Città, digitale, Pubblica Amministrazione, Società della Conoscenza

TRIBUNALE DIGITALE: a Modena progetto pilota per velocizzare i processi penali

tribunale online

Il Tribunale di Modena, con il contributo della Regione Emilia-Romagna, del Comune e della Fondazione delle Casse di Risparmio di Modena, Carpi, Mirandola e Vignola, dà il via alla sperimentazione dei “processi in digitale”.


Si tratta, in sintesi, di digitalizzare i fascicoli relativi ai procedimenti penali e creare un archivio informatico del settore penale del Tribunale di Modena con l´obiettivo di velocizzare le diverse fasi del processo. L´iniziativa viene presentata al pubblico sabato 3 ottobre alle ore 11 presso l´aula della Corte d´Assise di Modena in via Gherarda. Nella notizia si trovano maggiori informazioni e il commento dell´assessore alla programmazione territoriale e alla cooperazione con le autonomie locali, Gian Carlo Muzzarelli.

Come funziona la digitalizzazione di processi
Il sistema consiste nella gestione dei fascicoli relativi ai procedimenti penali in fase dibattimentale e nella creazione di un archivio informatico del settore penale del Tribunale di Modena.
Il progetto per la realizzazione  del sistema Sidip consentirà di affiancare ai documenti cartacei (i soli su cui attualmente lavorano giudici, avvocati e personale di cancelleria – ogni anno pervengono e sono generate circa 1 milione di pagine processuali) documenti informatici che potranno essere facilmente consultati, trasferiti, modificati, integrati, sostituiti, sdoppiati, totalmente o parzialmente archiviati.

Di conseguenza, più uffici o più utenti (ad esempio giudice, avvocati e cancelleria) potranno consultare in contemporanea il fascicolo digitale: mentre un soggetto utilizza il fascicolo cartaceo, altri potranno avvalersi di quello informatico e tutti potranno contestualmente produrre atti o provvedimenti sia in formato cartaceo sia in formato digitale, sia giurisdizionali sia amministrativi. I giudici potranno avere immediata conoscenza del “fatto” processuale, e lo studio del fascicolo sarà velocizzato anche grazie ai sistemi di ricerca elettronica (ad esempio segnalibro, full text, indicizzazione automatica, eccetera). Non sarà più necessario quindi sfogliare interi faldoni alla ricerca di un singolo documento; la verifica della regolarità delle notificazioni sarà istantanea; lo studio delle deposizioni, delle perizie e delle consulenze verrà facilitato.

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I fascicoli informatici, resi accessibili ai soli utenti autorizzati grazie ai sistemi di protezione, potranno essere “trasportati” in assoluta sicurezza: la loro consultazione sarà immediata (attualmente occorrono ore, spesso giorni solo per individuare il luogo ove un incarto processuale è custodito) e resa possibile in ogni aula, camera di consiglio, ufficio, nello studio dei giudici e nelle cancellerie e persino a distanza: negli studi professionali o dagli addetti a mezzo di computer portatili.

La domanda di completezza delle informazioni proveniente dai difensori (dopo la conclusione delle indagini preliminari gli avvocati possono accedere liberamente al contenuto degli atti) potrà essere pienamente e immediatamente soddisfatta attraverso l’invio di copie anche a mezzo del servizio di posta elettronica, previa riscossione dei diritti di cancelleria con sistema analogo a quello attualmente in uso per la trasmissione dei verbali d’udienza redatti in stenotipia. Il lavoro della Cancelleria sarà agevolato e reso più rapido, con un personale formato e pronto alla nuova modalità di lavoro.

La realizzazione del progetto consentirà al Tribunale di Modena di dotarsi di un archivio informatico di tutti i procedimenti penali che si formerà automaticamente e sarà di facile e immediata accessibilità (attualmente le ricerche d’archivio sono estremamente difficoltose e richiedono tempi lunghissimi per la lontananza dei depositi e per la mancanza di archivisti professionali).

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La sezione penale del Tribunale di Modena è composta da dieci giudici (coadiuvati da un giudice onorario) con problematiche impegnative. A loro disposizione sedici operatori amministrativi. Le sezioni distaccate sono tre, due delle quali, Carpi e Sassuolo, di grande dimensione. I procedimenti penali sono aumentati in modo esponenziale negli ultimi anni: sono passati da 1917 processi iscritti nel 2002 ai 3140 processi iscritti nell’ultimo anno, con un incremento superiore al 60%. Sempre nell’ultimo anno sono stati celebrati 614 processi con rito direttissimo in cui gli  imputati erano in stato d’arresto.

Fonte: ERMES, Portale della regione Emilia-Romagna

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Città, digitale, Eventi, Software libero, Web 2.0

VENEZIA, la città «modello» dei social network

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La città «modello» dei social network

Fonte: la Nuova di Venezia — 03 ottobre 2009   pagina 17   sezione: CRONACA

ll censimento di Mauro Magnani , aggregatore di tribù digitali: “un fenomeno partecipativo nel mondo della Rete”. Il dieci per cento della popolazione veneziana è iscritta a qualche community on line.

Venezia? Un modello di città capace di generare tribù digitali con oltre 6 mila cittadini che si ritrovano a discutere in una dozzina di attivissimi social network. Li ha censiti Mauro Magnani, “cacciatore” di gare internazionali per una società di ingegneria e “aggregatore di tribù” del Web.

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Venezia fa scuola nel mondo dell’aggregazione sociale e politica in Rete?

“A chiunque conosca abbastanza bene la realtà del social networking veneziano” spiega Magnani, “risulta di tutta evidenza quante siano le aggregazioni che utilizzano già da anni un ning, un gruppo di discussione, una pagina di Facebook per promuovere la loro attività: il dato interessante e che va meditato è che 10% della popolazione di Venezia è relamente attivo nel “confronto” in Rete, una fruizione di Internet indubbiamente di tipo evoluto. Certo non tutti interagiranno con la stessa intensità ma il dato è impressionante”.

