Questa è Tank Shanghai, laddove il fascino dei cimeli industriali si rigenera attraverso la cultura e l’arte in una nuova fase di Sviluppo Sostenibile della seconda città più popolata al mondo.
A vedere queste immagini si potrebbero associare visioni e prospettive con Porto Marghera nel territorio Metropolitano di Venezia? Certo, un valido esempio di successo è senza dubbio la riconversione della Venezia Heritage TOWER.
A Porto Marghera una torre di raffreddamento industriale del 1938 è stata riconvertita in impresa culturale: la Fabbrica della Sostenibilità. Alta 58 metri ha già tre piani restaurati in spazio espositivi, casa della museografia d’impresa, Auditorium, foyers e terrazza vetrata all’ultimo piano dell’osservatorio panoramico con vista a 360°.
Longhua, costruito nel 1917, era il primo aeroporto internazionale della Cina. Ora il territorio produttivo trasforma gli ex serbatoi di stoccaggio del petrolio per l’aeroporto di Longhua in gallerie, librerie, ristoranti e un centro educativo. Il progetto cinese, nato da un’idea del collezionista cinese Qiao Zhibing, riguarda la riconversione di un’area di 60.000 metri quadrati, come a dire 11 campi di football.
Semplice, utile e pratica… sono le caratteristiche della guida turistica multimediale italiana proposta da Drago Press, Agenzia di comunicazione, marketing, web e digital strategy e l’Editore specializzato RSE.
Tra i centinaia di itinerari realizzati su carta si integrano quelli di dettaglio con geo mappe digitali. Ecco un esempio con a tema Vicenza e l’Arte Palladiana su Google Maps:
Fondata in Veneto negli anni Novanta, Drago Press è presente a Londra, Milano, Bologna e Roma con uffici di rappresentanza. Opera su scala nazionale e internazionale con un team di professionisti capaci di assistere efficacemente strutture che operano nel turismo e nel food&beverage, ma anche luxury, medical, wellness e hotellerie.
GLI OBIETTIVI – Il progetto parte dalla necessità di far conoscere e apprezzare l’arte, la cultura, l’artigianato, i prodotti tipici e le bellezze naturali del nostro Bel Paese. Si tratta di una guida tascabile illustrata e contenuti multimediali a portata di rapido clic con smartphone e ogni strumento digitale. RSE e Drago Press propongono la collana di itinerari, realizzati in modo attento regione per regione, dove l’enogastronomia si fa sintesi perfetta tra cultura e gusto in antichi borghi, città storiche e contesti emozionali che lasciano spazio anche al relax delle aree termali e all’adrenalina dei parchi divertimento.
GLI ITINERARI– Ogni itinerario prevede cinque pagine che conducono alla scoperta del territorio e la sesta dedicata alla descrizione di un sito di ristorazione dove assaporare le specialità tipiche di quella zona. Ogni percorso sviluppa conoscenza su ciò che già è noto e su ciò che ancora non lo è, andando a ricercare piccole e grandi ricchezze storico-artistiche. Un percorso alla scoperta delle eccellenze artigianali e agroalimentari, dei prodotti De.Co., DOC, DOP, IGP e non solo.
LA NOVITA’– La peculiarità innovativa della guida è che tutti i luoghi descritti dagli itinerari sono dotati di un collegamento ipertestuale che rimanda dal cartaceo al fantastico mondo multimediale, anche con geo mappe su Google Maps. Ogni itinerario è caratterizzato da collegamenti diretti a pagine web con la descrizione del sito d’interesse, dei monumenti presenti nell’area e dei prodotti tipici locali. Mentre l’avventore gusta le pietanze preparate dal ristorante recensito può consultarne la ricetta, scoprire i consigli sulle modalità di preparazione e la storia che ha reso famoso quel piatto. Il progetto coinvolge anche Regioni, Comuni ed Enti Turistici che mettono a disposizione del cittadino i contenuti multimediali presenti nelle loro pagine web.
CHI SCRIVE– Gli itinerari sono realizzati da giornalisti esperti che vivono, conoscono e apprezzano valori, cultura, enogastronomia e risorse del territorio di cui raccontano.
Da ieri fino al prossimo 7 marzo, Invitalia ha aperto lacalldelle manifestazioni d’interesse per il rilancio di Porto Marghera e, in generale, per tutto il Comune di Venezia.Il modulo si compila facilmente ed è online qui. Invitalia è l’Agenzia nazionale di proprietà del Ministero dell’Economia per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa.
All’iniziativa possono partecipare imprese italiane o estere con progetti di sviluppo e programmi occupazionali per la produzione di beni e servizi, tutela ambientale, innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale. Sono privilegiati progetti per la riqualificazione delle produzioni nel settore della meccanica, del vetro e della chimica, con investimenti migliorativi dell’efficienza dei processi e l’innovazione dei prodotti. Tra le priorità anche la promozione della logistica legata alle attività portuali, l’aggregazione delle PMI e la loro collaborazione con le Grandi Imprese, l’attrazione di nuovi investimenti anche finalizzati alla diversificazione produttiva.
