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Lean Society Summit > Eliminare lo spreco. Generare valore, VICENZA, 11 – 12 NOVEMBRE 2009

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Domotica, Innovazione, Porto Marghera Venezia, Pubblica Amministrazione, Ricerca

Nanotecnologie, filiera del legno, domotica e abitazioni modulari/Accordo Vegapark Venezia e Ice

VEGA ICE FLAA

Le nanotecnologie al servizio della filiera del legno e dell’abitare. Rilancio della filiera del legno. Accordo Vegapark di Venezia e l’Ice per un programma di innovazione tecnica e di prodotto

Tra i progetti allo studio, l’unità abitativa modulare ecosostenibile ricoperta di strati fotovoltaici e dotata di minigeneratori eolici per il risparmio energetico

Innovare il comparto produttivo del legno e dell’abitare italiano tramite l’applicazione delle tecnologie più all’avanguardia, quali ad esempio le nanotecnologie, favorendo l’aggregazione e la formazione delle imprese del settore, oltre che la ricerca di nuovi mercati. E’ l’obiettivo dell’accordo siglato tra ICE – Istituto Nazionale per il Commercio Estero e VEGA – Parco Scientifico Tecnologico di Venezia, in collaborazione con Federlegno, per avviare un programma di profonda innovazione tecnica e di prodotto per le imprese del settore.

I progetti, la ricerca applicata, la formazione e l’aggregazione di impresa sono coordinati dal WEEG (Wood European Experts Group) il gruppo europeo di docenti universitari, progettisti, tecnici specialisti e designer, costituito al Parco VEGA. Le attività di logistica e di promozione internazionale sono gestite da un apposito nucleo operativo con sede all’ICE.

Tra i primi progetti, “WEEG” sta sviluppando la realizzazione di un’innovativa unità abitativa modulare costruita con le migliori tecnologie per la coibentazione, la domotica, la salubrità e il risparmio energetico, ricoperta con strati filmici fotovoltaici e dotata di minigeneratori eolici, per la produzione diretta di energia elettrica. L’unità modulare potrà essere utilizzata sia per ampliare, entro il 20%, un’abitazione già esistente (sulla base dell’Intesa del 31 marzo 2009 – Conferenza Stato-Regioni ed Enti Locali) sia per crearne una nuova con tutti i criteri antisismici. Grazie a specifici trattamenti nanotecnologici il legno utilizzato sarà reso ignifugo, idrorepellente, inattaccabile da agenti atmosferici, inorganici e organici.

WEEG, inoltre, sta sviluppando progetti multidisciplinari quali: trattamenti innovativi di funzionalizzazione dei materiali lignei per migliorare le risposte chimico – fisiche del materiale sia in superficie sia in spessore; conferimento di proprietà di resistenza U.V.; miglioramento delle caratteristiche idrofobiche; controllo agenti patogeni; processi ecocompatibili di trattamento per sviluppare vernici atte a coniugare esigenze estetiche e rispetto dell’ambiente; processi produttivi con particolare attenzione al risparmio energetico; nuovi percorsi di design; impiego strutturale del legno per la diffusione del settore nell’edilizia abitativa e pubblica.

Fine ultimo dell’accordo VEGA-ICE è quello di rilanciare l’intero Sistema Legno-Arredamento italiano che comprende oltre 75.000 imprese e 409.000 addetti e un fatturato alla produzione di 37.533 milioni di euro, e che ha segnato un calo del 5,6% rispetto al 2007/08, un saldo negativo di -2% nelle esportazioni e un calo del consumo interno di -7,8% (dati Federlegno pre-consuntivi 2008, elaborati a marzo 2009).

Oltre all’innovazione e all’applicazione delle nanotecnologie, il programma VEGA-ICE ruota intorno ai concetti – già applicati con successo dal VEGA Park – di aggregazione, per favorire la nascita di consorzi di fornitura e la realizzazione di progetti “chiavi in mano”, e di internazionalizzazione, per stimolare la nascita di cordate transfrontaliere di imprese, soprattutto con i distretti del legno del sud-est europeo.

Lo scopo dell’iniziativa, promossa e sostenuta dall’I.C.E. (Istituto Commercio Estero), è di sviluppare, in un momento di difficoltà economica, un sistema vincente anche in campo internazionale, attraverso la realizzazione di progetti di sviluppo tecnologico e innovativo, che possano rilanciare, la filiera del legno alto adriatica.

