Comunicazione, digitale, Economia, Etica, Facebook, Marketing, Twitter, Verona, YouTube

“BUONDI’ MORTA”, il meteorite che ammazza la mamma (e anche il papà). Ecco come resuscita il marchio Motta con il polemic viral branding.

Certo che l’ironia ci sta, è pubblicità!

Certamente sono anche comprensibili le ire di tante mamme oppure quelle dell’Aiart e di tutte le persone che in questi giorni stanno manifestando. Esprimono reazioni di condanna  verso gli spot della merendina Buondì Motta, quelli realizzati dall’agenzia londinese Saatchi & Saatchi  (video spot 1 mamma e 2 papà).

Colpisce vedere la mamma disintegrata (e poi anche il papà). E’ quello che volevano i creativi degli spot? Volevano far parlare del Buondì Motta e farlo diventare un marchio virale? Se sì l’obiettivo è stato raggiunto.

Come è stato raggiunto lo scopo? Facendo leva sulla potenza mediatica della polemica. Considerato che Saatchi & Saatchi è una tra le più importanti agenzie pubblicitarie al mondo, è probabile che abbiano progettato gli spot sapendo che avrebbero generato polemiche e calamitato attenzione.  Come diceva Niccolò Machiavelli “il fine giustifica i mezzi”. In tal senso definisco queste tipologie di azioni come polemic viral branding.

Insomma, quale giornale, quale tv, quale radio e su quale social network trovi spazio per la notizia di uno spot pubblicitario? Ovviamente su nessuno. “Pagare moneta, vedere cammello!”. Se vuoi diffondere pubblicità devi pagare. Invece, alimentando ad arte le polemiche, i furbi dell’agenzia inglese brexizzata stanno ottenendo una vastissima copertura nazionale a gratis.

Solo per fare alcuni esempi, la notizia è su Mediaset, la Repubblica, Corriere della Serail Giornale, il Fatto Quotidiano e sta avendo migliaia e migliaia di condivisioni, post e commenti su Facebook, twitter e WhatsApp, etc etc. Se questo accade in Italia, lo sarà di sicuro anche per il branding nei mercati esteri.

Ragionando in termini di marketing e lasciando gli aspetti etici in sospeso, credo sia un buon risultato per gli obiettivi di branding e, ancor meglio, di viral branding. Ottimo per attirare attenzione verso il marchio Motta. Era molto apprezzato con tanti consumatori affezionati, un marchio di successo, ma abbastanza sottotono da parecchi anni con campagne più recenti forse mal riuscite. Come non ricordare invece le simpatiche pubblicità anni ’80 della Girella Motta? E quella dello storico Buondì Mottà che in uno spot aveva come testimonial Raffaella Carrà.

Ora, merito del polemic branding, tanti ne parlano. Dare una massiccia rinvigorita al marchio Motta, anche in chiave innovativa per far viralizzare sui social e generare nuovi influencer, eccome se serve all’azienda veronese Bauli. E’ sicuramente utile e incide in modo quasi subliminale sui circuiti neurali involontari dei consumatori che si trovano a scegliere quali merendine mettere nel carrello della spesa. Che piaccia o meno la pubblicità avrà sicuramente un effetto positivo sulle vendite. Di certo aumenteranno per almeno un paio di motivi. 

Ormai il popolo dei consumatori è condizionato. Grazie alle polemiche e al fatto che se ne parla, si discute e si litiga in modo capillare, la gente sta vivendo un’esperienza emozionale che condiziona . Il secondo motivo è conseguente al condizionamento emotivo ed è puramente statistico e probabilistico. Cioè, l’effetto mediatico e social ha attirato (v. qui tecnica AIDA) curiosità e interesse di molte centinaia di migliaia di persone, se non milioni. Di queste, una gran parte è favorevole allo spot. Come si legge in tanti commenti sui social lo trova “divertente”, c’è chi si schiera a difesa di Motta e chi contro e vuole condanna. Tra la gente che è favorevole allo spot è statisticamente dimostrabile che una gran parte non ha mai acquistato una confezione di Buondì Motta. Perciò è probabile che, davanti agli scaffali di supermercati e negozi, sceglieranno Motta.

Mi permetto di fare solo 2 critiche allo spot originale.