Su Porto Marghera, nel Centenario della sua fondazione, ci sono interessanti segnali di sviluppo e opportunità da cogliere sul piano nazionale. Infatti, se andiamo a scorrere l’elenco del Ministero dello Sviluppo Economico circa leAree di crisi industriale complessa, nel quadro dei PRRI Progetti di Riconversione e Riqualificazione Industriale, ci sono solo due Città Metropolitane interessate: Venezia con Porto Marghera e Genova con Sestri Ponente. In questo particolare scenario Venezia sta già dando evidenza di alcuni vantaggi e punti di forza istituzionali. Nel marzo 2017, con ilDecreto del Ministro Carlo Calenda, sono state create le condizioni ottimali per snellire la burocrazia e progettare con maggiore efficacia la riconversione e la riqualificazione di Porto Marghera. Inoltre, è stato costituito il Gruppo di Coordinamento e Controllo per l’area di crisi industriale complessa di Venezia – Porto Marghera.
Se da una parte c’è il vantaggio competitivo di avere solo Genova come Città Metropolitana “concorrente” per i finanziamenti metropolitani verso le Aree di crisi industriale complessa, dall’altra emerge un vantaggio non secondario visto che siamo nell’ambito della Pubblica Amministrazione. Cioè, in questa fase vediamo lavorare sugli stessi obiettivi la Regione del Veneto, la Città Metropolitana di Venezia e il Comune di Venezia, nonché l’Autorità Portuale di Venezia, insieme a rappresentanti nazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Si tratta di una sorta di “Conferenza dei Servizi e di Progetto permanente”. Non è cosa da poco visto che le tenaglie della burocrazia e la scellerata pratica dei veti incrociati dei vari enti competenti, nel passato hanno spesso messo in ginocchio qualsiasi progetto di rilancio per Marghera.
In questo scenario si sta muovendo altro di interessante, ovvero il PON METRO e le ZES Zone Economiche Speciali. In particolare, nelDocumento sulla strategia di sviluppo PON METRO della Città di Venezia, a pagina 15 nella tabella 3.b, si esplicita chiaramente che “Le strategie di rilancio dell’economia veneziana assumono l’obiettivo generale di promuovere lo sviluppo economico attraverso il rilancio dell’area di Porto Marghera”. Poi, verso la fine di pagina 16 si parla di “investimenti sui settori logistico-portuali, della Green Economy e della produzione di soluzioni energetiche alternative”. Per quanto riguarda le ZES, grazie ad un emendamento all’ultima legge di Bilancio, nel Nord Italia sono diventate ZLS Zone Logistiche Semplificate, ovvero zone franche con aiuti economici, meno burocrazia e vantaggi per attrarre investimenti nei porti. Avranno durata di sette anni, rinnovabile per altri sette.
Infine, ecco una serie di altri progetti in evidenza che sono segnali importanti del cambiamento in corso a Porto Marghera:
Ripartenza altoforno Pilkington – Chiuso nel 2012 l’altoforno del vetro è ritornato a funzionare a fine 2017. Con un investimento di 20 milioni di € la Pilkington ha riaperto la produzione creando 134 posti di lavoro. L’attività punta sulle forniture per il mercato delle attività edilizie nell’Europa centrale.
Autostrade del Mare – Con un co-investimento europeo TEN-T di 13 milioni di €, a Fusina è in programma l’ampliamento del Terminal Autostrade del Mare per lo sviluppo dei collegamenti marittimi ro-ro/ro-pax e delle connessioni intermodali con il Centro-Nord Europa (Venezia-Francoforte) e lo sviluppo dei collegamenti marittimi con i porti greci di Igoumenitsa e Patrasso.
Ecodistretto Marghera – Presentato nel 2012 e progressivamente sviluppato, si estende su una grande area a sud di Porto Marghera fino a Fusina. Nel luglio 2017 la Società Eco-Ricicli Veritas ha presentato il progetto “Ecodistretto Marghera, Area 10 Ha”. Consiste negli interventi di adeguamento dei comparti esistenti e di realizzazione di nuove linee per la selezione dei rifiuti ingombranti, della carta e cartone, del multimateriale leggero e pesante, plastiche monomateriale. L’intervento si articola in un primo stralcio che dovrebbe realizzarsi agli inizi di quest’anno, poi un secondo entro i primi mesi del 2019. La capacità di trattamento finale dell’Ecodistretto aumenterà del 20% e sarà di circa 365.000 tonnellate all’anno.