Già nel corso delle prime riunioni sono stati individuati i settori di sviluppo nel comparto del legno, il quale seppur risentendo della crisi economica, individua tra i suoi punti di forza:

  • un perfetto connubio con l’ambiente,
  • delle ottime caratteristiche di coibentazione,
  • una buona leggerezza e maneggevolezza,
  • un’eccellente usabilità e gradevolezza,
  • una totale riciclabilità

È inoltre indubbio che il legno sia un materiale totalmente “sostenibile” e quindi perfettamente in sintonia con le attuali linee guida dei mercati, al fine di un suo utilizzo, sia nelle costruzioni di tipo mobile, sia per un suo impiego nell’edificazione di fabbricati.

Il WEEG, sta quindi sviluppando, progetti multidisciplinari su differenti ambiti applicativi come ad esempio:

  • Trattamenti innovativi di funzionalizzazione dei materiali lignei come le nanotecnologie per migliorare le risposte chimico – fisiche del materiale sia in superficie sia in spessore, conferimento di proprietà di resistenza U.V., miglioramento delle caratteristiche idrofobiche , controllo agenti patogeni, etc.
  • Processi ecocompatibili di trattamento, per sviluppare vernici atte a rispondere ad differenti esigenze estetiche coniugando il rispetto dell’ambiente, o sviluppare e migliorare processi produttivi con particolare attenzione al risparmio energetico.
  • Nuovi percorsi di design, attraverso l’utilizzo di materiali e tecnologie legate anche al design emozionale.
  • Impiego strutturale del legno per la diffusione del settore nell’edilizia abitativa e pubblica.

Per ciò che concerne la costruzione di case in legno, infatti, il nostro paese non brilla certamente per la reperibilità di lotti edificabili, soprattutto nelle città, e perdurano i fattori di tipo culturale, che prediligono il “mattone”.

Il gruppo di esperti, proprio riguardo a questo aspetto, ha allora preso in considerazione due fattori:

  1. da un lato le recenti determinazioni assunte nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni ed Enti Locali – Intesa del 31 marzo 2009, che consentono l’ampliamento entro il limite del 20% della volumetria esistente di edifici uni-bi familiari, con una semplificazione delle procedure per velocizzare la concreta applicazione di quanto previsto.
  2. e dall’altro le norme di progettazione antisismica, oggi di particolare attualità, in virtù dei precedenti e recenti eventi.

Si è pensato allora di proporre un’unità abitativa modulare composta da una struttura portante in grado di aumentare il volume abitativo in verticale o in orizzontale, senza ledere alla portanza statica dell’edificio e costruita con le migliori tecnologie per la coibentazione, la domotica, la salubrità e il risparmio energetico.

La parte superiore dell’unità potrà essere, per esempio, ricoperta con strati filmici fotovoltaici e dotata di minigeneratori eolici, per la produzione diretta di energia elettrica.

Il modello che si intendere assumere è quello delle cabine delle grandi navi passeggeri, che vengono assemblate in fabbrica e, già complete di tutti i sistemi tecnologici e l’impiantistica, solo successivamente issate ed installate a bordo.

L’unità abitativa sarà quindi dotata di tutte le tecnologie e degli impianti, in buona parte autosufficienti, atti a soddisfare tutte le esigenze del committente (condizionamento, illuminotecnica scenografica, amplificazione sonora, video, sicurezza, ecc.) e integrate in un perfetto impianto domotico.

Il legno utilizzato, verrà reso ignifugo, idrorepellente, inattaccabile per un lungo periodo, da agenti atmosferici, inorganici ed organici, mediante specifici trattamenti, utilizzando gli studi più attuali sulle nanotecnologie, grazie anche alle ricerche che attraverso il progetto si stanno attuando.

L’unità modulare potrà naturalmente essere utilizzata sia per estendere un’unità abitativa già esistente, sia per crearne una nuova.

Si intende ribadire il fatto che lo studio del complesso abitativo ne estende l’abitabilità con un utilizzo di tipo completamente modulare e quindi adattabile a qualsiasi specifica esigenza e necessità anche estetiche e di rispetto del patrimonio già costruito.

Gli allestimenti potranno configurarne una fruizione da alloggio minimo o da Penthouse di lusso, da sala per l’home theater, alla camera da letto sotto le stelle, con un’abbondanza di tecnologie hi-tech.

Fonti testi e immagini:

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TRIBUNALE DIGITALE: a Modena progetto pilota per velocizzare i processi penali

tribunale online

Il Tribunale di Modena, con il contributo della Regione Emilia-Romagna, del Comune e della Fondazione delle Casse di Risparmio di Modena, Carpi, Mirandola e Vignola, dà il via alla sperimentazione dei “processi in digitale”.