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1701 iscritti a 40xVenzia.ning.com, 1176 a Salviamo Venezia, 798 a Venessia.com, 721 Ripopolare Venezia, 700 Fronte Per Venezia, 656 Venezia WIFI Community, 432 Save Venetian Beach (in difesa del Lido degli Alberoni), Tribù Digitali Veneziane 377, UN Volto NUovo Per Venezia, Associazioni per Venezia 142, Venezia in Movimento 124, Boca de le Denunzie 122. Molti nomi si rincorrono da una parte all’altra, ma il fenomeno esiste.

“Lamentificio” o reale possibilità di incidere sul quotidiano?

“Importante è che molte centinaia di persone abbiano capito che il mezzo offerto da Internet può, “deve”, essere utilizzato concretamente nell’ottica della promozione di un effettivo cambiamento” prosegue Magnani nella sua analisi, “certo in qualche caso il “rumore di fondo” non è indifferente ma è preferibile far cernita attiva di ciò che è disponibile in Rete piuttosto che appiattirsi nel ruolo passivo di spettatori della tivù. La chiave oggi è l’interazione e la condivisione di saperi e non c’è mezzo più efficiente della Rete per far questo”.

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La comunità piu’ forte come numero di componenti è quella di Cittadinanza Digitale, ormai vicina ai 20.000 iscritti: gli aderenti alla Rete wi-fi del Comune.

“E’ un intervento pubblico importante , che sarà ricordato per il suo impatto innovativo” conclude Magnani, “ora a mio parere devono essere forniti ai cittadini contenuti informativi localizzati di buon livello, possibilmente coinvolgendo nella generazione degli stessi proprio i cittadini ed i turisti di passaggio. Contenuti che vanno immediatamenti posti in Rete. Credo insomma che un servizio di informazione strettamente locale ed in tempo reale sia davvero una priorità di servizio. Gli americani le chiamano hyperlocal news”.

cittadinanza digitale gru venezia marghera

Anche le “tribù” veneziane si sono iscritte al barcamp in programma dal 23 al 25 ottobre all’Arsenale; non un ritrovo goliardico di appassionati smanettoni, ma l’incontro tra appassionati ed esperti della Rete.

“Personalmente avrei chiamato questo appuntamento “Forum dell’Innovazione”, conclude Magnani, “usare termini come barcamp e/o blogger contribuisce ad aumentare la distanza con quanti in Rete ci sono arrivati da poco o ci arrivano solo adesso. Invece si cercherà di parlare anche a quella parte di utenza di Internet meno addetta ai lavori, per consolidare un rapporto virtuoso di collaborazione tra le varie realtà che che già oggi si confrontano in Rete. Con l’obiettivo comune di produrre idee e proposte innovative utili alla collettività come nel caso dell’elaborazione della “Carta Etica Digitale”, per una fruizione consapevole della Rete che presenteremo come elaborato comune degli iscritti all’Associazione “INNOVATORI”.

Articolo di Roberta De Rossi

Fonte immagini: Cittadinanza Digitale

cittadinanza digitale gru venezia bacino san marco

Ambiente, Etica, Eventi, Obama

OBAMA: discorso al summit ONU sui cambiamenti climatici

summit 2009 onu studio baroni

“L’obiettivo del Summit sui Cambiamenti Climatici, che ho convocato per il 22 settembre, mira a mobilitare una volontà e una visione politica necessarie a raggiungere, durante le trattative di Copenaghen sul clima, un risultato ambizioso e concordato basato sulla scienza.”      Ban Ki-moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite

Il Summit si colloca nel contesto della prima Settimana Mondiale del Clima (21 al 25 settembre 2009) focalizzata sul tentativo di creare un sostegno globale per una Petizione per il Clima che sarà presentata dalla società civile ai governi del mondo in dicembre alla Conferenza di Copenaghen sulla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici.

Ecco il discorso di Obama:

Obama ONUCi tengo a ringraziare il segretario generale per aver organizzato questa riunione e tutti i dirigenti che partecipano al summit. Il fatto che oggi siamo così numerosi dimostra che la minaccia che costituiscono i cambiamenti climatici è grave, pressante e crescente. La reazione della nostra generazione di fronte a questo problema sarà giudicata dalla storia, perché se non attaccheremo arditamente, rapidamente e di concerto, rischiamo di produrre una catastrofe irreversibile per le generazioni future.

Nessuno Stato, che sia grande o piccolo, ricco o povero, può sfuggire agli effetti dei cambiamenti climatici. L’innalzamento del livello dei mari minaccia tutte le coste. Tempeste e inondazioni di sempre più grande ampiezza minacciano tutti i continenti. Siccità e cattivi raccolti producono la sotto-alimentazione e i conflitti in luoghi dove la sotto-alimentazione ed i conflitti sono già frequenti. Nelle isole dove la superficie diminuisce, le famiglie sono già obbligaste ad abbandonare le loro abitazioni per diventare rifugiati del clima. La sicurezza e la stabilità di tutti i Paesi e di tutti i popoli – nostra prosperità, nostra salute e nostra sicurezza – sono in pericolo ed il tempo che abbiamo per rimediare a questa situazione è limitato.

Eppure possiamo porre rimedio. Come ha detto John Kennedy, «I nostri problemi sono creati dall’uomo, possono dunque essere risolti dall’uomo». E’ vero che per troppi anni l’umanità ci ha messo del tempo a reagire o anche a riconoscere l’ampiezza della minaccia climatica. E’ vero anche per il mio Paese. Noi lo riconosciamo. Si tratta però di un nuovo giorno, di una nuova epoca. Sono fiero di poter dire che gli Stati Uniti hanno fatto di più per incoraggiare la produzione di energia pulita e per ridurre l’inquinamento dovuto alle emissioni di CO2 in questi ultimi otto mesi che durante tutto l’altro periodo della loro storia.