Progetto Venice LNG – Presentato lo scorso fine gennaio dalla newco formata da Decal Spa e San Marco Gas, prevede investimenti di oltre 100 milioni di € per il progetto che ha l’obiettivo di realizzare un deposito di stoccaggio costiero di GNL, acronimo di Gas Naturale Liquefatto. Sarà realizzato con il 20% di contributi UE su terreni bonificati lungo il Canale Industriale Sud di Porto Marghera. Il GNL permette di eliminare del 95% le emissioni di ossidi di zolfo e delle polveri sottili. Entro il 2025 l’Unione Europea prevede la realizzazione di un sistema di rifornimento GNL per navi e veicoli pesanti lungo la rete centrale di trasporto transeuropea TEN-T. Il Porto di Venezia rientra tra i porti dell’iniziativa GAINN_IT promossa dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.
Polo energie alternative – C’era tempo fino allo scorso 31 gennaio per partecipare al bando promosso da ENEA finalizzato ad individuare la sede del DTT Divertor Test Tokamak, ossia un Centro di ricerca internazionale per gli studi sulla generazione di energia elettrica da fonti alternative. Investimento da 500 milioni di € con previsione di 2.000 nuovi posti di lavoro. Venezia ha partecipato mettendo a disposizione 6 ettari nel terreni ex Syndial del nuovo Petrolchimico.
Ampliamento One Works – Il leader nazionale tra gli studi di architettura ha scelto di investire su Marghera con l’ampliamento della sede in Via Elettricità dove lavorano 55 professionisti su 150 architetti complessivi dello studio. A Marghera si progettano le grandi infrastrutture del futuro come, ad esempio, lo stadio dei mondiali di calcio del Qatar nel 2022.
Riconversione area Pili – Cambierà il waterfront di Porto Marghera nell’ex Prima Zona industriale. E’ di qualche giorno fa la decisione del Consiglio Comunale di Venezia per realizzare il nuovo Palasport da 15.000 posti. Ai Pili, dopo le necessarie bonifiche, sono inoltre previsti investimenti milionari per strutture a fini turistici, ricettivi, residenziali, direzionali, ricreativi e commerciali. Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, per evitare i rischi di conflitti di interesse, ha incaricato uno studio legale americano per le procedure di blind trust.
–
Foto by maeg costruzioni: Ponte strallato, Canale Industriale Ovest Porto Marghera
Il voxel è la controparte tridimensionale del pixel bidimensionale. Sul piano pratico i giganti del digitale stanno producendo innovazioni per conquistare nuovi mercati.
In questi giorni al CES Consumer Electronic Showdi Las Vegas, il CEO di Intel, Brian Krzanich, ha svelato come l’azienda sta creando un’esperienza immersiva basata sui dati. “Sto per mostrarti come stiamo usando il potere dei dati per trasformare alcune delle aree più emozionanti dell’intrattenimento umano” ha detto Krzanich. Intel, portando l’esempio di una partita di football, ha fatto vedere come lo spettatore può entrare dal punto di vista del giocatore, come un film nel quale i registi possono virtualmente spostare la telecamera in qualsiasi punto della scena per catturare la ripresa perfetta.
Per poter sviluppare queste innovazioni c’è bisogno di infrastrutture digitali che garantiscano connessioni rapide visto che i sistemi utilizzati producono dati alla velocità di 3 terabyte al minuto.
In un periodo caratterizzato dall’Industria 4.0gli utilizzi del voxel sono molteplici. Solo per fare alcuni esempi: dalla manifattura alla logistica, dall’intrattenimento alle strategie e operazioni militari, dalla formazione in aula e nei laboratori fino al campo medico chirurgico e moltissimi altri.
Cos’è la resilienza? In poche parole, è la capacità di resistere agli urti senza spezzarsi. Il termine resilienza deriva dal latino “resilire” che significa saltare indietro, rimbalzare. Serve anche per innovare la strategia di consolidamento e sviluppo per aziende, organizzazioni, istituzioni e territori.
La resilienza è una cosa straordinaria. Riesce a far “dialogare” le diversità delle conoscenza scientifiche, è multidisciplinare perché è patrimonio delle discipline umanistiche, tecnologiche, economiche, ecologiche, biologiche…
In ingegneria la resilienza definisce la capacità di un materiale di resistere a sollecitazioni impulsive. In biologia e in ecologia umana equivale alla capacità di un sistema di auto-ripararsi, di ritornare a uno stato di equilibrio in seguito a una perturbazione.
Nelle scienze umane la resilienza esprime la capacità di fronteggiare un qualsiasi evento critico. Si collega ai concetti di benessere, trauma e vulnerabilità, stress. In questo senso è associabile al termine empowerment ed è anche praticata con successo nella psicologia nello sport.
In psicologia si fa uso del termine resilienza per esprimere la capacità umana di far fronte in maniera positiva alle difficoltà coltivando le risorse interiori, ripristinando l’equilibrio psico-fisico precedente alla crisi con la possibilità di migliorarlo.