  1. Quello che si vede cadere nello spot doveva essere chiamato meteorite. Se non è stato fatto apposta, la scelta dell’Agenzia è discutibile,  nel senso dell’attribuzione del nome data al “soggetto” principale dello spot, ovvero il masso infuocato che ammazza mamma e papà. Astronomia di base poiché è quasi impossibile che un asteroide precipiti sulla Terra. Gli asteroidi sono masse in orbita solare tra Marte e Giove.  L’unico motivo plausibile di chiamarlo con altro nome sta nel fatto che lo scorso 1 settembre un asteroide è passato a circa 7 milioni di chilometri dalla Terra e ripasserà nell’anno 2.500. Secondo Focus ogni giorno cadono sulla Terra tra i 10 e 50 meteoriti, un motivo in più per dare maggiore realismo alla finzione dello spot. Eppoi, nel linguaggio comune, il concetto del meteorite è spesso usato per fare dei paragoni circa le improbabilità di un evento. Quindi, il termine meteorite è di più facile presa e immediata comprensione verso un pubblico più ampio di quello che conosce il termine asteroide.
  2. La voce stridula e il testo della bambina sono scelte criticabili. Viene percepita come antipatica e saccente in primis dagli stessi bambini (anche loro influencer tra gli scaffali dei market) e dagli adulti che vedono lo spot. A quell’età i bambini non dicono “vorrei una colazione leggera ma decisamente invitante, che possa coniugare la mia voglia di leggerezza e di golosità”. Una voce meno artefatta e irritante, da vera bambina e un testo più semplice e immediato, avrebbero sicuramente aumentato l’efficacia dello spot.

Concludo con degli apprezzamenti verso il genio creativo di Andrea Camerini.

  • In primo luogo per la divertente parodia dei due spot originali. Ironicamente parlando, si fa “giustizia” perché viene fatta fuori anche la bambina che già si pregustava un futuro di merendine senza quei rompiscatole di genitori. Infatti, al termine dello spot Camerini specifica che “nessuna mamma, papà o figlio sono stati maltrattati durante le riprese. Però, tutti e tre, hanno poi avuto problemi di meteorismo.”.
  • Infine, gran merito a Camerini per le conoscenze astronomiche fondamentali. Infatti, nella parodia l’ha correttamente chiamato meteorite.

vb

p.s. 1 Magari a Natale ci aspetta lo spot del panettone Motta con gli omini verdi che scendono da Marte cavalcando i meteoriti? In ogni caso, per i prossimi spot, sarebbe da consigliare quelli della Bauli di chiedere consulenza a Camerini, magari anche risparmiano.

p.s.2 Video intervista di fanpage ad Alessandro Orlandi, creative director dell’agenzia Saatchi & Saatchi: “Le critiche? Tutto studiato, abbiamo raggiunto l’obiettivo”.

digitale, ecommerce, enterprise, Formazione, Google, Imprese 2.0, ISTAT, Marketing, Pubblica Amministrazione, Social Network, Web 2.0, Wordpress, YouTube

Nuovo algoritmo di Google. Come aggiornare i siti? Adattare al mobile friendly con design responsivo.

Da circa un mese Google ha cambiato la classificazione delle ricerche. Cosa cambia? Come migliorare i siti di imprese, professionisti, agenzie, enti ed organizzazioni? 

Mobilegeddon algoritmo Google 2015 - mobile friendly

Gli effetti del nuovo algoritmo andrebbero considerati prima possibile. Infatti, nei risultati di ricerca, cambia il posizionamento di tutti i siti web .

Il cambiamento premi i siti mobile friendly, cioè costruiti e sviluppati con design responsivo. Vuol dire che Google ritiene più validi i siti con grafica adattiva, capaci di adeguarsi automaticamente al dispositivo con i quali vengono visualizzati.

L’adattamento vale per tablet, smartphone, cellulari, web tv. Perciò, per non retrocedere indietro nelle pagine dei risultati di ricerca, ogni sito dovrebbe essere aggiornato ed ottimizzato. Google, attraverso l’agente mobile Googlebot, scansiona il web tutti i giorni e aggiorna i propri data center una volta al mese.

Come migliorare l’efficacia dei siti web?

Per prima cosa abbandonare senza remore i siti realizzati in Flash. Poi fare attenzione la lettura avvenga in modo automatico, cioè senza uso di zoom. Eliminare plug-in obsoleti. Poi, studio baroni suggerisce queste 5 cose.