Il nostro governo dedica gli investimenti più importanti che abbia mai fatto al settore delle energie rinnovabili; questi investimenti sono destinati a raddoppiare la capacità di produzione di energia eolica ad altre energie rinnovabili in tre anni. In tutti gli Stati Uniti, degli imprenditori costruiscono delle pale eoliche, dei pannelli solari e delle batterie per auto ibride con l’aiuto di garanzie di prestito e di crediti d’imposta, progetti che creano posti di lavoro ed imprese. Noi investiamo miliardi di dollari al fine di ridurre lo spreco di energia nelle nostre abitazioni, nei nostri edifici e quello dovuto alle nostre apparecchiature elettroniche e casalinghe, il che permette anche alle famiglie americane di risparmiare denaro grazie alla riduzione dei loro livelli di elettricità e di carburante.

Abbiamo proposto la prima politica nazionale mirante tanto ad accrescere il risparmio di carburante che a ridurre l’inquinamento dovuto alle emissioni di gas serra per tutte le nuove auto e tutti i nuovi camion, questo farà risparmiare denaro ai nostri consumatori e petrolio al nostro Paese. Noi progrediamo in quello che riguarda la realizzazione dei primi progetti di costruzione di eolico al largo delle coste del nostro Paese. Noi investiamo miliardi di dollari in vista del sequestro del carbonio, in modo che potremo ridurre l’inquinamento causato dalle nostre centrali a carbone. Questa settimana, annunceremo che per la prima volta cominceremo a sorvegliare le quantità di gas serra emesse in tutto il nostro Paese.

Alla fine della settimana, aprirò di concerto con i miei colleghi all’interno del G20 per mettere fine alle sovvenzioni riguardanti I combustibili fossili in modo che possiamo meglio affrontare il problema climatico.

Sappiamo già che il recente calo dell’insieme delle emissioni americane è in parte dovuto alle misure che puntano ad incoraggiare un migliore rendimento energetico ed un migliore impiego delle energie rinnovabili.

Cosa ancora più importante, la Camera dei rappresentanti ha adottato a giugno un testo di legge sull’energia e il clima che dovrà permettere finalmente che l’energia pulita sia una forma di energia redditizia per le imprese americane e ridurre considerevolmente le emissioni di gas serra. Una commissione del Senato ha già esaminato questo testo di legge ed io conto di operare di concerto con altri quando progrediremo.

Dato che nessun Paese può rilevare da solo questa sfida, gli Stati Uniti incitano un numero d’alleati e di persone più grande che mai a trovare una soluzione. In aprile, abbiamo convocato qui negli Stati Uniti la prima delle 6 riunioni del Forum delle grandi potenze economiche sull’energia ed il clima che hanno avuto luogo fino ad oggi. A Trinidad, ho proposto un partenariato sull’energia ed il clima per le Americhe. Noi agiamo con l’intermediazione della Banca mondiale per incoraggiare I progetti di energie rinnovabili e delle tecnologie connesse nei Paesi in via di sviluppo. Infine, accordiamo in posto prioritario alle questioni climatiche nel quadro delle nostre relazioni diplomatiche con dei Paesi così diversi come la Cina e il Brasile, l’India e il Messico, dal continente africano al continente europeo.

Tutte queste misure rappresentano da parte del popolo Americano e del suo governo un riconoscimento di importanza storica. Noi comprendiamo la gravità della minaccia climatica. Noi siamo risoluti ad agire e ci prenderemo le nostre responsabilità verso le generazioni future.

Tuttavia, benché un gran numero di Paesi abbia preso delle misure ardite e condivida la nostra determinazione, non siamo venuti qui per celebrare i progressi odierni. Noi siamo venuti perché occorre progredire molto di più. Noi siamo venuti perché resta molto da fare.

Si tratta di un compito che non sarà facile. Mentre ci apprestiamo ad andare a Copenhagen, non dobbiamo farci illusioni sul fatto che il più difficile è davanti a noi. Noi cerchiamo cambiamenti radicali ma necessari nel bel mezzo di una recessione mondiale, nella quale il compito prioritario di tutti i Paesi è di rilanciare l’economia e di diminuire la disoccupazione. Tutti noi dovremo avremo a che fare nelle nostre rispettive capitali con i dubbi e le difficoltà, su come cerchiamo di raggiungere una soluzione duratura ai problemi climatici.

Io sono venuto qui oggi per dire che le difficoltà non possono servire da scusa per accontentarsi. L’imbarazzo non è più una scusa per l’inazione. Infine, non dobbiamo permettere che la perfezione diventi nemica del progresso. Ognuno di noi deve fare quello che può quando può per far aumentare l’economia del suo Paese senza mettere in pericolo il nostro pianeta e dobbiamo farlo tutti insieme. Noi dobbiamo cogliere l’occasione per fare della riunione di Copenhagen un passo importante nella lotta mondiale contro i cambiamenti climatici.

Noi non possiamo più permettere che le vecchie divisioni che hanno caratterizzato il dibattito sul clima durante tanti anni blocchino i nostri progressi. Si, spetta sempre ai Paesi industriali che hanno causato una gran parte dei danni subiti dal nostro clima nel corso del secolo scorso, tra i quali gli Stati Uniti, di giocare un ruolo di primo piano. Noi continueremo a farlo, investendo nei settori delle energie rinnovabili, favorendo un miglior rendimento e riducendo considerevolmente le nostre emissioni in maniera da raggiungere gli obiettivi che abbiamo fissato per il 2020 e i nostri obiettivi di lunga durata per il 2050.

Tuttavia, anche i Paesi in via di sviluppo rapido che saranno responsabili di quasi tutta la crescita delle emissioni di CO2 nei decenni a venire devono giocare il loro ruolo. Alcuni di questi Paesi hanno già fatto dei grandi progressi per quel che riguarda la produzione di energia pulita e il suo utilizzo. Essi devono però impegnarsi a prendere delle misure vigorose sul loro territorio ed accettare di rispettare questi impegni proprio come fanno i paesi industriali. Noi non possiamo rilevare questa fida se tutti I grandi emettitori di gas serra non agiscono di concerto. Non c’è altra soluzione.

Noi dobbiamo anche raddoppiare i nostri sforzi per mettere gli altri Paesi in via di sviluppo, in particolare i Paesi più poveri e più vulnerabili, sulla strada di una crescita sostenibile. Questi Paesi non dispongono delle stesse risorse per lottare contro i cambiamenti climatici di Paesi quali gli Stati Uniti o la Cina, ma sono loro ad avere l’impegno più immediato per una soluzione, perché conoscono già gli effetti del riscaldamento del nostro pianeta: la fame, la siccità, la sparizione dei villaggi costieri e i conflitti dovuti alla rarità delle risorse. Il loro futuro non è più la scelta tra un’economia crescente ed un pianeta più pulito, perché la loro sopravvivenza dipende da entrambe. La riduzione della povertà avrà poco effetto se non si può raccogliere quel che si è seminato o trovare dell’acqua potabile.

E’ per questo che incombe su di noi di fornire l’aiuto finanziario e tecnico del quale questi Paesi hanno bisogno per adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici e per incoraggiare uno sviluppo che causi poche emissioni di CO2.

Dopo tutto, quel che ricerchiamo non è semplicemente un accordo sulla limitazione delle emissioni di gas serra. Noi cerchiamo di concludere un accordo che permetterà a tutti i Paesi di conoscere un buon tasso di crescita e di aumentare il livello di vita della popolazione senza mettere in pericolo il nostro pianeta. Mettendo a punto delle tecnologie non inquinanti e condividendo il nostro know how, noi possiamo aiutare i Paesi in via di sviluppo ad evitare le tecnologie inquinanti ed a ridurre le emissioni pericolose.

Signor segretario generale, mentre siamo riuniti qui oggi, la buona notizia é che, dopo tanti anni di inazione e negazione, la maggior parte dei Paesi riconoscono finalmente l’urgenza del problema che ci si pone.

Noi sappiamo quel che conviene fare. Noi sappiamo che l’avvenire del nostro pianeta dipende da un impegno mondiale a ridurre in modo permanente l’inquinamento dovuto ai gas serra. Noi sappiamo che, se adottiamo le regole e gli incentivi appropriati, daremo libero corso al potere creativo dei nostri migliori scienziati, ingegneri ed imprenditori per costruire un mondo migliore. Un gran numero di Paesi hanno già fatto il primo passo sulla via che porta alla realizzazione di questo obiettivo. Questa strada sarà però lunga e difficile e noi non abbiamo molto tempo per arrivare fino alla conclusione. E’ una via che esigerà che ciascuno di noi perseveri nonostante le battute di arresto per progredire poco a poco, anche quando ci saranno degli ostacoli.

Cominciamo dunque subito, perché se siamo flessibili e pragmatici, se possiamo decidere di lavorare instancabilmente e di concerto, noi potremo allora realizzare il nostro obiettivo comune, vale a dire un mondo che sia più sicuro, più pulito ed in migliore salute di quello che abbiamo trovato ed un futuro che sia degno dei nostri figli.

Vi ringrazio.

Link alle altre relazioni pubblicate sul sito ufficiale:

H.E. Mr. BAN Ki-moon, Secretary-General of the United Nations
Dr. Rajendra Pachauri, Chair, Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC)
H.E. Mr. Barack Obama, President of the United States of America
H.E. Mr. Mohamed Nasheed, President of the Republic of Maldives
H.E. Mr. Hu Jintao, President of the Peoples Republic of China
H.E. Mr. Yukio Hatoyama, Prime Minister of Japan
H.E. Mr. Paul Kagame, President of Rwanda
H.E. Mr. Fredrik Reinfeldt, Prime Minister of Sweden
H.E. Mr. Óscar Arias Sánchez, President of Costa Rica
H.E. Mr. Nicolas Sarkozy, President of France
Professor Wangari Muta Maathai, Founder, Green Belt Movement, Kenya (Civil Society)
Ms. Yugratna Srivastava, Asia-Pacific UNEP/TUNZA Junior-Board representative, India, age 13 (Youth)
Mr. Janos Pasztor, Director, Secretary-General”s Climate Change Support Team
H.E. Mr. Tillman Joseph Thomas, Prime Minister of Grenada
H.E. Mr. Ahmad Babiker Nahar, Minister of Environment and Urban Development of Sudan
H.E. Mr. Lars Løkke Rasmussen, Prime Minister of Denmark
H.E. Mr. BAN Ki-moon, Secretary-General of the United Nations
H.E. Mr. Lars Løkke Rasmussen, Prime Minister of Denmark

Fonti:


Ambiente, Città, digitale, Domotica, Eventi, Innovazione, Pedagogia, Regioni

DOMOTICA: Inaugurata a Como la prima scuola certificata “Classe A”

Scuola domotica Como Oliver Twist Studio Baroni

A Como, lo scorso 19 settembre, è stata inaugurata la prima scuola certificata “Classe A”.

Si tratta di un importante edificio a basso impatto ambientale dove è tutto stato costruito con materiale riciclato: dalle porte, alle luci e alle lavagne interattive multimediali con collegamento a Internet, pareti, tetto, sedie, banchi.

Tutto, nell’istituto Oliver Twist, è stato pensato nel segno dell’eco design, della domotica e della sostenibilità.

Ecco in cosa consiste il progetto

Il progetto prevede la costruzione di un complesso scolastico multifunzionale ai margini del Parco Regionale della Spina Verde: 10 aule multifunzionali, 3 laboratori, spazi per uffici, un servizio di mensa in grado di garantire 200 pasti al giorno, un salone polifunzionale e varie attrezzature sportive. La Scuola offre percorsi formativi ed un ambiente educativo umano coinvolgente, associando alle attività scolastiche un sostegno specialistico e articolato: counseling educativo, assistenza sociale, mutuo aiuto familiare, attività sportive, sostegno allo studio ed esperienze di condivisione per le famiglie.

La Scuola Oliver Twist  si rivolge a circa 200 ragazzi dai 14 ai 18 anni per i quali il sistema di istruzione tradizionale non è riuscito ad offrire un valido percorso formativo. La sfida che con questo progetto si vuole affrontare è quella di dar vita ad un luogo dove è imprescindibile il nesso tra educazione, formazione e accoglienza e dove è possibile unire il percorso educativo di ogni ragazzo con l’apprendimento di strumenti formativi adeguati per facilitarne l’inserimento nel mondo del lavoro. Il progetto interviene efficacemente soprattutto in quelle situazioni in cui l’abbandono scolastico e le difficoltà di apprendimento sono determinate da un disagio personale, familiare e sociale.