In Svezia, l’Istituto “Stockholm Resilience Centre” opera per lo Sviluppo Sostenibile integrando la ricerca sui sistemi socio-ecologici con l’emergente economia dell’ecologia. A questo proposito questo studio baroni segnala il lavoro dell’amico Sturle Hauge Simonsen, esperto in Resilienza Culturale.
Negli ultimi anni la resilienza viene spesso utilizzata in economia. L’azienda, mediante il “Business Continuity Plan“, può dotarsi di uno strumento preventivo verso possibili incidenti che possono minacciare le sue funzioni vitali.
Di recente si parla sempre più spesso di resilienza urbana, ovvero infrastrutture verdi, sistemi di gestione delle acque e dei rifiuti, modelli partecipativi basati sul riuso delle risorse. Ad esempio, nell’aprile del 2014, l’Europa ha fatto il punto sui progetti Life in corso di realizzazione per tracciare un modello di progettazione urbana resiliente.
La resilienza si può acquisire come duplice qualità individuale e collettiva:
Resilienza come qualità individuale in quanto riassume un complesso di capacità in grado di mettere la persona nelle condizioni di reagire con attiva flessibilità ai cambiamenti e alle difficoltà esistenziali e, nel superarle, sviluppa quelle potenzialità di equilibrio originate nell’inizialerelazione di attaccamento, ma anche migliorate in modo consapevole nel necessario percorso di life-long learning, cioè apprendimento lungo tutto l’arco della vita;
Resilienza come qualità collettiva caratterizzata dalla capacità di reazione nelle situazioni di difficoltà, orientata al bene comune e guidata da principi solidali, cooperativi, collaborativi, che evolve e si sviluppa nel mutuo aiuto con la mobilitazione di risorse relazionali, con la promozione di responsabilità per il benessere delle persone e della stessa comunità di appartenenza (territoriale, aziendale, sociale, …). Considerato che la resilienza è declinabile in ambienti aziendali, associativi, territoriali, … si può quindi parlare di “imprese resilienti”, “organizzazioni resilienti”, “territori resilienti”, …
Le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (interna ed esterna) sono da considerarsi come irrinunciabili. In questo senso “studio baroni” suggerisce di porre particolare attenzione alle dinamiche dell’innovazione tecnologica in chiave web 2.0.
La Regione del Veneto ha pubblicato la graduatoria dei FabLab, cioè i Fabrication Laboratory: 61 progetti presentati, 18 ammessi al finanziamento massimo di 100.000 €.
Come scriveva lo scorso marzo Massimo Menichelli su chefuturo.it, l’Italia stava al terzo posto per numero di FabLab al mondo. Ora la mappa andrà aggiornata con il significativo impulso dato dal Veneto.
Ecco l’elenco dei beneficiari che potranno avviare i centri attrezzati per la fabbricazione digitale oltre che luoghi d’incontro e di relazione per la promozione della cultura digitale a beneficio di cittadini e imprese:
Soggetti beneficiari
Nome
Città
BCLEVER SRLS
FAB HUB VITTORIO VENETO
Vittorio Veneto
VERONA FABLAB
Verona FabLab
Grezzana
TALENTLAB APS
FABLAB PADOVA
Monselice
INNOVA SRL
FABLAB TINAI
Treviso
FABLAB VENEZIA SRLS
FabLab Venezia: supernodo regionale
Venezia Mestre
ASSOCIAZIONE SPORT SYSTEM
AFFARI PULITI IN 3D
Campolongo Maggiore
MAGIC SAS
CRUNCHLAB
San Donà di Piave
PIM LAB
FABLAB PORTOGRUARO
Portogruaro
IPSIA Galileo Galilei
MAKER LAB
Castelfranco Veneto
TEMPORIN VALENTINA
POPLab
Rovigo
SAMARCANDA COOP. SOC. ONLUS
MEGAHUB: fablab digitale e artigianale
Schio
IL MOSAICO Società Cooperativa Sociale
FABLAB 2 VILLE
Dueville
POLITECNICO CALZATURIERO SCARL
La Fabbrica del Futuro
Capriccio di Vigonza
FONDAZIONE CENTRO PRODUTTIVITA’ VENETO
FabLab Vicenza
Vicenza
UNINDUSTRIA TREVISO SERVIZI & FORMAZIONE SCARL
FABLAB TREVISO
Treviso
IM TECHNOLOGIES SRL
FABLAB PADOVA OFFICINA DIGITALE
Padova
FONDAZIONE UNIVERSITA’ CA’ FOSCARI
DEL FabLab
Venezia Centro Storico
ADELANTE Onlus
FABLAB CRE.TA
Bassano del Grappa
L’elenco completo e il Decreto della Giunta Regionale del Veneto n.58 del 4 Giugno 2015 sono pubblicati qui.
Il progetto vuole contribuire alla costituzione e attivazione in Veneto di una rete di centri attrezzati per la “fabbricazione digitale”. Cogliendo le opportunità offerte dalla “terza rivoluzione industriale” la Regione vuole sostenere percorsi di acculturazione e contaminazione in grado di rinnovare le competenze manifatturiere del nostro territorio.