  1. Fare il test di verifica ottimizzazione con lo strumento online gratuito fornito da Google. Il test analizza il tuo indirizzo URL del sito e ti segnala subito se la pagina associata è ottimizzata per dispositivi mobili www.google.com/webmasters/tools/mobile-friendly.
  2. Pubblicare spesso contenuti, cioè rendere vivo il sito e passare a tecnologie digitali più efficaci, come ad esempio WordPress. Standard web 2.0 e usabilità sempre aggiornati, anche per il nuovo algoritmo di Google. A prezzi convenienti offre molte possibilità di personalizzazione.  Gestione contenuti agile, intuitiva, semplice da utilizzare.
  3. Scegliere agenzie web valide ed affidabili, nonché aggiornarsi con un rapido Corso di Formazione base web 2.0Creare e coltivare la propria rete di relazioni digitali mettendo in coordinamento i propri account nei social network come ad esempio facebook, YouTube, slideshare, Instagram e twitter.
  4. Consultare la Guida Google per la “Visualizzazione ottimale del sito su dispositivi mobili”. Utile per principianti o esperti, contiene una serie di informazioni per realizzare un sito perfetto per i visitatori che utilizzano dispositivi mobili.
  5. Consultare la Guida Google “Usabilità sui dispositivi mobili” .Contiene chiare spiegazioni. Ad esempio come un’area di visualizzazione si adatta alle dimensioni dello schermo del dispositivo e come i contenuti vanno fatti scorrere all’interno della visualizzazione.

Perché Google ha scelto di cambiare?

Il motivo è molto semplice, i dati del report annuale di wearesocial.it parlano chiaro. Da questo grafico si può notare che il traffico da dispositivi mobile sta crescendo in modo esponenziale:

statistiche 2015 crescita globale dati mobile - infografica by wearesocial

Gli utenti web si collegano alla rete con i dispositivi mobili hanno raggiunto livelli importanti e i dati sono in costante ascesa:

statistiche 2015 utilizzo di internet da fisso e mobile - infografica by wearesocial

Le persone connesse alla rete acquistano sempre più tramite i dispositivi mobili:

statistiche 2015 e-commerce da fisso e mobile - infografica by wearesocial

Pubblica Amministrazione e mobile friendly.

La Pubblica Amministrazione italiana è al passo con i tempi che cambiano? A quanto sembra c’è ancora molto da fare e in fretta per recuperare il divario con le altre amministrazioni europee.

Secondo i dati ISTAT disponibili, per quanto riguarda le dotazioni tecnologiche ci sono divari dimensionali e organizzativi. Per i comuni di grandi dimensioni le tecnologie mobili come tablet, smartphone e netbook sono usate nel 70% dei territori. Appena 8% nei piccoli comuni. Basso anche il livello dei dipendenti che utilizzano  dispositivi mobili in servizio.

Modulo online per richieste su questo argomento:

Comunicazione, Cultura, digitale, Economia, enterprise, Facebook, Formazione, Google, Imprese 2.0, Innovazione, libri, Marketing, Ricerca, Sistemi gestionali, Social Network, Società della Conoscenza, Twitter, Web 2.0, wikipedia, YouTube

Come fare business con i social network? Imperdibile collana del Sole 24 Ore dal 10 febbraio

Dal 10 febbraio 2011 esce un’imperdibile collana del Sole 24 Ore dal titolo «Come fare business con i social network».

Il primo volume è dedicato a Facebook, il social network che, con oltre 16 milioni di italiani e 600 milioni di utenti nel mondo, rappresenta una grande piazza virtuale dove condividere informazioni per cui ogni azienda può trarre benefici dalla relazione con i clienti, potenziali e reali.

Il volume dedicato a Twitter spiega come il linguaggio dei 140 caratteri sia diventato una piattaforma straordinaria per il marketing dell’ascolto e per puntare sul passaparola.

«Personal branding», è invece rivolto a chi vuole puntare sulla rete per rafforzare la propria immagine e il proprio brand e aumentare così le opportunità di business.

Con il volume «E-mail marketing» si impara a realizzare strategie di marketing utilizzando la posta elettronica come canale di comunicazione con i clienti per sviluppare il business.

In «Search engine marketing» vengono svelati i segreti per farsi trovare in modo facile e veloce dai propri clienti attraverso i motori di ricerca.

La collana si chiude con «Web analytics», ovvero ogni azione sul web è misurabile e proprio nell’interpretazione delle statistiche c’è una miniera di opportunità di business

Tutti i volumi saranno in edicola ogni giovedì con Il Sole 24 Ore, a 9,90 € oltre al prezzo del quotidiano.

fonti:

Arte, CUOA, digitale, Facebook, Imprese 2.0, Pedagogia, Social Network, Software libero, Twitter, Web 2.0, wikipedia, Wordpress, YouTube

Il marketing artistico si orienta al web 2.0 nel segno della riproduzione d’autore

L’interessante mercato della riproduzione d’autore ha un blog di riferimento e si chiama Arte 2.0 – Marketing artistico & Riproduzioni.

Nato nel maggio 2010 da un’idea di Jean-Gérard Anfossi, manager del sito Copia-di-Arte.com (100.000 clienti in 10 anni),  il blog recensisce le migliori tecniche adoperate dagli artisti contemporanei per referenziarsi, farsi conoscere e vendere sul web. Si propone anche come fonte d’informazioni, punto di ritrovo e di riferimento per tutti gli artisti desiderosi di sviluppare al meglio la loro promozione online.