L’intero progetto è realizzato grazie alla partnership tra Fondazione Oliver Twist, il Gruppo Cometa, la Regione Lombardia, la Provincia di Como e altre imprese e imprenditori. La Fondazione, dopo un’attenta analisi del territorio, ha curato il project management, assicurato le risorse economiche necessarie ed esercitato un diretto controllo sulla qualità dell’intervento, la sua efficacia e i suoi costi. Partecipa inoltre attivamente a tutte le fasi operative del progetto, dalla selezione del personale, alla strutturazione dei corsi per minori, all’avvio dell’attività. La Scuola Oliver Twist mira a diventare un centro di eccellenza nell’ambito dell’educazione e della formazione in Lombardia, offrendo un’opportunità di educazione, di studio e di lavoro ad oltre 200 minori.

Fonti:

Materiali sulla domotica in Studio Baroni:

Città, digitale, enterprise, Etica, Eventi, Facebook, Innovazione, Pubblica Amministrazione, Regioni, Social Network, Web 2.0

Casi territoriali di Network Enterprise 2.0: il Progetto Abruzzo @ Venezia

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Tutto inizia grazie ad internet, con YouTube e una email di fine agosto 2009…

Da Venezia veniva attivato un ponte di contatti circa l’interessante video sul QR-Code pubblicato su YouTube e realizzato dalla Federfarma di Teramo. Poi è stato via via costruito un insieme di mattoncini elettronici… un sito/blog di riferimento “AbruzzoVenezia” e un gruppo promotore che ha lavorato a distanza tra l’Abruzzo e Venezia con l’obiettivo di sviluppare un progetto di cooperazione territoriale all’insegna dell’innovazione digitale.

L’obiettivo al quale si sta lavorando è la partecipazione dell’Abruzzo al VeneziaCamp 2009 in programma all’Arsenale di Venezia dal 23 al 25 ottobre. I promotori del progetto ipotizzano di realizzare un programma ad hoc per sabato 24 ottobre nel quale rendere visibile la proposta di partecipazione abruzzese con iniziative e attività di vario genere. Innovazione digitale, comunicazione, turismo sostenibile, arte e spettacolo, cultura della solidarietà, social e business network, idee per lo sviluppo di cooperazione territoriale tra l’Abruzzo e Venezia… sono alcuni degli argomenti presi in esame per la progettazione.

La Conferenza di presentazione si terrà a Roseto venerdì 25 settembre alle ore 18:00, presso Hotel Roses, Viale Makarska 1. Interverrà da Venezia Vittorio Baroni che è tra i collaboratori all’evento che è stato spostato dall’Isola del Lazzaretto Vecchio all’Arsenale di Venezia. Nell’occasione verrà illustrata l’innovativa modalità di lavoro Network Enterprise 2.0 e la “Carta Etica” contenente il Protocollo per l’adesione e la partecipazione al progetto.

Sabato 26 settembre a Teramo si terrà un Workshop aperto alla partecipazione con dei gruppi di lavoro, l’appuntamento è alle ore 10:00 presso la sede di Federfarma in Via Cona 108,  allo scopo di raccogliere idee, impostare l’organizzazione e la logistica. Il lavoro proseguirà poi via internet sul blog del progetto e mediante il gruppo già operativo su facebook.

Tra le prime adesioni di sponsor c’è Li8Li, STUDIO BARONI e TELEART che hanno offerto l’organizzazione, poi altre realtà sono in attesa di essere consolidate con la sottoscrizione della “Carta Etica”. Molto apprezzata quella del “Gruppo Baltour” che ha manifestato la disponibilità di mettere gratuitamente ad disposizione le proprie linee di bus già attive tra l’Abruzzo e Venezia. Altri contatti informali sono stati avviati con la Camera di Commercio di Teramo, diversi comuni, la Regione Abruzzo e la Provincia di Teramo, nonché altri enti potenzialmente interessati.

La manifestazione di Venezia si terrà in un luogo simbolo della città lagunare: l’Arsenale. Uno spazio importante che diede luce ai fasti della Serenissima e che ora per diventare nuovamente officina di innovazione: dalla pece alla rete, dalle galee al web, l’arsenale sarà di nuovo luogo di “navigazione”.

Tornare coi temi dell’innovazione all’arsenale ha oggi anche una grandissima valenza cultrale, economica e sociale. L’Arsenale costituisce una parte molto estesa della città storica e fu il cuore dell’industria navale veneziana a partire dal XII secolo. È legato al periodo più florido della vita della Serenissima: grazie alle imponenti navi qui costruite, Venezia divenne la grande potenza del mediterraneo che tutti conoscono.

L’Arsenale di Venezia si può considerare la prima fabbrica al mondo, dato che rappresenta l’esempio più importante di grande complesso produttivo a struttura accentrata dell’economia preindustriale. Infatti il termine arsenale deriva dall’arabo daras-sina’ah, cioè “casa d’industria”. Il termine, noto ai Veneziani tramite i loro frequenti contatti commerciali con l’Oriente, sarebbe passato al veneziano darzanà, poi corrotto nel tempo nella forma arzanà, citata anche da Dante nella Divina Commedia, quindi, attraverso arzanàl e arsenàl, alla forma finale di arsenàle.

Info barra

abruzzovenezia@li8li.com – tel. 393 204348880

Sito/blog ufficiale del progetto: http://abruzzovenezia.wordpress.com

Gruppo su facebook: http://www.facebook.com/group.php?gid=276120100577

Comunicato Stampa del Comune di Venezia circa la sede all’Arsenale

Wiki ufficiale dell’organizzazione

digitale, Domotica, Innovazione, Web 2.0

Cellulari phone robot, ecco “Polaris”, interessante anche per la gestione domotica

Polaris DOMOTICA Studio Baroni 1

Andiamo a conoscere “Polaris”, il primo cellulare phone-robot.  Materiale sull’argomento si trova anche pubblicato sul sito della plasticpals, che merita una navigatina tra le tante notizie e curiosità tecnologiche provenienti dall’estremo Oriente.

Gianluca Riccio di “Futuro Prossimo Blogosfere” spiega che l’apparecchio è prodotto dalla KDDI ed è descritto come il primo, vero incontro tra telefono e robot.

Polaris DOMOTICA Studio Baroni 4

Questo dispositivo congiunge un cellulare ed una “culla” sferica semovente e, quando il telefono non è nella sua sede, la parte robotica dell’unità raccoglie dati da internet (consigli sul cibo e sulla salute, informazioni meteo, notizie).

Polaris DOMOTICA Studio Baroni 2

Al ritorno dell’utente e successivamente alla “fusione” di telefono e guscio, si ottiene la sincronizzazione di queste informazioni (visibili anche sulla tv di casa) e il cellulare diventa una sorta di telecomando, che permette all’utente di manipolare altri dispositivi di casa.

Polaris DOMOTICA Studio Baroni 3

Come sottolinea Gianluca, vanno esplorate tutte le potenzialità di un sistema simile, ed ha ragione a sottolineare che presto i telefonini verranno utilizzati nei sistemi di domotica in modo molto più estensivo di quanto ci aspettiamo.

Con un cellulare non solo porteremo con noi la nostra musica, le nostre foto, i nostri documenti, ma anche (in un certo senso) la nostra casa.

Altri materiali sulla domotica in Studio Baroni:

Fonti immagini:

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Comunicazione, Eventi, Innovazione, Obama, Pedagogia, Società della Conoscenza

OBAMA: discorso agli studenti e programma 2009.2012

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Questo riportato sotto è il discorso del presidente americano Barack Obama tenuto sul web e in tv l’8 settembre 2009 in occasione della riapertura delle scuole dalla Wakefield High School di Arlington, in Virginia, davanti a centinaia di studenti di tutto il paese dai sei a 18 anni.

Prima di passare alla lettura del discorso, è apportuno sottolinerare che nel programma ufficiale di Obama, quello presentato in campagna elettorale, si trovano interessanti spunti sul tema della formazione e delle nuove tecnologie.

Nell’introduzione di questo file Programma ufficiale di Obama 2009.2012 sviluppo e innovazione tecnologica viene chiaramente individuato un problema da risolvere e viene citato un recente studio internazionale nel quale si è “scoperto che le valutazioni nelle materie scientifiche degli studenti degli Stati Uniti sono peggiori rispetto a quelle degli studenti di altre 16 nazioni economicamente sviluppate, addirittura 20 nel caso delle abilità matematiche. Solo un terzo degli insegnanti di scienze delle scuole medie è qualificato a insegnare la propria materia e soltanto metà degli insegnanti di scienze matematiche ha una formazione in questa disciplina”.

Merita inoltre particolare attenzione il progetto del partito di Obama che si pone l’obiettivo di introdurre un Kindle in ogni zainetto, cioè un E-Book di testo nelle scuole americane.

Discorso di Obama agli studenti, 8 settembre 2009

Obama appunti studenti

So che per molti di voi questo è il primo giorno di scuola. E per chi è all’asilo o all’inizio delle medie o delle superiori è l’inizio di una nuova scuola, così un minimo di nervosismo è comprensibile.

Immagino che tra voi ci siano dei veterani a cui manca solo un anno per concludere gli studi e quindi contenti. E, non importa a quale classe siate iscritti, qualcuno tra voi probabilmente sta pensando con nostalgia all’estate e rimpiange di non aver potuto dormire un po’ di più stamattina. So cosa vuol dire. Quando ero giovane la mia famiglia visse in Indonesia per qualche anno e mia madre non aveva abbastanza denaro per mandarmi alla scuola che frequentavano tutti i ragazzini americani. Così decise di darmi lei stessa delle lezioni extra, dal lunedì al venerdì alle 4,30 di mattina. Ora, io non ero proprio felice di alzarmi così presto. Il più delle volte mi addormentavo al tavolo della cucina. Ma ogni volta quando mi lamentavo mia madre mi dava un’occhiata delle sue e diceva: «Anche per me non è un picnic, ragazzo».

Ora, io ho fatto un sacco di discorsi sull’istruzione. E ho molto parlato di responsabilità. Della responsabilità degli insegnanti che devono motivarvi all’apprendimento e ispirarvi. Della responsabilità dei genitori che devono tenervi sulla giusta via e farvi fare i compiti e non lasciarvi passare la giornata davanti alla tv. Ho parlato della responsabilità del governo che deve fissare standard adeguati, dare sostegno agli insegnanti e togliere di mezzo le scuole che non funzionano, dove i ragazzi non hanno le opportunità che meritano. Ma alla fine noi possiamo avere gli insegnanti più appassionati, i genitori più attenti e le scuole migliori del mondo: nulla basta se voi non tenete fede alle vostre responsabilità. Andando in queste scuole ogni giorno, prestando attenzione a questi maestri, dando ascolto ai genitori, ai nonni e agli altri adulti, lavorando sodo, condizione necessaria per riuscire.

Questo è quello che voglio sottolineare oggi: la responsabilità di ciascuno di voi nella vostra educazione. Parto da quella che avete nei confronti di voi stessi. Ognuno di voi sa far bene qualcosa, ha qualcosa da offrire. Avete la responsabilità di scoprirlo. Questa è l’opportunità offerta dall’istruzione. Magari sapete scrivere bene, abbastanza bene per diventare autori di un libro o giornalisti, ma per saperlo dovete scrivere qualcosa per la vostra classe d’inglese. Oppure avete la vocazione dell’innovatore o dell’inventore, magari tanto da saper mettere a punto il prossimo i Phone o una nuova medicina o un vaccino, ma non potete saperlo fino a quando non farete un progetto per la vostra classe di scienze.

Oppure potreste diventare un sindaco o un senatore o un giudice della Corte suprema ma lo scoprirete solo se parteciperete a un dibattito studentesco. Non è solo importante per voi e per il vostro futuro. Che cosa farete della vostra possibilità di ricevere un’istruzione deciderà il futuro di questo Paese, nulla di meno. Ciò che oggi imparate a scuola domani sarà decisivo per decidere se noi come nazione sapremo raccogliere le sfide che ci riserva il futuro. Avrete bisogno della conoscenza e della capacità di risolvere i problemi che imparate con le scienze e la matematica per curare malattie come il cancro e l’Aids e per sviluppare nuove tecnologie ed energie e proteggere l’ambiente. Avrete bisogno delle capacità di analisi e di critica che si ottengono con lo studio della storia e delle scienze sociali per combattere la povertà e il disagio, il crimine e la discriminazione e rendere la nostra nazione più corretta e più libera.

Vi occorreranno la creatività e l’ingegno che vengono coltivati in tutti i corsi di studio per fondare nuove imprese che creeranno posti di lavoro e faranno fiorire l’economia. So che non è sempre facile far bene a scuola. So che molti di voi devono affrontare sfide tali da rendere difficile concentrarsi sui compiti e sull’apprendimento.

Mi è successo, so com’è. Mio padre lasciò la famiglia quando avevo due anni e sono stato allevato da una madre single che lottava ogni girono per pagare i conti e non sempre riusciva a darci quello che avevano gli altri ragazzi. Spesso sentivo la mancanza di mio padre. A volte mi sentivo solo e pensavo che non ce l’avrei fatta. Non ero sempre così concentrato come avrei dovuto.

Ho fatto cose di cui non vado fiero e sono finito nei guai. E la mia vita avrebbe potuto facilmente prendere una brutta piega.

Ma sono stato fortunato. Ho avuto un sacco di seconde possibilità e l’opportunità di andare al college e alla scuola di legge e seguire i miei sogni. Qualcuno di voi potrebbe non godere di questi vantaggi. Può essere che nella vostra vita non ci siano adulti che vi appoggiano quanto avete bisogno. Magari nelle vostre famiglie qualcuno ha perso il lavoro e il denaro manca. O vivete in un quartiere poco sicuro, o avete amici che cercano di convincervi a fare cose sbagliate. Ma, alla fine dei conti, le circostanze della vostra vita – il vostro aspetto, le vostre origini, la vostra condizione economica e familiare – non sono una scusa per trascurare i compiti o avere un atteggiamento negativo. Non ci sono scuse per rispondere male al proprio insegnante, o saltare le lezioni, o smettere di andare a scuola. Non c’è scusa per chi non ci prova.

Il vostro obiettivo può essere molto semplice: fare tutti i compiti, fare attenzione a lezione o leggere ogni giorno qualche pagina di un libro. Potreste decidere di intraprendere qualche attività extracurricolare o fare del volontariato. Potreste decidere di difendere i ragazzi che vengono presi in giro o che sono vittime di atti di bullismo per via del loro aspetto o delle loro origini perché, come me, credete che tutti i bambini abbiano diritto a un ambiente sicuro per studiare e imparare. Potreste decidere di avere più cura di voi stessi per rendere di più e imparare meglio.

E in tutto questo, spero vi laviate molto le mani e ve ne stiate a casa se non state bene in modo da evitare il più possibile il contagio dell’influenza quest’inverno. Qualunque cosa facciate voglio che vi ci dedichiate. So che a volte la tv vi dà l’impressione di poter diventare ricchi e famosi senza dover davvero lavorare, diventando una star del basket o un rapper, o protagonista di un reality. Ma è poco probabile, la verità è che il successo è duro da conquistare.

Non vi piacerà tutto quello che studiate. Non farete amicizia con tutti i professori. Non tutti i compiti vi sembreranno così fondamentali. E non avrete necessariamente successo al primo tentativo. È giusto così. Alcune tra le persone di maggior successo nel mondo hanno collezionato i più enormi fallimenti. Il primo Harry Potter di JK Rowling è stato rifiutato dodici volte prima di essere finalmente pubblicato. Michael Jordan fu espulso dalla squadra di basket alle superiori e perse centinaia di incontri e mancò migliaia di canestri durante la sua carriera. Ma una volta disse: «Ho fallito più e più volte nella mia vita. Ecco perché ce l’ho fatta».

Nessuno è nato capace di fare le cose, si impara sgobbando. Non sei mai un grande atleta la prima volta che tenti un nuovo sport. Non azzecchi mai ogni nota la prima volta che canti una canzone. Occorre fare esercizio. Con la scuola è lo stesso. Può capitare di dover fare e rifare un esercizio di matematica prima di risolverlo o di dover leggere e rileggere qualcosa prima di capirlo, o dover scrivere e riscrivere qualcosa prima che vada bene. La storia dell’America non è stata fatta da gente che ha lasciato perdere quando il gioco si faceva duro ma da chi è andato avanti, ci ha provato di nuovo e con più impegno e ha amato troppo il proprio Paese per fare qualcosa di meno che il proprio meglio.

È la storia degli studenti che sedevano ai vostri posti 250 anni fa e fecero una rivoluzione per fondare questa nazione. Di quelli che sedevano al vostro posto 75 anni fa e superarono la Depressione e vinsero una guerra mondiale. Che combatterono per i diritti civili e mandarono un uomo sulla Luna. Di quelli che sedevano al vostro posto 20 anni fa e hanno creato Google, Twitter e Facebook cambiando il modo di comunicare.

Così, vi chiedo, quale sarà il vostro contributo? Quali problemi risolverete? Quali scoperte farete? Il presidente che verrà di qui a 20, 50 o 100 anni cosa dirà che avrete fatto per questo Paese? Le vostre famiglie, i vostri insegnanti e io stiamo facendo di tutto per fare sì che voi abbiate l’istruzione necessaria per saper rispondere a queste domande. Mi sto dando da fare per garantirvi classi e libri e accessori e computer, tutto il necessario al vostro apprendimento. Ma anche voi dovete fare la vostra parte. Quindi da voi quest’anno mi aspetto serietà. Mi aspetto il massimo dell’impegno in qualsiasi cosa facciate. Mi aspetto grandi cose, da ognuno di voi. Quindi non deludeteci, non deludete le vostre famiglie, il vostro Paese e voi stessi. Rendeteci orgogliosi di voi. So che potete farlo.