I centri per la fabbricazione digitale, liberamente e gratuitamente accessibili da studenti, cittadini ed imprese e chiunque del territorio regionale intenda avvicinarsi al mondo della fabbricazione digitale, avranno queste due finalità:
diffondere la conoscenza delle potenzialità delle tecnologie di fabbricazione digitale ad un pubblico vasto;
diventare un punto di riferimento per il territorio per la sperimentazione e la definizione di progetti innovativi attraverso un dialogo con le imprese ed il mondo delle professioni.
Residenti di tutto il Veneto fate attenzione il prossimo mese. Famiglie e persone che lavorate nelle aziende, titolari nell’Artigianato, nel Commercio, Agricoltura, lavoratori professionisti che avete bisogno della prescrizione medica per le cure sanitarie specialistiche. Dalla settimana prossima, quando andrete dal medico di famiglia/medicina generale, non ci sarà più il solito foglietto colorato di rosso. Tutte le persone riceveranno una nuova ricetta senza particolari colori, cioè sarà bianca. Per questo lo slogan della campagna di comunicazione lanciata da Arsenàl.IT è “Cambia il colore, aumenta il valore”.
Dal 1 aprile 2015 anche le prescrizioni di visite e prestazioni specialistiche, esami diagnostici e di laboratorio diventano digitali. Si completa così il percorso di dematerializzazione del ciclo prescrittivo avviato all’interno del Fascicolo Sanitario Elettronico regionale (FSEr) il 1 settembre 2014 quando un promemoria bianco ha sostituito la ricetta rossa farmaceutica.
La nuova procedura garantisce di avere a disposizione in tempo reale in un sistema unico regionale dati verificati delle prestazioni prescritte e prenotate dai cittadini. Il Veneto è la prima regione in Italia che procede a digitalizzare il ciclo prescrittivo attraverso l’attivazione di un sistema di accoglienza regionale oltre a quello previsto per legge a livello di Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Cosa cambia? Dal 1 aprile tutta la gente veneta che necessita di una prescrizione di visite e prestazioni specialistiche, esami diagnostici e di laboratorio, al posto della consueta ricetta rossa riceveranno dal medico un promemoria stampato su carta bianca. Una precauzione che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha deciso di adottare per evitare disservizi. In un prossimo futuro anche il promemoria scomparirà e l’utente potrà basterà rivolgersi agli sportelli, identificandosi con la Tessera Sanitaria (TS-CNS).
La vera novità sta nel fatto che le innovazioni permetteranno di digitalizzare via via tutti i dati sanitari della popolazione collegati alla prescrizione e, quindi, al suo percorso di cura. Dati disponibili ovunque e in qualsiasi momento on line: questo l’obiettivo del Fascicolo Sanitario Elettronico regionale, chiave di volta per l’accesso ai propri dati da parte dell’assistito, ma soprattutto occasione per garantire migliori processi di cura da parte dei professionisti della sanità.
Alcuni vantaggi reali offerti dalle innovazioni digitali:
riduzione tempi delle varie liste d’attesa;
eliminazione errori e doppie prenotazioni;
garanzia Regionale di conoscenza in tempo reale in merito all’andamento della situazione;
monitoraggio costante circa l’effettivo numero e genere di prestazioni prescritte e prenotate dalle persone;
gestione intelligente dei dati raccolti e verificati sulla base di un sistema unico regionale.
Quindi, da mercoledì 1 aprile, tutte le persone che prenoteranno una prestazione in una delle aziende ospedaliere o sociosanitarie del Veneto, non potranno più utilizzare il promemoria per una seconda prenotazione in altra struttura. Infatti, grazie al digitale, sarà più semplice procedere ad un cambio di data o sede. Tutto si farà con un clic perché il nuovo sistema Veneto velocizza i tempi della burocrazia.
Per informare la popolazione del Veneto, è già partita la campagna di comunicazione dal titolo “Cambia il colore, aumenta il valore”. Sono disponibili depliant e locandine, video e siti web che spiegano come la ricetta digitale sia una tappa essenziale verso il Fascicolo Sanitario Elettronico regionale (FSEr).
L’iniziativa è coordinata da Arsenàl.IT, Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la Sanità Digitale, il FSEr. Attraverso una complessiva riorganizzazione dei sistemi informativi sanitari di ogni azienda è in corso la rivoluzione dei servizi di cura al fine di garantire una assistenza sociosanitaria più puntuale, efficiente e sostenibile.
Interessante opportunità per le aziende che desiderano essere davvero protagoniste all’Expo 2015di Milano.
Ecco di cosa si tratta e come partecipare al progetto PIANETA ACQUA, cioè uno dei momenti di punta di AQUAE VENEZIA 2015, unico evento collaterale dell’Expo.