Arte 2.0 perché mette in rete gallerie aperte alla partecipazione come Art Gallery CaffèSmartarea e sfrutta le opportunità offerte dai social network e canali open source (facebook, YouTube, twitter, Flickr, Dailymotion), ma anche le piattaforme e-commerce (eBay, VirtueMart, Magento).

Il blog non parla solo di riproduzioni artistiche, ma fornisce consigli utili tipo i 5 grandi errori da evitare sui siti di artisti contemporanei“,  propone interviste ad artisti avvezzi alle tecniche di promozione interattive che accettano di condividere la loro esperienza, presenta rassegne stampa di blog italiani e stranieri che trattano di marketing artistico.

Laurence Defabri, la 25enne Community Manager, spiega che  “aprirci al marketing artistico in ottica web 2.0 è stato una tappa naturale della nostra specializzazione in fabbricazione e vendita online di riproduzione quadri su misura. Con il nuovo blog, dedicato alla comunicazione e alla pubblicità nell’era delle nuove tecnologie, vogliamo proporre agli artisti varie forme di collaborazione, ad esempio, inserire le loro riproduzioni nel nostro catalogo”.

Laurence considera creative commons come valido strumento per tutte le piattaforme di scambio di informazioni tipo Wikipedia, perché con un controllo minimo della fonte si può ottenere una considerabile quantità di dati, senza tralasciarne la qualità. Noi desideriamo condividere  le differenti esperienze sperimentate dagli artisti che utilizzano il web 2.0 per farsi conoscere e promuovere le loro opere allo scopo di divenire una piattaforma e, al tempo stesso”.

Sotto il profilo dell’attività commerciale, in merito alle riproduzioni proposte sul web, i promotori di Arte 2.0 si attengono a specifiche direttive. Ad esempio, con gli artisti contemporanei sono vincolati a un contratto di utilizzazione dei diritti di immagine. Con le opere degli artisti morti da più da 50 anni viene condotta una trattativa con le agenzie che forniscono le diapositive, ma si è “liberi” dalle limitazioni previste dai diritti d’autore, che non appartengono più alla famiglia.

“Entro la fine dell’anno – annuncia Laurence Defabri – lanceremo due innovative linee editoriali 2.0 con nuovi blog – in piattaforma WordPress – sui temi arte e decorazione in quattro  lingue: italiano, francese, inglese e spagnolo”.

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Cultura, digitale, Economia, Eventi, Facebook, Imprese 2.0, Innovazione, LinkedIn, Marketing, Nordest, Treviso, Turismo, Veneto, Venezia

B2B Italia Australia, innovativo evento “Talking Continents” con web 2.0, Castelbrando, 9-11 luglio 2010

Castelbrando come location d’eccezione per “Talking Continents”, importante evento nel cuore del Nordest finalizzato all’incontro tra Italia e Australia.

Tre giorni di iniziative per il primo convegno-workshop , organizzato da Expo Venice, l’Associazione Italia – Australia e CastelBrando per far esprimere tutte le potenzialità offerte dall’interscambio tra Italia e il continente Australiano.

La filosofia dell’innovativo evento è “azienda-verso-azienda”, ovvero B2B rafforzato dalla scelta della relazione digitale web 2.0 (facebook, twitter e linkedin) per socializzare l’interscambio economico e socio-culturale inteso come ponte ed eredità del percorso storico tracciato nei secoli dai più grandi mercati economici che si posizionano lungo la “via dell’oro” che da Venezia, porta d’Oriente dell’Europa, passando dagli Emirati, India, Sud-Est Asiatico, raggiunge l’Australia.

L’evento dedicata una giornata per gli operatori e due aperte al pubblico:

Venerdì 9 luglio 2010:

  • 1° CONVEGNO & WORKSHOP “TALKING CONTINENTS”
  • DESTINATARI: Riservato ad operatori B2B Italiani o Australiani che intendano insediare, rafforzare o introdurre commercialmente prodotti/ servizi, pratiche import/export.
  • PRINCIPIO ISPIRATORE: l’Australia è un continente solido che accoglie milioni di Italiani in esso residenti per lavoro e studio ed un’economia stabile che cresce molto più di quella europea. Ad oggi l’Australia rappresenta il mercato ideale, l’alternativa poco nota per posizionare prodotti e servizi ed avviare una pratica di scambio commerciale costruttivo, biunivoco ed un “traffico” che oggi risulta ancora inespresso per quantità ed eccellenza, a causa della mancanza di momenti di incontro ed analisi sinottica delle opportunità.
  • MODALITA’: Il convegno vedrà l’intervento di importanti personalità nel panorama economico istituzionale Italiano ed Australiano ed una sessione di incontri B2B fra i maggiori operatori australiani, Italiani e dei paesi della “via dell’oro” (Emirati, India, Cina, Sud Est Asiatico) per introdurre e discutere concretamente le opportunità nascenti ed applicare a modelli di business reali le implicazioni delle tematiche affrontate.
  • SCOPO: Presentare strumenti e strategie a disposizione delle imprese Italiane ed australiane per sviluppare i rispettivi mercati e/o Joint Ventures, agevolando gli scambi economici e commerciali tra i due Paesi con incontri fra operatori per estendere il processo di internazionalizzazione al nuovo e promettente continente Australiano, ricco di opportunità ed in grande sviluppo.
  • SETTORI COINVOLTI: Tourism, Travel & Culture, Food and Beverage, Fashion , DAC- Design, Architecture and Constructions.

Sabato 10 e domenica 11 luglio

  • TALKING CONTINENTS, TALKING CULTURES (v. nel programma completo).
  • DESTINATARI: Aperto al pubblico.
  • ATTIVITA’: esposizione di prodotti gastronomici, progetti artistici (Esposizioni: sculture di luce, effetti di luce, opere a sbalzo e cesello, mostra di pittura australiana e aborigena), la proiezione di un film australiano e musica e suoni a cura del gruppo Florio Pozza & Didge Band.
  • ORGANIZZAZIONE: Evento organizzato da Expo Venice Spa, la società veneziana protagonista degli eventi fieristici in Veneto, insieme all’Associazione Italia-Australia, Australian Government Austrade e CastelBrando e con il Patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Veneto, Provincia di Treviso, in collaborazione Unioncamere del Veneto – Eurosportello del Veneto.

Network 2.0, info e dettagli organizzativi:

Castelbrando

fonti immagini: http://www.crossed-flag-pins.com, http://www.villecastellipalazzi.com

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Facebook, nuovo giro di privacy

Dopo la lettera aperta del fondatore di Facebook che nel dicembre 2009 informava  dell’aggiornamento delle impostazioni sulla privacy, grazie a Punto Informatico ecco la notizia di una nuova serie di modifiche alle policy in materia di dati personali. Ci sarà un’opzione per la localizzazione e soprattutto una lista di siti terzi pre-approvati, che potranno ottenere in automatico le informazioni degli utenti

Roma – Si tratterebbe di un nuovo fondamentale passo nella gestione aperta e trasparente dell’immenso ecosistema social di Facebook. Una mossa per coinvolgere milioni di netizen nelle sostanziali modifiche che verranno presto apportate al social network in blu. A loro il compito di esprimere la propria opinione su una serie di nuove revisioni delle policy in materia di privacy della creatura di Mark Zuckerberg.

Revisioni annunciate di recente dal deputy counsel di Facebook Michael Richter, che in un post sul blog ufficiale del sito ha anche parlato di una serie di modifiche che verranno apportate allo Statement of Rights and Responsibilities. “Non tutti i prodotti che stiamo analizzando sono stati ultimati, alcuni non sono nemmeno stati sviluppati – ha spiegato Richter – Tuttavia, abbiamo identificato delle opportunità interessanti”.

Cosa hanno dunque in cantiere i responsabili di Facebook? Abbondanza di dettagli non ce n’è stata, ma il post ha comunque fatto luce su alcune modifiche precise. In primis sulla condivisione dei luoghi reali che l’utente potrebbe visitare ogni giorno. Facebook sembra aver abbandonato la precedente idea riguardante l’inclusione di una particolare location all’interno di un comune post. Per abbracciare quella di un luogo in riferimento ad una particolare pagina del sito in blu, come ad esempio quella di un ristorante locale.

La parte tuttavia più interessante del post di Michael Richter ha riguardato la prossima gestione delle applicazioni e dei siti web terzi. “Nella nostra proposta – si legge nel post – abbiamo illustrato la possibilità di lavorare con siti web partner, che noi provvediamo a pre-approvare per offrire agli utenti un’esperienza maggiormente personalizzata”. Come sottolineato da qualcuno, Facebook darebbe agli inserzionisti la possibilità di cucire pubblicità su misura, modellata sugli interessi degli stessi utenti in stile Facebook Connect.

In pratica, i dati personali degli iscritti al sito in blu verranno automaticamente indirizzati verso applicazioni terze pre-approvate. A meno che gli stessi utenti non vadano a disattivare la particolare opzione in maniera manuale. Pare quindi che queste nuove opzioni verranno installate di default su ogni profilo attivo su Facebook.

Per TechCrunch, la nuova mossa del social network darà ai siti terzi la possibilità di identificareanche quegli utenti che non hanno mai accettato di accedere a Facebook Connect. In questo modo, le applicazioni terze potranno visualizzare i dati personali degli iscritti e dei loro amici. Con la probabilità molto alta che questi stessi dati personali vengano condivisi con chiunque.

A questo proposito, l’intervento di Richter ha anche spiegato meglio il perché dell’opzione di condivisione impostata di default su everyone. “Le persone hanno ancora il controllo delle proprie informazioni sul sito – si legge – ma l’impostazione con tutti ha l’obiettivo di permettere alla gente di condividere il più possibile i propri contenuti. Per supportare questa distribuzione, noi permettiamo agli altri di visualizzare e ridistribuire i contenuti a chiunque”.

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Fonte: http://punto-informatico.it

Autore: Mauro Vecchio

Comunicazione, digitale, Facebook, Google, Social Network, Società della Conoscenza, Web 2.0

Google e Facebook… prove di accordo?

Dopo aver integrato aggiornamenti in tempo reale provenienti da Twitter e FriendFeed, Google ha da poco avviato una nuova iniziativa per includere nei risultati in real-time le informazioni di stato degli utenti di Facebook.

La nuova strategia potrebbe consentire al motore di ricerca di arricchire sensibilmente la propria offerta di contenuti in tempo reale, rendendo maggiormente dinamica l’esperienza d’uso per le decine di milioni di utenti che ogni giorno fanno affidamento su Google Search.

Per comunicare l’introduzione del nuovo servizio, la società di Mountain View ha deciso di mantenere un profilo basso, affidando a un breve post su Twitter la notizia. L’aggiunta di Facebook costituisce un importante passo in avanti per i risultati in tempo reale di Google, ma al tempo stesso comporta solamente una lieve modifica al sistema messo in campo alcuni mesi or sono. Al momento, infatti, il servizio sarà in grado di fornire solamente i risultati ottenuti attraverso le Pagine di Facebook e non dai profili dei singoli utenti. Tale condizione riduce sensibilmente le fonti per il motore di ricerca, che analizzerà circa 3 milioni di Pagine ignorando – per ora – le centinaia di milioni di profili presenti sul trafficato social network.

Il numero di informazioni per il real-time proveniente da Facebook sarà dunque estremamente limitato. Le Pagine sono solitamente utilizzate da società, celebrità, istituzioni e politici a scopo promozionale per far conoscere le proprie attività e costruirvi intorno una comunità di utenti, disposti a condividere opinioni ed esperienze. Saranno dunque queste le informazioni indicizzate in tempo reale da Google, mentre gli aggiornamenti di stato personali degli oltre 400 milioni di iscritti al servizio non saranno ancora disponibili.

Stando alle prime indiscrezioni, Facebook non avrebbe avanzato alcuna richiesta nei confronti di Google in cambio della possibilità di indicizzare parte dei propri contenuti nella pagina dei risultati per il real-time. L’iniziativa potrebbe infatti consentire al celebre social network di ampliare ulteriormente il proprio bacino di utenti, conquistando nuove fonti di traffico utili per incrementare gli introiti derivanti dall’advertising. Verificato l’andamento di questa prima apertura nei confronti di Mountain View, i responsabili di Facebook potrebbero decidere in un secondo momento di estendere la collaborazione con il motore di ricerca.

Il destino di Facebook su Google dipenderà probabilmente dai rapporti con Bing, il motore di ricerca targato Microsoft. Nato dalle ceneri di Live Search, il sistema per effettuare le ricerche online ha da poco avviato l’indicizzazione degli aggiornamenti di stato degli iscritti al portale che hanno deciso di rendere pubblico il loro status. Al momento, però, il processo di indicizzazione non avviene in real-time e non consente dunque di visualizzare immediatamente gli aggiornamenti formulati dagli utenti, spesso utili per reperire informazioni su importanti eventi in corso o notizie dell’ultimo minuto da tutto il mondo.

La decisione di Google di compiere un nuovo passo verso la raccolta dei contenuti proposti su Facebook conferma la particolare attenzione della società di Mountain View per i social network. L’interesse è duplice e riguarda da un lato la possibilità di ottenere maggiori informazioni in tempo reale per migliorare precisione e qualità dei risultati delle ricerche, mentre dall’altro lato interessa la possibilità di essere parte attiva nel social networking attraverso una propria piattaforma. Lo strumento social Google Buzz, da poco introdotto in Gmail, mira a soddisfare tale esigenza, ma al momento risulta essere ancora acerbo per poter sfidare realtà ormai radicate come Twitter e Facebook.

Emanuele Menietti

26 Febbraio 2010

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Fonti:

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Comunicazione, digitale, Facebook, Imprese 2.0, Innovazione, Marketing, Social Network, Web 2.0

Facebook festeggia i 400 milioni di utenti e lancia la nuova home page personale

Festeggia il sesto compleanno e 400 milioni di utenti nel mondo, così Facebook coglie l’occasione per cambiare look e funzionalità.

Da questa mattina gran restyling nell’home page personale di 80 milioni di persone e aziende. L’operazione dovrebbe chiudersi in giornata

I cambiamenti più rilevanti riguardano la disposizione dei contenuti in homepage. In alto a sinistra, vicino al logo del social network, si possono vedere le nuove  icone relative a notifiche (più grandi e stilizzate in riga), messaggi non letti e richieste di amicizia. Con un click appare l’anteprima del contenuto, così è più veloce e si guadagna in tempo dedicato.

Nella fascia a sinistra del layout è visibile un sintetico elenco degli amici che sono online, come prima vale la regola “ti vedo se mi faccio vedere”. Invece, in alto a destra, alla voce “account” sono visibili i link per gestire il profilo, visualizzazione foto, privacy, eventi… gli album degli amici assumono rilevante centralità in mezzo alla pagina.

Interessante la soluzione adottata per spiegare le modifiche, sembra un cruscotto:

Comunicazione, digitale, Facebook, libri, Marketing, Partecipazione, Social Network, Software libero, Twitter, Web 2.0

Facebook e Twitter: 2 libri di Federico Guerrini

Studio Baroni riceve e pubblica volentieri news su due libri dell’amico autore Federico Guerrini.

Per gli utenti italiani di Facebook, il social network più famoso al mondo, è il momento dei bilanci. Dopo l’ondata di entusiasmo dello scorso anno, che ha decuplicato in pochi mesi il numero di iscritti alla piattaforma, per molti è l’ora dei dubbi e dei ripensamenti. Un atteggiamento di diffidenza generato spesso da una scarsa conoscenza del mezzo. Quanti dei milioni di membri di Facebook, infatti, sanno davvero come sfruttarne tutte le potenzialità ed evitare i principali rischi?

Questo libro di Federico Guerrini, facebookiano della prima ora e autore di numerose pubblicazioni su Internet e sulle nuove tecnologie, analizza a fondo il fenomeno Facebook: dai suoi riflessi sul mondo del lavoro e sulle storie sentimentali, ai problemi di privacy e tecnodipendenza che affollano le cronache di tutti i giornali. Grande attenzione viene dedicata all’uso consapevole di Facebook e alle applicazioni più utili per trasformare e potenziare l’esperienza di social networking. C’è anche lo spazio per azzardare qualche previsione sugli scenari futuri del Web, in cui Facebook potrebbe recitare sempre più un ruolo da protagonista.

Argomenti trattati nel libro:

  • In continua evoluzione
  • La nuovissima interfaccia utente
  • Applicazioni “Must”
  • Il lato oscuro di Facebook: rischi e precauzioni
  • Per un utilizzo consapevole e sicuro
  • Strategie e scenari futuri
  • Partnership, alleanze e integrazioni

IL MONDO SEGRETO DI TWITTER, recensione di Danilo Ruocco

Twitter è il luogo in cui si comunica a botta di messaggi non superiori a 140 caratteri. Molti non lo amano proprio per la brevità che impone. Altri lo amano proprio per questo. Tanti non vedono l’utilità di usare il microblogging, altri lo usano e basta, senza chiedersi a cosa realmente possa essere utile.

A cosa sia utile Twitter lo decide solo chi Twitter usa. Ogni utente – si può quasi dire senza tema di smentita – fa storia a sé, pur entrando in una enorme community di users.

La nota semplicità di Twitter che consiste non solo nella brevità dei messaggi da postare, ma nel fatto che tutto ruoti attorno a un’unica domanda (“Che c’è di nuovo?”), può trarre in inganno sulle molteplici possibilità che il microblogging creato tramite la piattaforma apre e offre. Esse, infatti, sono tali e tante che per gestirle al meglio la piattaforma Twitter da sola non basta. A venire in soccorso degli utenti ci sono le applicazioni di terze parti, ognuna delle quali si occupa di allargare e monitorare uno o più servizi e opzioni di Twitter.

Di applicazioni ne esistono davvero tantissime e delle più svariate, usabili sia scaricandole sul proprio computer, sia direttamente tramite il browser, sia con il cellulare.

A dare una panoramica di quello che è possibile ottenere e fare da e con Twitter e le varie applicazioni terze ci pensa un libretto di 144 pagine scritto da Federico Guerrini per la collana “I grandi libri di PCWorld” titolato assai correttamente Alla scoperta di Twitter (acquistabile in edicola oppure online, sul sito shop.nuovaperiodici.it).

Il libro è agile e approfondito e spiega in modo chiaro non solo la piattaforma “madre”, ma anche le varie applicazioni terze (loro utilizzo e finalità). Spiega anche come integrare il proprio “cinguettio” con gli altri social network come Facebook, FriendFeed e LinkedIn o come integrarlo con il proprio account GMail.

Un volumetto che vale la pena di essere letto anche dagli utenti “base” di Twitter, al fine di rendersi conto delle possibilità cui si può accedere e, magari, decidere di variare e/o integrare l’utilizzo che fin qui si è fatto del microblogging.

Per alcuni, Twitter è solo un mezzo per i malati di esibizionismo per far sapere a tutti ogni più piccolo dettaglio della loro vita quotidiana in tempo reale: da quando si alzano al mattino al menù del pranzo o della cena; per altri, è uno strumento straordinario, capace di raccontare in diretta rivoluzioni e organizzare i soccorsi in caso di catastrofi naturali o prodotte dall’uomo. Comunque sia, Twitter, il social network del “cinguettìo” lanciato nel 2006 da Jack Dorsey, Biz Stone, Evan Williams e altri, è un fenomeno con cui fare i conti. Capace di contendere a Facebook il primato di miglior social network del mondo…

Federico Guerrini è nato a Milano nel 1972. Giornalista e scrittore, si è occupato di cronaca, cultura e automotive e ha lavorato come traduttore, lettore e valutatore di manoscritti, creatore di prodotti multimediali e addetto stampa. Da qualche anno si dedica al settore delle nuove tecnologie, collaborando con PCWorld Italia e scrivendo libri, concentrandosi in particolare sull’argomento dei social network e sull’uso consapevole di Internet. Ha pubblicato finora: “Tutto su Facebook” (Hoepli, 2008), “Trovare lavoro in Rete” (Hoepli, 2009), “Proteggi la tua privacy”, “Internet Utile”, “Alla scoperta di Twitter”, “facebook reloaded”.

digitale, Facebook, Google, Innovazione, Marketing, Social Network, Società della Conoscenza, Twitter

Google: realtà aumentata, tempo reale e zeitgeist

REALTA’ AUMENTATA

Google sta testando un nuovo servizio chiamato “Google goggles”. La parola non sarà più al centro dell’attenzione ma lo sarà un’immagine che può essere ricavata utilizzando la fotocamera integrata dei cellulari come se fossero occhiali sul mondo, si tratta di un chip GPS per la geolocalizzazione e la connessione dati per lo scambio di informazioni. Basta scattare una fotografia a un libro, un oggetto o un paesaggio per avviare la relativa ricerca online.

TEMPO REALE

La sfida 2010 di internet è stata lanciata da Google e si chiama “tempo reale”. Dopo aver annunciato, qualche tempo fa, degli accordi con i popolari social network Twitter e Facebook, è adesso possibile vedere una prima implementazione di quegli accordi. In buona sostanza adesso Google è in grado di cercare e pescare informazioni anche da questi social network, aggiornati al secondo, e restituire risultati di ricerca sulle informazioni in tempo reale

Nei prossimi giorni potremo infatti trovare sempre più spesso contenuti provenienti da Facebook o da Blogspot, la piattaforma di blog in questo caso privilegiata perché di proprietà di Google. Quel che più conta, è che questi contenuti saranno aggiornati istantaneamente, e quindi freschissimi. Non è comunque ancora chiaro se verranno etichettati o evidenziati in un modo particolare, o se saranno semplicemente inseriti affianco agli altri risultati.

ZEITGEIST

Ogni anno Google esamina miliardi di ricerche digitate dagli utenti di tutto il mondo allo scopo di scoprire il cosiddetto zeitgeist, lo spirito dei tempi. Così si evince che le parole più cercate su Google, a livello internazionale, sono perlo più due: Michael Jackson, il cantante americano scomparso alcuni mesi addietro, e Facebook, il social network più popolare e popolato del momento.

Tra le news maggiormente richieste troviamo invece il terremoto in Abruzzo, il “sempreverde” Festival di Sanremo e il Grande Fratello nell’edizione scorsa, ma non mancano argomenti particolarmente caldi come il nome di Veronica Lario, la moglie del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, le Elezioni Europee 2009, l’altro reality di successo X-Factor, Alberto Stasi, il principale imputato del delitto di Garlasco, e il giuramento di Obama.


Fonti:

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