CUOA, digitale, enterprise, Facebook, Formazione, Imprese 2.0, Innovazione, LinkedIn, Marketing, Nordest, Ricerca, Social Network, Veneto, Web 2.0, YouTube

CUOA, studio su imprese 2.0 nei social network

Dopo Aziende 2.0, le Città turistiche che fanno marketing territoriale 2.0, e i consigli pratici per orientare le aziende al Web 2.0, ecco un interessante studio della Fondazione CUOA dal quale emerge che la maggioranza delle imprese è già nel mondo dei social network.

Secondo lo studio del CUOA, gli strumenti più utilizzati sono i social media (soprattutto Facebook, ma anche LinkedIn, YouTube e Twitter), mentre sono relativamente meno diffusi i blog e le funzioni RSS. La “molla” che ha spinto gli imprenditori ad aprirsi al Web 2.0 è la possibilità di contattare nuovi clienti e utenti, oltre alla disponibilità di nuovi canali per promuovere prodotti e servizi a costi relativamente contenuti.

Se la maggior parte degli imprenditori è soddisfatti dai risultati raggiunti e punta a consolidare o espandere la propria presenza, permane la diffidenza per l’uso dei social media da parte dei dipendenti (a riguardo v. sul Sole 24 Ore l’indagine commissionata da Trend Micro a The Economist Intelligence Unit)

Ed è interessante notare come il CUOA ha introdotto nella propria organizzazione l’uso dei social network:

  • Facebook per aggiornamenti e commenti in tempo reale su quello che accade al CUOA;
  • LinkedIn per allargare la rete dei contatti e aprire nuove opportunità di carriera;
  • You Tube dove il CUOA ha raccolti video di presentazione dei master, lezioni particolarmente interessanti, interventi ai seminari dei nostri docenti ed esperti;
  • CUOAspace ovvero il blog con i contributi scientifici, approfondimenti e spunti di riflessione condivisi da docenti e collaboratori su temi di attualità e di expertise CUOA.

fonti:

Abruzzo, Città, digitale, Google, Innovazione, Jesolo, Pubblica Amministrazione, QR code, Venezia

Nelle città turistiche il marketing si fa geo

Nelle città turistiche il marketing si fa geo in Comunicatori Pubblici

Nelle città turistiche il marketing si fa geo

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Abruzzo, Città, Comunicazione, digitale, Firenze, Google, Innovazione, Jesolo, Pubblica Amministrazione, QR code, Social Network, Società della Conoscenza, Venezia, Web 2.0

Marketing Territoriale città turistiche. Firenze coinvolge turisti e cittadini: emozioni taggate su mappa Google Earth

(sul tema v. editoriale di Vittorio Baroni in Comunicatori Pubblici)

Ecco un’altra interessante sperimentazione italiana di successo mirata al coinvolgimento dei turisti e cittadini.  Permette di valutare lo stato emotivo di una città. Dal sito di URBANOcreativo arriva la notizia che Firenze ci prova con la Emomapper di Florence emotional map, una sperimentazione che associa gli strumenti dell’informazione geografica e gli spazi di comunicazione e interazione del web 2.0 per dar vita a micro-comunità fondate da abitanti e utenti di uno spazio comune.

Così Firenze entra a pieno titolo nel gruppo dei comuni turistici italiani innovatori. E tra i principali casi di successo meritano di essere citati: Venice Connected presentato nel 2008 dal Comune di Venezia e ora in funzione a pieno regime; l’introduzione della tecnologia QR-CODE al Comune di Roseto degli Abruzzi avvenuta nel giugno 2009; la recente guida virtuale lanciata nel marzo 2010 dal Comune di Jesolo per iPhone e iPod.

