modo automatico, cioè senza uso di zoom. Eliminare plug-in obsoleti. Poi, studio baroni suggerisce queste 5 cose.

  1. Fare il test di verifica ottimizzazione con lo strumento online gratuito fornito da Google. Il test analizza il tuo indirizzo URL del sito e ti segnala subito se la pagina associata è ottimizzata per dispositivi mobili www.google.com/webmasters/tools/mobile-friendly.
  2. Pubblicare spesso contenuti, cioè rendere vivo il sito e passare a tecnologie digitali più efficaci, come ad esempio WordPress. Standard web 2.0 e usabilità sempre aggiornati, anche per il nuovo algoritmo di Google. A prezzi convenienti offre molte possibilità di personalizzazione.  Gestione contenuti agile, intuitiva, semplice da utilizzare.
  3. Scegliere agenzie web valide ed affidabili, nonché aggiornarsi con un rapido Corso di Formazione base web 2.0Creare e coltivare la propria rete di relazioni digitali mettendo in coordinamento i propri account nei social network come ad esempio facebook, YouTube, slideshare, Instagram e twitter.
  4. Consultare la Guida Google per la “Visualizzazione ottimale del sito su dispositivi mobili”. Utile per principianti o esperti, contiene una serie di informazioni per realizzare un sito perfetto per i visitatori che utilizzano dispositivi mobili.
  5. Consultare la Guida Google “Usabilità sui dispositivi mobili” .Contiene chiare spiegazioni. Ad esempio come un’area di visualizzazione si adatta alle dimensioni dello schermo del dispositivo e come i contenuti vanno fatti scorrere all’interno della visualizzazione.

Perché Google ha scelto di cambiare?

Il motivo è molto semplice, i dati del report annuale di wearesocial.it parlano chiaro. Da questo grafico si può notare che il traffico da dispositivi mobile sta crescendo in modo esponenziale:

statistiche 2015 crescita globale dati mobile - infografica by wearesocial

Gli utenti web si collegano alla rete con i dispositivi mobili hanno raggiunto livelli importanti e i dati sono in costante ascesa:

statistiche 2015 utilizzo di internet da fisso e mobile - infografica by wearesocial

Le persone connesse alla rete acquistano sempre più tramite i dispositivi mobili:

statistiche 2015 e-commerce da fisso e mobile - infografica by wearesocial

Pubblica Amministrazione e mobile friendly.

La Pubblica Amministrazione italiana è al passo con i tempi che cambiano? A quanto sembra c’è ancora molto da fare e in fretta per recuperare il divario con le altre amministrazioni europee.

Secondo i dati ISTAT disponibili, per quanto riguarda le dotazioni tecnologiche ci sono divari dimensionali e organizzativi. Per i comuni di grandi dimensioni le tecnologie mobili come tablet, smartphone e netbook sono usate nel 70% dei territori. Appena 8% nei piccoli comuni. Basso anche il livello dei dipendenti che utilizzano  dispositivi mobili in servizio.

Modulo online per richieste su questo argomento:

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Google Shopping e Facebook Deals, ovvero le nuove frontiere del commercio elettronico

Se Facebook scommette sui gruppi d’acquisto con Deals,  il re dei motori di ricerca lancia Google Shopping per conquistare spazi nell’Internet economy italiana che vale il 2% del Pil.

Lo scenario di sviluppo del commercio elettronico  è favorito dal web che cresce velocemente come aumenta il suo peso sull’economia italiana. Secondo la recente sul “Fattore Internet” commissionata da Google, le  famiglie che hanno accesso alla rete sono tredici milioni, più della metà del totale: un dato cresciuto quasi del 50% rispetto al 2007. 

Va anche considerato che l’Italia è ai primi posti in Europa nella navigazione tramite telefonini “intelligenti”, gli smartphone, e per numero di utenti dei social network.


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Come cambierà la nostra vita tecnologica da oggi al 2015? Ricerca IBM “Next 5 in 5”

Come si trasformerà la nostra vita nei prossimi cinque anni? Secondo una ricerca IBM le identità saranno sempre più digitali, la tecnologia personale perderà il valore di “accessorio” e si innesterà sulle nostre esistenze. Fornirà nuovi servizi agli individui, ma anche energia alle città, recuperata da quella che oggi utilizziamo male.

Lo studio che ci racconta tutto questo si chiama “Next five in five” ed è basato su trend sociali e di mercato, tenendo conto delle potenzialità delle tecnologie emergenti. L’obbiettivo è capire come potrà cambiare il nostro vivere quotidiano, tra nuove risorse e possibilità che terremo in tasca nello smartphone, alla sostenibilità di un futuro sempre più connesso e affamato di energia.

1. Batterie, più piccole e potenti

L’ottimizzazione delle fonti energetiche mobili sarà un aspetto prioritario nei prossimi cinque anni, per soddisfare le richieste di gadget e telefoni sempre più potenti fino a quelle dei veicoli elettrici. Secondo lo studio IBM, le batterie presenti nei dispositivi elettronici saranno più piccole e più leggere, e allo stesso tempo 10 volte più potenti di quanto non siano oggi. Anche il concetto di “ricarica” come lo intendiamo oggi subirà un’evoluzione e probabilmente potremo rifornire la batteria del computer portatile o del cellulare senza “metterlo in carica”, ma utilizzando sistemi di nuova concezione, tra cui il recupero dell’energia in tutte le sue forme. La ricerca scientifica sta mettendo a punto tecnologie di rigenerazione che rivoluzioneranno le batterie di tutti i dispositivi, dalle macchine elettriche ai piccoli elettrodomestici. Ma che cosa succederebbe se si potessero eliminare del tutto le batterie? La ricerca di IBM punta a ridurre il fabbisogno energetico dei dispositivi elettronici: con il tempo potremmo essere in grado di fare a meno delle batterie in alcuni dispositivi come i telefoni cellulari o i lettori digitali. Questi apparecchi potrebbero infatti essere caricati semplicemente attraverso la tecnica con cui si ricaricano da tempo alcuni orologi da polso: con il movimento del braccio. Lo stesso concetto potrebbe essere utilizzato per ricaricare i telefoni cellulari, per esempio: basterebbe agitare e comporre il numero.

2. La salute dell’ambiente monitorata dai telefonini

Chiunque avrà un telefonino avrà anche un sensore di movimento sempre con sé e sempre acceso. Nei prossimi cinque anni, i sensori presenti negli smartphone, nelle automobili, negli oggetti personali, sommati agli indicatori di “status” dei Social network, potranno essere utilizzati per raccogliere dati in tempo reale dello stato dell’ambiente. Il cittadino comune diventerà un “agente di ricerca”, che assieme a milioni di altri produrrà enormi volumi di dati utili per analizzare lo stato dell’ambiente. Secondo IBM, i computer saranno in grado di individuare movimenti sismici, per rendere più semplici gli interventi mirati a salvare vite umane. La stessa azienda americana dispone di tecnologie capaci di analizzare eventi naturali e fenomeni geologici e tsunami. Nel futuro prossimo, si potranno misurare e analizzare perfettamente le zone interessate dagli eventi per fornire aiuto in maniera ottimale.

3. I computer forniranno energia alle città

Le innovazioni dei prossimi cinque anni consentiranno ai computer e ai data center di provvedere alla gestione termica delle zone urbane, riscaldando e raffreddando gli edifici a seconda delle necessità e contribuendo al raggiungimento del fabbisogno energetico nei picchi di temperatura. Secondo ‘Next five in five’ oggi oltre il 50% dell’energia consumata da un data center viene impiegata per il raffreddamento e gran parte si disperde a contatto con l’atmosfera. le tecniche di raffreddamento ad acqua attualmente in sviluppo consentiranno di riutilizzare le risorse per regolare le temperature degli edifici.

4. Viaggi e percorsi urbani personalizzati

Il sogno di ogni automobilista in città è percorrere strade senza traffico, senza singhiozzi nella circolazione e soprattutto senza l’ansia di arrivare in ritardo. Le tecnologia di navigazione satellitare evolverà al punto di prevedere quale sarà il percorso migliore per chi si mette in macchina, fino a definire suggerimenti personalizzati al metro e al minuto, incrociando i flussi di informazione sul traffico e la circolazione. Questo in attesa di automobili in grado di guidarsi da sole, rispettando limiti di velocità, divieti e distanze di sicurezza. A parcheggiarsi in autonomia sono già capaci adesso, ma nel prossimo futuro le macchine saranno davvero molto più “auto” di adesso.

5. Interazione sociale in 3D

Oltre alle innovazioni importanti ma quasi invisibili, non mancheranno novità più scenografiche, e però utilissime. Grazie al progresso della tecnologia 3d, presto potremo interagire con la nostra rete di contatti attraverso degli ologrammi, proiettati in tempo reale dal telefonino. Come e meglio di un film di fantascienza insomma. Dopo cinema e tv, la terza dimensione sta infatti per arrivare negli smartphone nelle fotocamere e le videocamere. Tutti oggetti che a breve saranno non solo in grado di riprodurre immagini in 3d ma anche di catturarle. Per fornire una dimensione virtuale in più alle comunicazioni tra individui, che potrà di fatto supplire quasi completamente all’assenza fisica di una persona in un determinato luogo. Le possibili applicazioni di questa tecnologia sono notevoli, dalle attività quotidiane più banali a quelle più complesse.

Ecco il video prodotto da IBMLabs:

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Fonte: www.comma3.com

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digitale, Domotica, Innovazione

Android verso la domotica

android-logo studio vittorio baroni

Come evidenzia Casa Domotica, grandi innovazioni sono previste per la domotica grazie ad Android che non si limita solo agli smartphone.

Aumentano gli interessi del mercato digitale verso la piattaforma open source per dispositivi mobili basata sul sistema operativo Linux Infatti, l’azienda statunitense Touch Revolution, conta di lanciare sul mercato già da fine 2009 dei prodotti Android da integrare ai sistemi domotici, così da controllare la casa con questo sistema operativo.
android domotica studio Vittorio Baroni

Si potranno eseguire tre tipi di funzioni di gestione e controllo dell’abitazione:

  • Controller dei Casalinghi: telecomandi che gestiscono il controllo dell’impianto elettrico, dell’impianto di illuminazione, dell’impianto elettrico e di sicurezza.
  • Telecomandi per il controllo delle apparecchiature multimediali e di intrattenimento della casa, dal televisore all’impianto stereo, al lettore DVD.
  • Controller di telefonia, di tipo avanzato, che usa una connessione WiFi per comunicare in VoIP.
    Sarà un dispositivo con lo schermo LCD Touchcreen, con modalità di connessione WiFi o LAN, secondo le richieste del cliente.

Il dispositivo viene programmato dall’utente stesso, in linea di massima e possono essere impostate le medesime funzioni degli smartphone, ma ci potrebbero essere delle limitazioni, che ancora alla Touch non hanno chiarito.

 

In questo video si possono cogliere le potenzialità di innovazione della domotica:

 

Studio Baroni partecipa all’attivazione del network CRID (Centro Ricerche Innovazione Digitale) che tra i propri obiettivi ha proprio la ricerca applicata ai dispositivi mobili su piattaforma Android.