Per PIANETA ACQUA sono previsti 1 milione di visitatori nei 6 mesi della manifestazione. Il progetto ha una propria area espositiva permanente all’interno del Padiglione EXPO AQUAE 2015. Anche uno spazio dedicato ai convegni, di cui eAmbiente coordina il Comitato Scientifico formato da accademici ed esperti di importanza internazionale.
L’esposizione ospiterà Istituzioni ed aziende impegnate nella gestione del ciclo dell’acqua, con progetti e tecnologie innovative di eccellenza e da esempio per il Mercato Nazionale ed Internazionale.
PIANETA ACQUA è un’occasione davvero unica per la promozione delle aziendeche operano nel vasto settore idrico. Le aziende interessate possono ottenere spazi espositivi modulari e adattabili ad hoc, a seconda delle esigenze.
Partecipare a questa proposta significa diventare espositori e ottenere almeno tre sicuri vantaggi:
stabilire connessioni con potenziali clienti internazionali;
attivare importanti contatti con i leader di mercato provenienti dall’intero panorama del settore idrico;
avere aggiornamenti sull’evoluzione dello scenario industriale e i suoi protagonisti.
info eAmbiente Comunicazione & Eventi
Telefono: 041 5093805
Cellulare: 342 6324494
f.faraon@eambiente.it
fonte > eAmbiente [sb news (26 marzo 2015) CSR ISO 26000 vb]
Circa 11 mesi fa la Commissione Europea aveva diffuso un innovativo comunicato stampa. Spiegava come l’Unione ha inteso ricalibrare la Politica di Coesione per l’Europa al fine di massimizzare l’impatto sulla crescita e l’occupazione. La comunicazione venne articolata nei 10 punti riportati più avanti, restando in questo post.
Prima di approfondire i 10 punti, “studio baroni” suggerisce di tener conto del bilancio europeo 2014-2020. La Politica di Coesione investirà 325 miliardi di euro negli Stati membri. Sono interessate soprattutto le regioni ed anche le città europee di qualsiasi dimensione.
Lo scopo della Commissione è orientato a realizzare importanti macro obiettivi in tema di crescita e occupazione. In particolare, sul tema Coesione, vedi qui come si stavano sviluppando gli indirizzi del Governo Italiano.
Anche questa modalità di comunicazione è interessante perché, a Nordest, il Sistema Camerale ha offerto la possibilità (a tutti gli enti, imprese ed organizzazioni) di seguire passo dopo passo la materia nel corso degli anni.
Per esperienza diretta e, nel richiamare il linguaggio digitale, “studio baroni” evidenzia la buona pratica Pubblica che, in questo questo post, viene intesa sottoforma di “Pubblic Release”. In Francia, giusto per avere un modello statale di riferimento, sanno fare molto bene la Pubblica Amministrazione. Ovvero, i francesi non fanno le riforme e le controriforme come in Italia che spesso si impantanano nelle pastoie dei veti e controveti incrociati, talvolta incomprensibili, sia dalle aziende che dalla stessa popolazione italiana.
“Public Release”, anche nel senso di aggiornare efficacemente la PA con semplicità. Come si fa con le nuove versioni dei software o delle app. Le release, nel linguaggio digitale, possono avere intensità “minor” oppure “major” quando si fa un cambiamento abbastanza radicale.
I francesi, che hanno un oliato sistema deliberativo, sono semplici ed efficaci, come una vera e propria “macchina” della PA. In pochissimo tempo riescono ad implementare le innovazioni. Ci sono moltissimi casi che si potrebbero citare. Così facendo riescono, senza troppa fatica e intoppi burocratici, ad adattarsi allo sviluppo e guidare responsabilmente la propria società contemporanea d’oltralpe. In questo modo ne traggono beneficio tutti, in particolar modo le aziende che hanno riferimenti utili e sicuri. Sono soddisfatti che i loro enti locali perché riescono a stare “al passo con i tempi” in modo intelligente e – soprattutto – nell’interesse generale del loro Paese per il Bene Comune.
Per fare un altro esempio, forse ancora più calzante, è come parlare dello sviluppo di un modello auto. In questo senso, viene più facile pensare ai passi evolutivi, fatti nel tempo dal 1974, dalla Volkswagen con la mitica Golf. Più di altre case automobilistiche, ha saputo comunicare bene le “Auto Release”. Coerenza nel nome del modello e nelle forme dell’auto, migliorando, innovando e progredendo in bellezza, comfort e sicurezza.
Quindi, nel prendere spunto dai concetti di “Public Release” ed “Auto Release”, ecco gli elementi chiave circa questa nuova release UE nei suoi 10 punti essenziali:
Investire in tutte le regioni dell’UE e adattare il livello di sostegno e il contributo nazionale (tasso di cofinanziamento) ai loro livelli di sviluppo: regioni meno sviluppate (PIL < 75% della media UE-27); regioni in transizione (PIL dal 75% al 90% della media UE-27); regioni più sviluppate (PIL > 90% della media UE-27).