E ancora una volta emerge l’usabilità di Google Earth, cioè l’applicazione grafica tridimensionale gratuita che permette di visualizzare fotografie aeree e satellitari della Terra con un dettaglio molto elevato. Google Earth consente al singolo utente di immettere delle informazioni aggiuntive che vengono visualizzate dal programma e che possono essere condivise con gli altri utilizzatori del programma sparsi per il pianeta. Può essere utilizzato fornendogli coordinate geografiche, indirizzi o semplicemente navigando sul pianeta con il mouse.

Gusto vista tatto olfatto udito e… sesto senso, per Comunicatori Pubblici i sensi si mettono in gioco anche visitando una città. E fanno scattare emozioni. Emomapper vuole raccogliere le sensazioni di chi visita la città di Firenze: piazze, vie, ponti e parchi ma anche nuovi luoghi di architettura contemporanea e idee sul loro possibile migliore utilizzo.

Tutti sono invitati a raccontare la loro Florence Emotional Map. Ma cosa accade esattamente? Che i racconti georiferiti degli utenti vengono raccolti, interrelati e rappresentati attraverso la nube: una mappa emozionale che rappresenta il sensore dello stato emotivo della città, in altre parole anche le zone con più alta concentrazione di felicità.

Il blog associa in uno stesso framework le tecnologie dell’informazione geografica e le piattaforme di comunicazione web 2.0. Il suo obiettivo è funzionare come un ambiente di relazione delle esperienze georiferite dei suoi ospiti: raccogliere racconti localizzati e mettere in relazione abitanti e utenti dello spazio costruendo reti.

p.s.

Approfondisci il tema delle CITTA’ DIGITALI. Leggi l’articolo: “Glocal, vivere la città nell’era digitale

fonti:

CUOA, digitale, enterprise, Eventi, Facebook, Imprese 2.0, Innovazione, Social Network, Web 2.0, YouTube

Aziende web 2.0: vantaggi, fattibilità e casi di successo al CUOA

Per approfondire il tema “Web 2.0 in Azienda”, la Fondazione CUOA ha recentemente condotto un’indagine i cui risultati saranno discussi il prossimo 6 maggio, dalle 17.00 a Villa Valmarana Morosini di Altavilla Vicentina (VI).

Sarà analizzato il tema Web 2.0 sotto diversi aspetti: dal marketing alla gestione delle risorse umane, dalla direzione del lavoro all’utilizzo di nuove tecnologie basate sulla condivisione. Parteciperanno docenti esperti del tema e manager che porteranno la loro esperienza concreta.

I relatori:

  • Lorenzo AmadeiClaudia Zarabara, docenti CUOA
  • Giovanni Bellucci, IT Business Solutions & Architecture Manager di Indesit
  • Pepe Möder, Head of Digital di Barilla

Diretta dell’evento su Spreaker.

La partecipazione è gratuita.

Adesioni entro il 5 maggio, a: Staff CUOA Executive Education, tel. 0444 333860, executive@cuoa.it

In questo video Lorenzo Amadei e Claudia Zarabara introducono il tema dell’Enterprise 2.0 come nuovo modello aziendale:

Approfondimenti sul web 2.0 in Studio Baroni:

Imprese 2.0, Innovazione, Marketing, Partecipazione, Social Network, Società della Conoscenza, Web 2.0, wikipedia

Social marketing: consigli pratici per orientare le aziende (e i comuni) al Web 2.0

La pratica del Social Marketing o Marketing sociale si sta diffondendo con grande rapidità nelle aziende (vedi qui la TOP List Aziende 2.0).

Anche le amministrazioni pubbliche guardano con interesse, soprattutto i comuni turistici (v. ad esempio i casi di Jesolo, Roseto degli Abruzzi, Venezia, Firenze…) dei quali parleremo in un prossimo articolo a breve.

Ormai è un fattore che fa la differenza ed è un vantaggio competitivo che porta al cosiddetto Enterprise 2.0, ovvero quell’insieme di approcci organizzativi e tecnologici orientati all’abilitazione di nuovi modelli organizzativi basati sul coinvolgimento diffuso, la collaborazione emergente, la condivisione della conoscenza e lo sviluppo e valorizzazione di reti sociali interne ed esterne all’organizzazione.