Si ringrazia:

  • Garamond per la segnalazione
  • La Stampa per la disponbilità del testo
  • International press per le immagini

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Ambiente, Industria, Innovazione, Società della Conoscenza

PORTO MARGHERA, il Libro Bianco dei professionisti

La Fondazione delle Professioni della provincia di Venezia è la “casa comune” di oltre 14mila liberi professionisti che operano nella provincia di Venezia. Raccoglie i 16 Ordini e Collegi professionali rappresentati nel CUP – Comitato unitario permanente veneziano, cui spetta la nomina del Consiglio di Amministrazione.

La Fondazione ha una natura “tecnica” trasversale, rappresenta un patrimonio di competenze specialistiche che vengono messe a disposizione della comunità, delle istituzioni e dei cittadini.

Città, digitale, Eventi, Social Network, Software libero, Web 2.0

VICENZA, Gruppo LUG e il software libero, evento 14/26 settembre

Vicenza open linux Studio Vittorio Baroni

Cos’è? E’ una occasione per promuovere l’uso delle nuove tecnologie free e informare il pubblico sui suoi vantaggi.

PROGRAMMA

  • lunedì 14 settembre dalle 17:00 alle 20:00: Prova Linux sul tuo PC!
    Esperti del LUG si Vicenza saranno a disposizione per far provare Linux;
    • ore 18:00 – laboratorio: Francesco Sartori, Windows e Linux sulla mia macchina.
      Si puo’ fare? Guida al dual-boot, alle macchine virtuali ed emulazione di software windows.
  • martedì 15 settembre dalle 17:00 alle 20:00:
    • ore 18:00 – proiezione del documentario: Revolution OS II, di Arturo Di Corinto
    • ore 19:00 – laboratorio: Piero Montanini, Linux su chiavetta USB
  • mercoledì 16 settembre dalle 17:00 alle 20:00M’APPARE VICENZA. Cosa fare con i dati geografici liberati dall’amministrazione comunale di Vicenza;
    • ore 17:00 – talk: Flavio Rigolon, M’appare Vicenza;
    • ore 18:00 – laboratorio: Giovanni Fossa, uso del GPS per mappare Vicenza
    • ore 19:00 – laboratorio: Luca Menini, M’appare Vicenza – le strade del mio quartiere. Se sono sbagliate le metto a posto io.
  • giovedì 17 settembre dalle 17:00 alle 20:00: Corso aperto: “Introduzione al software libero”
    • ore 17:00-18:00 – Dario Cavedon, modulo 1: Introduzione al Software Libero
    • ore 18:00-19:00 – Dario Cavedon, modulo 2: Le reti e internet
    • ore 19:00 – In collaborazione con JoomlaVeneto: Come realizzare un sito internet
  • venerdì 18 settembre dalle 17:00 alle 20:00: Corso aperto: “Introduzione al software libero”
    • ore 17:00-18:00 – modulo 3: le applicazioni per la produttività individuale
    • ore 18:00-20:00 – Andrea Lazzarotto, modulo 4: la grafica
  • sabato 19 settembre dalle 9:00 alle 20:00Giornata Mondiale del Software Libero
    • ore 11:00 – laboratorio: posso trasformare il mio PC in un Media Center?
    • ore 15:30 – In collaborazione con JoomlaVeneto: Come realizzare un sito internet
    • ore 17:00 – talk: Francesco Tapparo: Perché usare sotware libero
    • ore 18:00 – piccolo rinfresco per festeggiare la giornata mondiale del software libero
  • sabato 26 settembre dalle 9:00 alle 20:00:
    • ore 15:00 – assemblea dei soci del LUG di Vicenza
    • ore 18:30 – Ma UBUNTU fa al caso mio? Come innovare il proprio PC e vivere felici
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    Software Freedom Day settimana del software libero Studio Vittorio Baroni

    Il corso, interamente gratuito, e’ aperto ad un numero massimo di 10 persone dotate di proprio PC portatile. Le iscrizioni si raccolgono dal 14/9 fino al massimo all’inizio del relativo modulo.

    A chi partecipera’ a tutti e 4 i moduli, verra’ rilasciato attestato di partecipazione.

    Argomenti trattati

    • modulo 1: Introduzione al software libero
      • presentazione di un sistema operativo GNU/Linux
      • utilizzo di una distribuzione live
      • la storia del software libero
      • le distribuzioni
    • modulo 2: le reti e internet
      • concetti base (client, server, indirizzi, nomi, ecc.)
      • posta, crittografia e firma digitale
    • modulo 3: le applicazioni per la produttività individuale
      • formati dei file e compatibilità
      • editor di testo, word processor e strumenti per il desktop publishing
      • esercitazioni
    • modulo 4: la grafica
      • i principali software di grafica
      • esercitazioni
    • lugvilogo

    L’iniziativa è promossa dal Gruppo LUG Vicenza.

    Oltre al tradizionale LinuxDay (evento nazionale sabato 24 ottobre 2009) il Gruppo partecipa all’iniziativa internazionale SoftwareFreedomDay di sabato 19 settembre 2009.

    E siccome a quelli del LUG Vicenza le cose piace farle in grande, saranno presenti dal 14/9 al 26/9 a Vicenza presso Parco Città (http://www.parcocitta.it) che  ospita la maniifestazione.

enterprise, Innovazione, Ricerca, Unioncamere

Bandi Unione Europea: sintesi Unioncamere Veneto al 31 agosto 2009

Enterprise Network Studio Baroni

Sintesi ai bandi UE aperti, selezionati dalla Gazzetta ufficiale serie C e dai siti delle diverse Direzioni Generali della Commissione Europea. Pubblicazione curata dalla Delegazione di Bruxelles di Unioncamere Veneto.

 

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