Indirizzare le risorse sui settori chiave per la crescita: gli investimenti a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) verranno concentrati su 4 priorità chiave: innovazione e ricerca, agenda digitale, sostegno alle piccole e medie imprese (PMI) ed economia a bassa emissione di carbonio, a seconda della categoria della regione (meno sviluppata: 50%, in transizione: 60% e più sviluppata: 80%). Circa 100 miliardi di euro saranno consacrati a questi settori, dei quali almeno 23 miliardi di euro serviranno a sostenere il passaggio a un’economia a bassa emissione di carbonio (efficienza energetica ed energie rinnovabili). In relazione a ciò le risorse del FESR saranno soggette a un’opportuna ripartizione (regioni meno sviluppate: 12%, in transizione: 15% e più sviluppate: 20%). Circa 66 miliardi di euro saranno consacrati alla priorità Reti transeuropee di trasporto nonché a progetti per l’infrastruttura ambientale chiave per il tramite del Fondo di coesione. Grazie al Fondo sociale europeo (FSE) la politica di coesione recherà un contributo significativo alle priorità unionali nel campo dell’occupazione, ad esempio mediante azioni di formazione e di apprendimento permanente, di istruzione e di inclusione sociale (almeno il 20% dell’FSE sarà stabilito in funzione delle esigenze di ciascuno Stato membro dovrà essere impiegato per questo obbiettivo). Lo stanziamento minimo per l’FSE sarà stabilito da ciascuno Stato membro, con un minimo predefinito, per un totale di almeno 70 miliardi di euro. La nuova iniziativa a favore dell’occupazione giovanile, del valore di almeno 6 miliardi di euro, correlata all’FSE, sosterrà l’implementazione della garanzia per i giovani.
Stabilireobiettivi chiari, trasparenti e misurabili e parametri di responsabilità e di risultato: i paesi e le regioni dovranno annunciare sin dall’inizio quali obiettivi intendono raggiungere con le risorse disponibili e identificare esattamente in che modo misureranno i progressi compiuti in direzione di tali obiettivi. Ciò consentirà il monitoraggio regolare e la discussione sull’uso delle risorse finanziarie. Ciò significherà che per i programmi che presentano migliori risultati potranno essere resi disponibili finanziamenti addizionali (attraverso la cosiddetta “riserva di efficacia ed efficienza”) verso la fine del periodo.
Definirecondizioni prima che i finanziamenti vengano convogliati in modo da assicurare investimenti più efficaci: ad esempio, le strategie di “specializzazione intelligente” volte a identificare i punti di forza particolari e le potenzialità, le riforme favorevoli all’imprenditoria, le strategie dei trasporti, le misure per migliorare i sistemi di appalti pubblici, il rispetto delle normative ambientali, le strategie di lotta contro la disoccupazione e contro la dispersione scolastica o quelle a promozione della parità tra i generi e della non-discriminazione sono tutte precondizioni irrinunciabili.
Definire una strategia comune per assicurare un migliore coordinamento ed evitare le sovrapposizioni: un quadro strategico comune costituirà la base per un migliore coordinamento tra i Fondi strutturali e di investimento europei (FESR, Fondo di coesione e FSE nella loro qualità dei tre fondi che partecipano alla politica di coesione nonché il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e il Fondo per la pesca). Tale quadro consentirà inoltre di assicurare un migliore collegamento con altri strumenti unionali come Orizzonte 2020, il meccanismo per collegare l’Europa e il programma per l’occupazione e l’innovazione sociale.
Ridurre la burocrazia e semplificare l’uso degli investimenti unionali attraverso un insieme comune di regole per tutti i Fondi strutturali e di investimento europei nonché regole di contabilità più semplici, oneri di rendicontazione più mirati e un maggior uso delle tecnologie digitali (“e-cohesion”).
Accrescere la dimensione urbana della politica stanziando un importo minimo delle risorse a valere sul FESR per progetti integrati nelle città, al di là degli altri tipi di spesa consacrata alle zone urbane.
Rafforzare la cooperazione transfrontaliera e agevolare la costituzione di un maggior numero di progetti transfrontalieri. Assicurare inoltre che strategie macroregionali come quella danubiana e del Baltico siano sostenute dai programmi nazionali e regionali.
Assicurare che la politica di coesione sia meglio correlata alla più ampia governance economica dell’UE: i programmi dovranno essere coerenti con i programmi di riforma nazionali e dovrebbero affrontare le riforme pertinenti identificate nelle raccomandazioni per paese nel contesto del semestre europeo. Se del caso la Commissione può chiedere agli Stati membri, facendo leva sulla cosiddetta clausola di “condizionalità macroeconomica”, di modificare i programmi per sostenere le principali riforme strutturali. In ultima istanza la Commissione può sospendere l’erogazione dei finanziamenti se le raccomandazioni economiche venissero violate ripetutamente e gravemente.
Incoraggiare l’uso degli strumenti finanziariper dare alle PMI maggiore sostegno e accesso al credito: i prestiti, le garanzie e il capitale netto/di ventura riceveranno un sostegno dai fondi dell’UE sulla base di regole comuni, allargando le possibilità del loro uso e erogando incentivi (ad esempio, tassi di cofinanziamento più elevati). L’accento posto sui prestiti piuttosto che sulle sovvenzioni dovrebbe migliorare la qualità dei progetti e scoraggiare la dipendenza dalle sovvenzioni.
INFO PER SCUOLE E COMUNITA’: didattica@borgoluce.it
La bufala che risorsa: dalla mozzarella all’energia; La rivoluzione della polenta: ilmais dall’America alle campagne venete; Le erbe spontanee, fonte di nutrimento e simbolo di biodiversità.
Tutte le attività sono gratuite. Prenotazione obbligatoria (0438 435287). Programma sul sito www.borgoluce.it
Ne parliamo ancora, per la seconda volta, merita davvero poiché “studio baroni” ha avuto modo di collaborare dal 2012 con il personale di Borgoluce circa la formazione al Web 2.0 in chiave di Sviluppo Sostenibile & Responsabile.
Ora, l’attività dell’azienda è tutta orientata verso le sfide della Sostenibilità e della Responsabilità aziendale grazie al ponte di Educazione gettato tra Susegana – nel cuore della Marca Trevigiana – e Milano, EXPO 2015 – Italy.
Borgoluce accoglie a Susegana bambini, genitori ed insegnanti per mostrare i nuovi percorsi didattici legati al tema dell’Expo2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita”
INFO e prenotazioni: didattica@borgoluce.it
“L’agricoltura familiare per nutrire il futuro” è il filo conduttore della giornata di Fattorie Didattiche Aperte, indetta dalla Regione Veneto, cui Domenica 12 ottobre l’azienda agricola Borgoluce partecipa accogliendo a Susegana (Treviso) piccoli e grandi per raccontare l’insieme di saperi, tradizioni e cultura rurale della produzione agricola, indispensabile nel passato come nel futuro.
Durante la giornata Borgoluce presenterà i nuovi percorsi didattici connessi alle tematiche proposte dall’Expo2015 per il Progetto Scuola. L’iniziativa, promossa dal Ministero dell’Istruzione, coinvolgerà nei prossimi anni gli istituti scolastici di tutta Italia per sensibilizzare le nuove generazioni sulle tematiche legate alla produzione e al consumo del cibo: la qualità derivata dal connubio tra artigianalità e innovazione, dalla stagionalità e dalla tracciabilità delle filiere; la sostenibilità delle produzioni e l’utilizzo responsabile delle risorse naturali.
Nella mattinata bambini e ragazzi saranno impegnati nella visita didattica “La bufala che risorsa: dalla mozzarella all’energia”: conosceranno le simpatiche bufale, e tutto ciò che producono, dai deliziosi formaggi al biogas, metteranno poi in pratica le conoscenze acquisite nel “Puzzle della sostenibilità”. Nel pomeriggio li attende “La rivoluzione della polenta: il mais dall’America alle campagne venete”, percorso attraverso cui seguiranno la storia del mais che si concluderà con il laboratorio “La pannocchia riciclata”, un modo giocoso per educare i bambini a non sprecare le risorse.
Tutte le attività sono gratuite. Prenotazione obbligatoria (0438 435287). Programma sul sito www.borgoluce.it.
L’azienda agricola di Susegana ha una tradizione secolare alle spalle ed è allo stesso tempo costantemente impegnata nella ricerca per l’innovazione e lo sviluppo, tesi alla qualità e alla tutela dell’ambiente. Borgoluce, in cui l’intera filiera produttiva si completa all’interno della tenuta, si presenta come luogo ideale in cui bambini e ragazzi possono comprendere, attraverso l’esperienza diretta, le tematiche Expo2015: l’importanza della cultura del cibo come fattore identitario di un popolo e di un territorio, la qualità derivata da filiere corte e tracciabili, la biodiversità e l’utilizzo responsabile delle risorse.
Durante la giornata saranno aperti il punto vendita e la Frasca Borgoluce, per acquistare i prodotti o per uno spuntino genuino con la mozzarella di latte di bufala, i salumi e la polenta preparata per l’occasione.
Le famiglie e gli insegnanti potranno anche visitare le stanze di Casa Roccagelsa che ospitano una ricostruzione della vita e dei mestieri di inizio ‘900, con un percorso dedicato alla lavorazione del legno, gli ambienti della casa contadina, l’aula scolastica, l’ufficio del fattore e le stanze dei mestieri di una volta, dalla sarta al ciabattino.
INFO e prenotazioni: 0438 435287- didattica@borgoluce.it
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.