Per fare un esempio – tra le aziende 2.0 più interessanti – la veneta Lago (produce arredamento di design, 145 dipendenti, di cui circa il 25% assunti nell’ultimo anno, 30 milioni € fatturato 2008) ha introdotto una piattaforma Web 2.0 a disposizione di tutti i dipendenti, ma anche aperta ai collaboratori esterni. Le funzionalità principali sono relative ad una piattaforma di Social Network aziendale, Blog aziendali, Wiki e un applicativo per la gestione integrata dei progetti. Con il Blog, viene comunicata in modo trasparente e informale la strategia aziendale e ciò ha permesso di ridurre del 90% il tempo delle riunioni, a migliorare il clima e a facilitare l’integrazione tra le diverse unità di business.

In Wikipedia il Marketing sociale cita gli studi di Philip Kotler e può definirsi come l’utilizzo delle strategie e delle tecniche del marketing per influenzare un gruppo target ad accettare, modificare o abbandonare un comportamento in modo volontario, al fine di ottenere un vantaggio per i singoli individui o la società nel suo complesso. Il Marketing sociale nasce nel 1971 e trova le proprie radici in molteplici discipline (es. la psicologia, la sociologia, l’antropologia, le teorie economiche e della comunicazione) che contribuiscono a esaminare e comprendere cosa determina il comportamento umano, inteso quale risultante di fattori ambientali, sociali e individuali.

Enzo Santagata, nell’inquadrare il Social marketing nel contesto del Web 2.0, parla di prosumer cioè dei consumatori che producono contenuti e propone 7 consigli pratici e condivisi che possano dare un’idea definita anche a chi si occupa di altri tipi di business e vuole cominciare ad approcciare al social media marketing senza ombre e con le idee nitide:

  1. Non parlare ai consumatori. Non vogliono ascoltarti, vogliono essere ascoltati.
  2. Offri una ragione per partecipare. Se le persone non percepiscono di ottenere un valore aggiunto dal condividere le loro opinioni, non verranno da te (magari vanno dal tuo diretto concorrente, che ha saputo soddisfarli meglio).
  3. Resisti alla tentazione di vendere a tutti i costi.
  4. Sperimenta e tieniti aggiornato. Ma soprattutto sperimenta, e se sbagli sperimenta ancora.
  5. Ascolta le conversazioni che avvengono anche al di fuori del tuo sito. E partecipa anche lì indicando chiaramente chi sei e perchè stai partecipando. Chi ha provato a fare il furbo è stato smascherato prima che potesse rendersene conto.
  6. Cedi il controllo della comunicazione. Non aver paura di aprire le tue porte alle critiche. Quando una community si sente controllata e forzata verso una direzione a senso unico imposta dall’azienda, non dura molto.
  7. Fai in modo che nella tua organizzazione ci siano quante più persone possibili che abbiano un background composto dal pensiero pragmatico da uomo di marketing, dalla curiosità incosciente di un sociologo e che siano grandi appassionati di social network.

-v

Per approfondire il tema del Marketing nel Web 2.0, Studio Baroni suggerisce di sfogliare le slide realizzate da Enrico Giubertoni:

Comunicazione, Innovazione, QR code, sicurezza, Società della Conoscenza

Il QR-CODE etichetta l’alta qualità 100% dell’olio extra vergine made in Italy

Buone notize da ARGAV: il QR-CODE è stato adottato da Unaprol come sistema di comunicazione digitale dell’olio di oliva di qualità 100% italiano.

Uno dei prodotti più importanti della filiera agroalimentare italiana ha scelto di adottare la nuova tecnologia con letichetta che parla al consumatore. Il progetto, oltre a presentare grandi potenzialità di marketing per i prodotti italiani, è un efficace mezzo di controllo della tracciabilità.