Si tratta, in sintesi, di digitalizzare i fascicoli relativi ai procedimenti penali e creare un archivio informatico del settore penale del Tribunale di Modena con l´obiettivo di velocizzare le diverse fasi del processo. L´iniziativa viene presentata al pubblico sabato 3 ottobre alle ore 11 presso l´aula della Corte d´Assise di Modena in via Gherarda. Nella notizia si trovano maggiori informazioni e il commento dell´assessore alla programmazione territoriale e alla cooperazione con le autonomie locali, Gian Carlo Muzzarelli.

Come funziona la digitalizzazione di processi
Il sistema consiste nella gestione dei fascicoli relativi ai procedimenti penali in fase dibattimentale e nella creazione di un archivio informatico del settore penale del Tribunale di Modena.
Il progetto per la realizzazione  del sistema Sidip consentirà di affiancare ai documenti cartacei (i soli su cui attualmente lavorano giudici, avvocati e personale di cancelleria – ogni anno pervengono e sono generate circa 1 milione di pagine processuali) documenti informatici che potranno essere facilmente consultati, trasferiti, modificati, integrati, sostituiti, sdoppiati, totalmente o parzialmente archiviati.

Di conseguenza, più uffici o più utenti (ad esempio giudice, avvocati e cancelleria) potranno consultare in contemporanea il fascicolo digitale: mentre un soggetto utilizza il fascicolo cartaceo, altri potranno avvalersi di quello informatico e tutti potranno contestualmente produrre atti o provvedimenti sia in formato cartaceo sia in formato digitale, sia giurisdizionali sia amministrativi. I giudici potranno avere immediata conoscenza del “fatto” processuale, e lo studio del fascicolo sarà velocizzato anche grazie ai sistemi di ricerca elettronica (ad esempio segnalibro, full text, indicizzazione automatica, eccetera). Non sarà più necessario quindi sfogliare interi faldoni alla ricerca di un singolo documento; la verifica della regolarità delle notificazioni sarà istantanea; lo studio delle deposizioni, delle perizie e delle consulenze verrà facilitato.

tastiera 1

I fascicoli informatici, resi accessibili ai soli utenti autorizzati grazie ai sistemi di protezione, potranno essere “trasportati” in assoluta sicurezza: la loro consultazione sarà immediata (attualmente occorrono ore, spesso giorni solo per individuare il luogo ove un incarto processuale è custodito) e resa possibile in ogni aula, camera di consiglio, ufficio, nello studio dei giudici e nelle cancellerie e persino a distanza: negli studi professionali o dagli addetti a mezzo di computer portatili.

La domanda di completezza delle informazioni proveniente dai difensori (dopo la conclusione delle indagini preliminari gli avvocati possono accedere liberamente al contenuto degli atti) potrà essere pienamente e immediatamente soddisfatta attraverso l’invio di copie anche a mezzo del servizio di posta elettronica, previa riscossione dei diritti di cancelleria con sistema analogo a quello attualmente in uso per la trasmissione dei verbali d’udienza redatti in stenotipia. Il lavoro della Cancelleria sarà agevolato e reso più rapido, con un personale formato e pronto alla nuova modalità di lavoro.

La realizzazione del progetto consentirà al Tribunale di Modena di dotarsi di un archivio informatico di tutti i procedimenti penali che si formerà automaticamente e sarà di facile e immediata accessibilità (attualmente le ricerche d’archivio sono estremamente difficoltose e richiedono tempi lunghissimi per la lontananza dei depositi e per la mancanza di archivisti professionali).

tastiera 2

La sezione penale del Tribunale di Modena è composta da dieci giudici (coadiuvati da un giudice onorario) con problematiche impegnative. A loro disposizione sedici operatori amministrativi. Le sezioni distaccate sono tre, due delle quali, Carpi e Sassuolo, di grande dimensione. I procedimenti penali sono aumentati in modo esponenziale negli ultimi anni: sono passati da 1917 processi iscritti nel 2002 ai 3140 processi iscritti nell’ultimo anno, con un incremento superiore al 60%. Sempre nell’ultimo anno sono stati celebrati 614 processi con rito direttissimo in cui gli  imputati erano in stato d’arresto.