Ogni bottiglia, una carta d’identità elettronica. L’etichettatura innovativa adottata da Unaprol – Consorzio Olivicolo Italiano, guarda al mercato, parla al consumatore ed è la novità dell’edizione 2010 del SOL, il salone internazionale dell’olio extra vergine di oliva di qualità appena concluso a Verona.

Questo sistema di etichettatura permette di dotare le bottiglie di olio extra vergine di oliva di una carta di identità elettronica, costituita da una semplice etichetta intelligente adesiva. L’etichetta è capace di ospitare e veicolare a consumatori, distributori, ristoratori, numerose e più complete informazioni sull’ olio extra vergine di oliva contenuto nella bottiglia.

Approfondisci e vedi gli esempi con le applicazione del QR-CODE in un precedente articolo di Studio Baroni (in fondo al post c’è il link per generare gratuitamente il QR-CODE.

Innovazione, Politecnico di Milano, Sistemi gestionali

I sistemi gestionali nelle PMI: classificazione del Politecnico di Milano

I sistemi gestionali sono una delle principali applicazioni del sistema informativo delle aziende.

Supportano in modo integrato molteplici attività (amministrazione, finanza, gestione della produzione, vendite, ecc.).

Nelle imprese, in particolare in quelle di piccole e medie dimensioni, il patrimonio applicativo è spesso frutto di un percorso di evoluzione che si è articolato lungo due direzioni principali: l’ampliamento del livello di supporto ai processi e l’integrazione applicativa.

Tale approccio ha portato le aziende a informatizzare i processi in base alle priorità: inizialmente i processi amministrativi, poi la gestione dei clienti e degli ordini e successivamente, in funzione della tipologia di aziende, i processi produttivi, la logistica, i servizi post vendita. Parallelamente è cresciuta l’esigenza di disporre di informazioni, di dettaglio e di sintesi, per monitorare e governare i processi. Si sono quindi introdotte applicazioni per la reportistica e per l’analisi dei dati (Business Intelligence).

La disponibilità, a partire dagli anni ’90, di soluzioni software gestionali in grado di garantire un’ampia copertura applicativa attraverso differenti moduli e di supportare i processi in modo integrato, i cosiddetti Enterprise Resource Planning (ERP), ha rappresentato un’opportunità per molte imprese.

benefici derivanti dall’introduzione di un sistema gestionale integrato sono molteplici e legati prevalentemente all’introduzione della logica di funzionamento per processi, all’integrazione delle informazioni e al miglioramento delle prestazioni chiave, come la produttività, i tempi di ciclo, il numero di errori.

La fotografia attuale dei sistemi gestionali presenti nelle aziende italiane è ancora eterogenea. L’Osservatorio ICT & PMI della School of Management del Politecnico di Milano, distingue le applicazioni gestionali in cinque categorie principali:

  1. ERP internazionali. Applicazioni  (letteralmente “pianificazione delle risorse d’impresa”) caratterizzate da un’elevata copertura funzionale realizzata attraverso moduli, ovvero insiemi di funzionalità destinate a supportare uno specifico processo o funzione aziendale (quali ad esempio l’amministrazione, la produzione, la logistica, ecc.), che condividono un’unica base dati. In tale modo l’integrazione tra le varie funzionalità è garantita. Sono realizzate da software house internazionali, in grado quindi di acquisire esperienza sulle modalità migliori di lavoro delle aziende, le cosiddette best practice, e di codificarla nelle modalità di utilizzo delle funzionalità del software.
  2. Gestionali nazionali. Applicazioni che garantiscono un buon livello di supporto integrato ai processi, anche se in generale non al livello degli ERP internazionali. Sono realizzati principalmente da software house nazionali, anche se alcune di esse fanno oggi parte di gruppi internazionali, che, sebbene non abbiano accesso ad un casistica di studio così ampia come nel caso dei fornitori di ERP internazionali, conoscono molto bene la realtà nazionale e sono quindi in grado di fornire un prodotto altamente localizzato al contesto (si pensi alle specificità dei processi nei settori tessile, alimentare o arredo italiani, alle particolarità normative, ecc.).
  3. Gestionali verticali. Applicazioni che presentano un’elevata personalizzazione, in termini di tipologie di informazioni gestite, funzionalità messe a disposizione, tipologie di interfacce, per un determinato settore industriale. Sono spesso derivati da ERP internazionali o gestionali nazionali e rappresentano una soluzione utile per le imprese che operano in contesti molto particolari e che sono interessate a contenere i tempi e i costi di adattamento del software gestionale all’impresa durante la fase di introduzione.
  4. Sistemi sviluppati ad hoc. Applicazioni software sviluppate per soddisfare le esigenze dell’impresa. Possono essere realizzate interamente ex novo o a partire da un nucleo di funzionalità di base di un prodotto gestionale. In relazione alla modalità di realizzazione, possono essere sviluppate internamente all’impresa o da parte di una software house. Anche se queste soluzioni garantiscono la maggiore rispondenza alle specifiche esigenze delle imprese, sono spesso realizzate su tecnologie proprietarie e non allo stato dell’arte, determinando spesso vincoli all’evoluzione futura, in termini di sviluppo di nuove funzionalità o integrazione con altre applicazioni.
  5. Pacchetti semplici. Applicazioni in grado di supportare un numero limitato di funzionalità (ad esempio, le funzionalità amministrative), basate su tecnologie relativamente allo stato dell’arte e sono realizzate da società di informatica locali. Rappresentano solitamente il primo passo di implementazione per le imprese di dimensioni inferiori. Nel caso emerga l’esigenza di ampliare la copertura funzionale, tali applicazioni vengono spesso completate mediante sviluppo ad hoc di nuove funzionalità.

Fonte: newsletter accreditati  http://www.ict4executive.it

Concorsi, Eventi, Innovazione

20 artisti emergenti nel concorso online CERES4ART

Ecco un innovativo concorso promosso dalla nota birra danese CERES che trasferisce in rete le 20 opere di Ceres4Art 2010, ospitate presso la MyOwnGallery di Milano.

La mostra-evento abbandona i canoni tradizionali di esposizione artistica e approda sul web: le opere saranno esposte online dal 10 marzo al 31 agosto 2010 su una sezione dedicata di www.ceres.com e visibili all’intera rete.

Gli utenti potranno accedere all’area MY CERES del sito, votare l’opera che più rappresenta l’universo giovane, allegro, vivace che Ceres incarna e partecipare al concorso. Il 31 agosto si chiuderanno le operazioni di voto e si procederà con la designazione del vincitore tra tutti coloro che avranno votato le opere in gara. Entro il 15 ottobre 2010, verrà estratto il fortunato vincitore di 1 fornitura annuale di birra Ceres (360 bottiglie).

Per aderire basterà registrarsi inserendo i propri dati (nome, cognome, indirizzo, cap, città, recapito telefonico, e-mail, data di nascita, sesso). Effettuata la login, un bottone interattivo permetterà l’accesso alla pagina di votazione, dove l’utente potrà esprimere la propria preferenza.

MY CERES, l’area dedicata all’iniziativa, è un vero e proprio portale interattivo dove gli utenti online potranno scaricare gli screensaver delle opere in gara e giocare ad un divertente Game Memory, un gioco di carte e abilità per svelare le opere in concorso.

Ecco i 20 artisti in gara:

  • Nicola Alessandrini
  • Marco Barbieri (DEM)
  • Fabrizio Bragherio (Bixio)
  • Marco Campori (El Gato Chimney)
  • Samantha Casolari
  • Nadia Collura
  • Giordano Curreri
  • Ivana Falconi
  • Andrea Francolino
  • Ivan Lardschneider
  • Andrea Martinucci
  • Jara Marzulli
  • Opiemme
  • Max Papeschi
  • Carlo Pasini
  • Michele Quadri
  • Tina Sgrò
  • Gigi Tarantola (GGT)
  • Chiara Todero
  • Giuseppe Veneziano

Giunta al suo terzo anno, Ceres4Art coinvolge venti artisti emergenti provenienti principalmente dalle correnti urban art e new pop, chiamati con la loro creatività a interpretare e rielaborare il loro vissuto di Ceres, illustrando nelle loro produzioni ciò che è divenuto ormai il mito di intere generazioni: la bottiglia della classica bionda doppio malto chiara dell’azienda danese.