Fonte: ERMES, Portale della regione Emilia-Romagna

Approfondisci anche l’Innovazione digitale nel processo penale a Parma

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EXPO SHANGHAI 2010: invito x gli INNOVATORI italiani

Shanghai 2010

Il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione e il Commissario Generale del Governo per l’Expo 2010 hanno siglato un Protocollo d’intesa per promuovere le eccellenze tecnologiche italiane in occasione dell’Expo 2010.

Ecco l’INVITO per partecipare:

 

L’Esposizione Universale 2010 – che si svolgerà a Shanghai dal1 maggio al 31 ottobre 2010 – è un evento di portata internazionale straordinaria (200 nazioni e 70 milioni di partecipanti) che gli organizzatori hanno dedicato al tema “Better City, better life”, secondo cinque possibili tematiche: integrazione fra culture diverse, prosperità economica, innovazione tecnologica, rimodellamento delle comunità, interazione tra aree urbane e rurali.

Imprese, università, istituti di ricerca e i parchi scientifici e tecnologici sono invitati a segnalare le proprie innovazioni con lo scopo di presentarle in una mostra tematica dedicata alla “ITALIA DEGLI INNOVATORI” nel padiglione italiano a Shanghai, offrendo un’occasione unica di diffusione della creatività italiana nel mondo.

Le innovazioni selezionate potranno essere, inoltre, oggetto di seminari tematici, di incontri con interlocutori locali, di attività di comunicazione appropriate (informazioni sui media, sul web, nell’Expo virtuale, in pubblicazioni multilingua). Saranno prese in considerazione le innovazioni secondo criteri che rappresentino lo spirito di innovazione diffuso, la piccola innovazione di grande utilità, la grande innovazione in piccole dimensioni o che comunque costituiscano una testimonianza dell’eccellenza tecnologica italiana.

Le innovazioni dovranno riguardare le innovazioni per la città (negli aspetti di costruzione, gestione, organizzazione, conservazione e sviluppo) e le innovazioni per i cittadini e per la qualità della vita. Gli ambiti di applicazione sono:

  1. costruzioni, architettura e urbanistica;
  2. conservazione del patrimonio storico;
  3. sicurezza;
  4. mobilità;
  5. protezione civile;
  6. ambiente;
  7. salute;
  8. e-government e servizi al cittadino;
  9. comunicazioni e media.

Possono partecipare i soggetti italiani che abbiano realizzato prodotti o servizi innovativi, già commercializzati o in fase di commercializzazione. Un Comitato tecnico del Ministero e del Commissario Generale effettuerà la valutazione delle proposte sulla base dei seguenti criteri:

  • rispondenza dell’innovazione ai temi ispiratori dell‘Expo e della partecipazione italiana;
  • originalità/incisività comunicativa con riferimento al contesto internazionale;
  • stadio di sviluppo dell’innovazione;
  • prospettive di utilizzo economico o sociale dell’innovazione.

I proponenti possono inviare la propria manifestazione di interesse effettuando la registrazione on line nella sezione “Italia degli innovatori” sul sito www.innovazionepa.gov.it/Shanghai2010  e compilando – in tutte le sue parti – la scheda di adesione all’iniziativa entro e non oltre il 31 agosto 2009.

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START UP Internet ed innovazione: bando nazionale da 35 milioni di €

Internet Studio Baroni frame

 

I programmi ammissibili alle agevolazioni del bando riguardano la realizzazione di innovazioni di prodotto e/o di processo nei seguenti settori tecnologici:

  • Internet, limitatamente a: Internet dei contenuti (contenuti multidimensionali, multimediali e multimodali), Internet dei servizi (piattaforme aperte per servizi di “Internet del futuro”) e Internet delle cose (componenti e oggetti intelligenti)
  • materiali innovativi
  • sistemi robotici
  • tecnologie, processi e sistemi di gestione e controllo per la produzione e l’utilizzo ecosostenibile di energia, combustibili e prodotti finiti o semilavorati
  • biotecnologie

 

 Allegati:

  1. allegato PIANO DI SVILUPPO

  2. allegato DICHIARAZIONE REQUISITI

  3. allegato DIMENSIONE

  4. allegato GESTORI

  5. allegato MODULO DOMANDA SINGOLO

  6. allegato MODULO DOMANDA CONGIUNTO

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Il VEGA di Venezia verso la cittadella della Conoscenza, Scienza e Tecnologia

per il VEGA

La Città di Venezia, ormai traguardata in ottica digitale, vede oggi l’affermarsi dei metadistretti del Veneto. Al VEGA Parco Scientifico Tecnologico di Venezia sono connesse 4.500 aziende per oltre 100.000 addetti. Con i risultati raggiunti mediante “Venice Connected” (che vede come promotore il Comune di Venezia con il Vicesindaco Michele Vianello) il VEGA sembra ormai proiettato verso la dimensione della cittadella della Conoscenza, Scienza e Tecnologia. In molti dicono che Venezia è Laboratorio digitale d’Italia.

 

I programmi già approvati (bonifiche incluse) faranno partire cantieri con uno sviluppo del VEGA pari a 112.000 metri quadri. Già oggi il VEGA esprime dati importanti. Tra le sedi dell’Auriga, Lybra, Pegaso e Pleiadi sono operativi circa 2.000 lavoratori in oltre 200 imprese. Per il 2019 le previsioni sono quelle di quintuplicare addetti e aziende. Venezia ha scelto di firmare e attuare con Padova dei protocolli d’intesa per costruire un asse strategico, urbanistico e socio-economico con il padovano, Venezia è quindi aperta alla multipolarità del Veneto e del Nordest.

 

In questo contesto il VEGA sta entrando in una nuova fase e, in tempi di crisi, Venezia lancia un importante segnale di sviluppo.

I soldi sono già stanziati e tra il Vega 2, 3 e 4 sorgeranno nuovi laboratori, spazi per la produzione materiale ed immateriale, tra un mix vincente di nuove attività commerciali di piccole dimensioni, attività culturali e sei ettari di parco urbano che si affaccerà sull’acqua. C’è anche il recupero archeologico dei grandi edifici della prima zona industriale a rappresentare il simbolo della “Città del lavoro”.

 

 

Un disegno di vent’anni fa che piano piano ha preso forma cercando l’integrazione infrastrutturale tra Marghera e Mestre. Anche se sul fronte della mobilità c’è ancora molto da fare, la costruzione del nuovo cavalcavia ferroviario e il cosiddetto “troso” ha permesso di connettere Via Torino con Via delle Industrie. Va sottolineato che in Via Torino sta crescendo il grande polo scientifico universitario di Ca’ Foscari (vedi nella foto tratta dalla relazione del prof. Ghetti) che porterà sicuramente indotto, sviluppo e innovazione.

 

Polo Scientifico di Via Torino Venezia

 

Negli ultimi anni, ci sia stata progressiva creazione dei Metadistretti, ovvero realtà capaci di aggregare imprese ed enti andando oltre al concetto classico di distretto territoriale. Ed è a questo livello che Venezia può agilmente giocare la propria carta di Città Glocale, ovvero globale e contemporaneamente locale grazie alle tecnologie digitali. Infatti ciò avviene per mezzo dei metadistretti veneti MDM, (digitale multimediale), BBCC (beni culturali), METAS (ambiente e sostenibilità), SKYD (aerospazio e astrofisica), MDTV (turismo) e BIOFAB (biotecnologie).  A questa potenzialità relazionale va inoltre aggiunta quella di Veneto Innovazione, dell’Unione Regionale delle Camere di Commercio, del Consorzio Venezia Ricerche, di Hydrogen Park, Nanofab e Venezia Tecnologie che hanno tutti sede al Parco Scientifico.

 

Il VEGA ha quindi tutte le potenzialità per assumere la guida del rilancio del territorio, immaginando Porto Marghera come la Valley californiana, capitale dell’innovazione tecnologica italiana.

 

 

 

banner Art-in settembre 2009 Studio Baroni Vittorio Baroni

Leggi l’approfondimento sul VEGA in Art-informa 

 

 

 

Vittorio Baroni è stato per circa otto anni nell’Esecutivo della Municipalità di Marghera. Si è occupato del VEGA nel ruolo di Consigliere Delegato organizzando sopralluoghi e incontri per l’istruttoria di diverse delibere e per aver proposto l’Osservatorio Digitale Porto Marghera (http://www.margheradigitale.it/coses/home.htm). Nelle esperienze istituzionali svolte in Francia, Catalogna e Germania, per conto del Comune di Venezia ha potuto confrontare sul campo la riconversione industriale di Porto Marghera con quella di altre città europee.

 

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INNOVAZIONE, Italia ancora sotto la media europea

anno europeo innovazione 2009

L’Italia ancora non brilla nell’Anno Europeo dedicato all’Innovazione.  La Commissione Europea ha recentemente pubblicato “Innobarometer 2009”.

I dati evidenziano che la posizione italiana, rispetto all’innovazione è al di sotto della media dei 27 così come il tasso di crescita.

 

innovazione barometro 2008

 Tra i parametri che concorrono a stabilire il livello di innovazione dello “European Innovation Scoreboard – EIS”, ci sono il livello degli investimenti pubblici e privati per ricerca e sviluppo, il numero di brevetti, la bilancia tecnologica dei pagamenti, attività di venture capital, investimenti in informatica, numero di diplomati e laureati in materie tecnico-scientifiche.

L’Italia con Spagna, Norvegia, Croazia e Lituania fa parte del gruppo degli “innovatori moderati” paesi cioè, in cui l’innovazione cresce poco, con difficoltà, ma soprattutto si vede sorpassare da paesi (Bulgaria e Romania) che fino a qualche hanno fa accusavano un forte ritardo.

I livelli più alti della classifica sono occupati da Svezia, Finlandia, Germania, Regno Unito e Svizzera.

 

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INNOVATORI testata 

 

 

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Nuove tecnologie: a Milano il ticket della metro si paga con il cellulare

bus pubblico

L’innovazione verrà gestita da Telecom Italia e si realizzerà a Milano con la sperimentazione per il pagamento dei biglietti della metropolitana. Il tutto è reso possibile dalla nuova tecnologia NFC (Near Field Communication). Si tratta di una tecnologia che permette di trasformare i cellulari in inediti sistemi di pagamento capaci di dialogare con appositi ricevitori e scambiare con essi informazioni di vario tipo, comprese quelle per il trasferimento di denaro.

cellulare visa

Telecom Italia realizzerà il progetto pilota con Atm, l’Azienda dei Trasporti Milanesi. Le due aziende hanno infatti reso noto di aver stretto un accordo per la sperimentazione del servizio Mobile Ticketing, con l’obiettivo in futuro di permettere di acquistare titoli di viaggio attraverso il telefonino e di validarli accostando il cellulare alle “obliteratrici”.

I  test avranno inizio entro il 2009 e il servizio potrebbe essere disponibile a tutti gli utenti già all’inizio del prossimo anno. Grazie a un’applicazione software presente sulla Sim Card del telefonino, gli utenti potranno accedere a un menu di navigazione attraverso il quale acquistare e caricare il proprio abbonamento o carnet di biglietti, senza la necessità di recarsi presso un apposito punto vendita.

In vista dell’EXPO2015 Telecom e ATM hanno tutto l’interesse che la sperimentazione funzioni, ma va ricordato che Trenitalia sta già utilizzando il sistema “Prontotreno” (vedi quisotto il video).

Nel business dei pagamenti mobili c’è anche il gruppo Poste italiane. Con il progetto “Semplifica” in soli 9 mesi sono stati superati i 30 milioni di euro in transazioni.

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Premio Nazionale per l’Innovazione 2009

Premio Innovazione 2009

pdfdownload premiati Premio Nazionale Innovazione 2009

pdfdownload schede premiati Premio Nazionale Innovazione 2009

 

La Giornata Nazionale dell’Innovazione, istituita nel 2008, è un’occasione annuale di sensibilizzazione dei cittadini sui temi dell’innovazione e di coordinamento tra tutti i principali attori pubblici e privati per fare il punto sullo stato dell’innovazione nel Paese e condividere gli obiettivi strategici da raggiungere, anche nel quadro del secondo ciclo di programmazione previsto dalla rinnovata Strategia di Lisbona (2008-2010) e della “Strategia dell’Innovazione” in corso di definizione da parte dell’OCSE.

 Il Premio Nazionale per l’Innovazione è una delle iniziative promosse dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che nel 2008 ha previsto la Giornata Nazionale dell’Innovazione. E’ istituito su concessione del Presidente della Repubblica Italiana, presso la Fondazione Nazionale per l’Innovazione Tecnologica COTEC. L’obiettivo del Premio è valorizzare e sostenere le migliori capacità innovative e creative di aziende, università, amministrazioni, enti o singoli ideatori, anche al fine di favorire la crescita della cultura dell’innovazione nel Paese

Nel contesto della Giornata e del Premio viene organizzato anche un Convegno. Quest’anno ha affrontato il tema dell’innovazione come risorsa indispensabile del Paese per uscire dalla crisi e conservare una posizione di eccellenza a livello internazionale. Oltre alla sessione plenaria della mattina sul tema “l’innovazione risorsa strategica per l’Italia” sono state organizzate quattro sessioni parallele pomeridiane, rispettivamente dedicate ad approfondire il rapporto tra “innovazione e territorio”, “innovazione e impresa”, “innovazione e pubblica amministrazione”, “innovazione e ricerca”.