Il progetto Ceres4Art conferma ancora una volta l’impegno assunto da Ceres a sostegno del talento degli artisti emergenti, facendosi promotrice di una concezione di arte accessibile, nonché la volontà di avvicinare l’universo giovane all’arte.

Formazione, Imprese 2.0, Innovazione, Padova, Pubblica Amministrazione

Saper fare rete: il dirigente e le reti per lo sviluppo del territorio

Fare sistema: andiamo oltre lo slogan

Oggi, siamo tutti coscienti del fatto che per ottenere uno sviluppo sostenibile del territorio è necessario “fare sistema”, ovvero unire le forze e collaborare con l’obiettivo di sviluppare l’economia, tutelare l’ambiente e migliorare la qualità della vita della comunità locale.

Ma com’è possibile passare dalle buone intenzioni ai risultati?

L’equilibrio conduce pi facilmente al risultato Il successo di questi processi dipende da due aspetti fondamentali: l’abilità di chi, in qualità di attivatore del processo, si fa garante dei bisogni e delle esigenze di ogni soggetto locale, facilitando l’individuazione di un obiettivo di sviluppo comune e condiviso; la capacità del “sistema” di istituire un organismo di governance in grado di rappresentare equamente gli interessi di tutte le parti in gioco e dotato delle necessarie competenze tecniche. L’esperienza ci dice che questo può concretizzarsi solo attraverso un “percorso di rete”, realizzato da un insieme di attori, di intelligenze, di motivazioni, di interazioni, di competenze differenti collegati tra loro. Facile enunciarlo, molto meno realizzarlo.

Ecco allora l’occasione per approfondire il tema con questa interessante proposta (anche nel prezzo) di formazione:

  • Quando: Venerdì 26 marzo 2010, dalle 10 alle 17
  • Titolo: “Saper fare rete: vengo anch’io? Sì tu sì!”.
  • Destinatari: dirigenti pubblici sulle reti per lo sviluppo del territorio
  • Dove:  Padova – Confservizi Veneto- V.le della Croce Rossa, 62/3
  • Iscrizione: 250€ + IVA
  • Info:  MartiniAssociati – Netpoint di Padova, tel. 049.656158, e-mail: padova@martiniassociati.it
  • Download programma SAPER FARE RETE pdf

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Innovazione, Pedagogia, Pubblica Amministrazione, Scuola, Società della Conoscenza

SCUOLA: Guida alla Riforma della secondaria di secondo grado

Pubblicato dal Ministero dell’Istruzione un vademecum sul nuovo impianto organizzativo che vedrà la sua realizzazione a partire dal prossimo anno scolastico 2010/2011. Sei licei, istituti tecnici suddivisi in due settori con undici indirizzi, istituti professionali suddivisi in due settori e sei indirizzi.

Quattro dei sei diplomi liceali (classico, scientifico, linguistico, delle scienze umane) si pongono in continuità – per durata, numero e tipo di materie e orari (allineati sulle 30 ore settimanali, 27 nel biennio iniziale, ad eccezione del liceo classico che prevede 31 ore nel secondo biennio e nel quinto anno) – con i tradizionali corsi di ordinamento. Ad essi si affiancano il nuovissimo liceo musicale e coreutico (32 ore settimanali) e i percorsi artistici che, da oltre quaranta, si ridurranno a sei, con un orario settimanale di 34 ore al biennio iniziale e di 35 ore nei tre anni successivi.

Link: