Formazione, Imprese 2.0, Innovazione, Padova, Pubblica Amministrazione

Saper fare rete: il dirigente e le reti per lo sviluppo del territorio

Fare sistema: andiamo oltre lo slogan

Oggi, siamo tutti coscienti del fatto che per ottenere uno sviluppo sostenibile del territorio è necessario “fare sistema”, ovvero unire le forze e collaborare con l’obiettivo di sviluppare l’economia, tutelare l’ambiente e migliorare la qualità della vita della comunità locale.

Ma com’è possibile passare dalle buone intenzioni ai risultati?

L’equilibrio conduce pi facilmente al risultato Il successo di questi processi dipende da due aspetti fondamentali: l’abilità di chi, in qualità di attivatore del processo, si fa garante dei bisogni e delle esigenze di ogni soggetto locale, facilitando l’individuazione di un obiettivo di sviluppo comune e condiviso; la capacità del “sistema” di istituire un organismo di governance in grado di rappresentare equamente gli interessi di tutte le parti in gioco e dotato delle necessarie competenze tecniche. L’esperienza ci dice che questo può concretizzarsi solo attraverso un “percorso di rete”, realizzato da un insieme di attori, di intelligenze, di motivazioni, di interazioni, di competenze differenti collegati tra loro. Facile enunciarlo, molto meno realizzarlo.

Ecco allora l’occasione per approfondire il tema con questa interessante proposta (anche nel prezzo) di formazione:

  • Quando: Venerdì 26 marzo 2010, dalle 10 alle 17
  • Titolo: “Saper fare rete: vengo anch’io? Sì tu sì!”.
  • Destinatari: dirigenti pubblici sulle reti per lo sviluppo del territorio
  • Dove:  Padova – Confservizi Veneto- V.le della Croce Rossa, 62/3
  • Iscrizione: 250€ + IVA
  • Info:  MartiniAssociati – Netpoint di Padova, tel. 049.656158, e-mail: padova@martiniassociati.it
  • Download programma SAPER FARE RETE pdf

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Innovazione, Pedagogia, Pubblica Amministrazione, Scuola, Società della Conoscenza

SCUOLA: Guida alla Riforma della secondaria di secondo grado

Pubblicato dal Ministero dell’Istruzione un vademecum sul nuovo impianto organizzativo che vedrà la sua realizzazione a partire dal prossimo anno scolastico 2010/2011. Sei licei, istituti tecnici suddivisi in due settori con undici indirizzi, istituti professionali suddivisi in due settori e sei indirizzi.

Quattro dei sei diplomi liceali (classico, scientifico, linguistico, delle scienze umane) si pongono in continuità – per durata, numero e tipo di materie e orari (allineati sulle 30 ore settimanali, 27 nel biennio iniziale, ad eccezione del liceo classico che prevede 31 ore nel secondo biennio e nel quinto anno) – con i tradizionali corsi di ordinamento. Ad essi si affiancano il nuovissimo liceo musicale e coreutico (32 ore settimanali) e i percorsi artistici che, da oltre quaranta, si ridurranno a sei, con un orario settimanale di 34 ore al biennio iniziale e di 35 ore nei tre anni successivi.

Link:

Comunicazione, Obama, Pubblica Amministrazione

Primo discorso Barack Obama sullo Stato dell’Unione 27 Gennaio 2010

“il peggio della tempesta è passato ma resta la devastazione”

“tenace resilienza di fronte alle avversità”

“l’occupazione è la priorità del 2010”

Primo discorso di Barack Obama sullo stato dell’Unione 27 gennaio 2010

Signora presidente della Camera, vicepresidente Biden, membri tutti del Congresso, illustri ospiti e cari americani:

La nostra Costituzione prevede che a scadenza regolare il Presidente informi il Congresso sullo stato della nostra Unione. Da 220 anni i nostri leader hanno assolto a questo dovere. Lo hanno fatto in periodi di prosperità e tranquillità, e lo hanno fatto nel mezzo di guerre e depressione, in periodi di grandi difficoltà e tensione.

In circostanze simili è allettante rievocare il passato e presumere che il progresso è stato in ogni caso inevitabile, che l’America è sempre stata destinata ad avere successo. Ma quando l’Unione dovette ripiegare a Bull Run, quando gli Alleati sbarcarono a Omaha Beach per la prima volta, la vittoria parve quanto mai incerta. Quando il Martedì Nero i mercati crollarono o quando gli attivisti che marciavano per i diritti civili furono picchiati nel Bloody Sunday, il nostro futuro era tutt’altro che sicuro. Ci sono stati periodi che hanno messo a dura prova il coraggio delle nostre convinzioni e la forza della nostra unione. Malgrado tutte le nostre divisioni e i nostri disaccordi, le nostre esitazioni e le nostre paure, l’America alla fine ha avuto la meglio, perché abbiamo scelto di andare avanti uniti, come un’unica nazione, un unico popolo.

Anche adesso siamo messi alla prova. E anche adesso dobbiamo rispondere a questa storica chiamata.

Un anno fa ho assunto la carica di presidente, nel pieno di due guerre, con un’economia sconvolta da una grave recessione, con un sistema finanziario sull’orlo del collasso totale, con un governo fortemente indebitato. Gli esperti di tutto lo spettro politico ci misero in guardia, dichiarando che se non fossimo intervenuti avremmo potuto dover affrontare una seconda depressione. E pertanto siamo intervenuti: immediatamente e aggressivamente. Adesso, a un anno di distanza, il peggio della tempesta è alle spalle.

Tuttavia la devastazione rimane. Un americano su dieci non trova ancora un posto di lavoro. Molte aziende hanno chiuso i battenti. Il valore degli immobili è sceso. Le piccole città e le comunità rurali sono state colpite in modo particolarmente duro. Per coloro che già vivevano in povertà, la vita è diventata ancora più difficile.

Questa recessione ha aggravato ulteriormente l’onere delle famiglie americane, quello che si accollano da decenni, quello che comporta di lavorare di più e più a lungo per guadagnare meno, di essere impossibilitati a risparmiare a sufficienza per andare tranquillamente in pensione o mandare i propri figli all’università.

Conosco molto bene le preoccupazioni che ci assillano. Non sono nuove. Sono anzi le ragioni stesse per le quali mi sono candidato alla presidenza. Di queste preoccupazioni sono stato testimone diretto per anni in luoghi come Elkhart nell’Indiana e Galesburg in Illinois. Ne ho sentito parlare nelle lettere che leggevo ogni sera. Le lettere più difficili da leggere erano quelle scritte da bambini che mi chiedevano perché dovessero andarsene dalle loro case, o quando la loro mamma o il loro papà sarebbero potuti tornare ad avere un posto di lavoro.

Per questi americani e per molti altri il cambiamento non è arrivato in tempi sufficientemente rapidi. Alcuni sono demoralizzati, altri sono in collera. Non capiscono perché sembra che un cattivo comportamento a Wall Street sia ricompensato mentre il duro lavoro a Main Street non lo è. Non capiscono perché Washington sia stata incapace o non disposta a risolvere alcuno dei nostri problemi. Sono stanchi delle lacerazioni politiche, delle polemiche, delle meschinità. Sanno che non possiamo permettercele. Non adesso.

Dobbiamo affrontare sfide difficili e di grossa portata. E ciò che il popolo americano auspica – ciò che si merita – è che noi tutti, Democratici e Repubblicani, lavoriamo uniti, superando le nostre divergenze, per superare la paralisi della nostra politica. Chi ci ha eletto ha background diversi, storie diverse, principi diversi, ma le preoccupazioni che deve affrontare sono le medesime. Le aspirazioni sono condivise: un posto di lavoro che consenta di pagare le proprie bollette, l’opportunità di andare avanti e soprattutto la capacità di offrire ai propri figli una vita migliore.

E sapete che cosa hanno ancora in comune? Condividono tutti una medesima tenace resilienza di fronte alle avversità. Dopo uno degli anni più difficili che la nostra storia ricordi, sono ancora impegnati a costruire automobili e insegnare nelle scuole, a fondare nuove aziende e a ritornare a studiare, allenano piccole squadre e aiutano i loro vicini di casa. Una situazione condensabile nelle parole che una signora mi ha scritto: “Siamo affaticati, ma speranzosi, lottiamo ma siamo incoraggiati”.

È grazie a questo stesso spirito – questa grande dignità, questa grande forza – che non sono mai stato più ottimista in relazione al futuro dell’America di come sono questa sera. Malgrado le difficoltà, la nostra unione è forte. Noi non cederemo. Noi non rinunceremo. Noi non permetteremo che le paure o le difficoltà possano piegare o incrinare il nostro animo. In questo nuovo decennio, è giunta l’ora che il popolo americano abbia un governo che sia rispettabile quanto lo è lui, che incarni tutta la sua forza.

Stasera io vorrei proprio parlare di come insieme possiamo realizzare questa promessa. A cominciare dalla nostra economia.

L’ impegno più urgente da affrontare quando ho assunto la carica di presidente era quello di puntellare e sostenere quelle medesime banche che avevano contribuito a provocare la crisi. Non è stata una cosa facile da fare. Se c’è qualcosa che ha unito Democratici e Repubblicani e chiunque altro è il fatto che tutti hanno detestato il salvataggio in extremis delle banche. Io l’ho detestato. Voi l’avete detestato. Si può dire che sia stato qualcosa di tanto popolare quanto la terapia canalare dal dentista!

Quando mi sono candidato per la presidenza, tuttavia, ho promesso che non avrei fatto soltanto ciò che sarebbe risultato popolare, ma ciò che era necessario fare. E se avessi permesso al sistema finanziario di crollare completamente, la disoccupazione avrebbe potuto essere il doppio di quella che è oggi. Molte più aziende avrebbero dovuto chiudere. Molte più case sarebbero sicuramente andate perdute.

Quindi ho appoggiato gli sforzi della passata Amministrazione volti a creare un programma di salvataggio finanziario. E quando abbiamo dovuto occuparci noi di quel programma, lo abbiamo reso più trasparente, in modo da poter rispondere della sua applicazione. Di conseguenza, i mercati sono stati stabilizzati adesso, e abbiamo recuperato buona parte dei soldi versati alle banche. Buona parte, ma non tutti.

Per recuperare ciò che manca, ho proposto l’applicazione di una tassa alle banche più grosse. Adesso so che Wall Street non è tanto favorevole a questa idea. Ma se questi istituti possono permettersi di dare nuovamente ingenti bonus, allora possono permettersi di pagare un’imposta modesta per ripagare i contribuenti che li hanno salvati nel momento del bisogno.

Adesso, non appena stabilizzeremo il sistema finanziario, dovremo anche varare iniziative per far crescere nuovamente la nostra economia, salvando quanti più posti di lavoro possibile, aiutando gli americani che sono diventati disoccupati.

Ecco perché estenderemo o aumenteremo i sussidi di disoccupazione per oltre 18 milioni di americani; ecco perché renderemo l’assicurazione sanitaria più economica del 65 per cento per le famiglie che hanno la copertura Cobra; ecco perché approveremo 25 diversi sgravi fiscali.

Voglio ribadirlo: noi abbiamo tagliato le tasse. Abbiamo tagliato le tasse per il 95 per cento delle famiglie dei lavoratori. Abbiamo tagliato le tasse per le piccole imprese, abbiamo tagliato le tasse per chi deve acquistare la prima casa. Abbiamo tagliato le tasse per i genitori che devono allevare la prole. Abbiamo tagliato le tasse per gli otto milioni di americani che devono pagare le rette universitarie.

Sì, vorrei proprio che continuaste ad applaudire…

Di conseguenza, milioni di americani hanno avuto soldi in più da spendere per la benzina e per altri generi di prima necessità, e tutto ciò ha aiutato le aziende a mantenere dei posti di lavoro. Non abbiamo alzato le tasse sul reddito di nemmeno un centesimo, per nessuno. Nemmeno un centesimo..

Grazie alle iniziative che abbiamo varato, ci sono circa due milioni di americani che adesso lavorano e che altrimenti si sarebbero ritrovati senza un posto di lavoro. Duecentomila di loro lavorano nel settore edilizio e delle energie pulite, trecentomila sono insegnanti e lavorano nel nostro sistema scolastico. Decine di migliaia sono poliziotti, vigili del fuoco, guardie carcerarie, esperti di pronto soccorso e intervento. Siamo inoltre in procinto di aggiungere entro la fine dell’anno un altro milione e mezzo di posti di lavoro.

Il piano che ha reso tutto ciò possibile – dagli sgravi fiscali ai posti di lavoro – è il Recovery Act. Proprio così, il Recovery Act meglio noto come piano di stimoli. Gli economisti di destra e di sinistra concordano che questa legge ha contribuito a salvare posti di lavoro ed evitare il disastro. Ma non dovete credere ciecamente alle loro parole. Parlate piuttosto con la piccola azienda di Phoenix che triplicherà i propri dipendenti grazie al Recovery Act. Parlate con quel produttore di finestre di Filadelfia che ha detto che se prima era scettico in proposito, adesso ha dovuto organizzare il lavoro su altri due turni per rispettare gli impegni di lavoro presi. Parlate con quell’insegnante, genitore unico che tira su due figli, che la settimana scorsa ha saputo dal preside della sua scuola di non essere stata licenziata proprio grazie al Recovery Act.

Di storie come queste ce ne sono a migliaia in tutta l’America. E dopo due anni di recessione, l’economia è tornata a crescere. I fondi pensione hanno incominciato a recuperare parte del loro valore. Le imprese stanno iniziando a investire di nuovo e piano piano alcune stanno iniziando anche ad assumere nuovo personale.

Mi rendo in ogni caso conto che per ogni storia di successo, ce ne sono molte altre, di uomini e di donne, che ogni mattina si svegliano con l’angoscia di non sapere da dove arriverà il loro stipendio; che di settimana in settimana spediscono curricula e nessuno risponde loro. Ecco perché il lavoro deve essere la nostra priorità assoluta nel 2010 ed ecco perché questa sera chiedo ufficialmente un nuovo provvedimento legislativo per creare nuovi posti di lavoro.

Il vero motore che crea posti di lavoro in questo Paese saranno sempre le aziende americane. Ma il governo può creare le condizioni necessarie migliori affinché esse possano espandersi e assumere più lavoratori e operai.

Dobbiamo iniziare da dove nascono i nuovi posti di lavoro, nelle piccole aziende, nelle società che spuntano allorché un imprenditore decide di dare una chance al proprio sogno, o quando un dipendente decide che è giunta l’ora di mettersi in proprio. Con coraggio e determinazione, queste aziende hanno resistito alla recessione e sono adesso pronte a crescere. Ma quando ci si rivolge ai piccoli imprenditori di luoghi come Allentown in Pennsylvania, o Elyria in Ohio, si scopre che le banche di Wall Street hanno ripreso sì a concedere prestiti, ma in linea di massima li concedono alle aziende più grosse. I finanziamenti rimangono di difficile accesso per i piccoli imprenditori del Paese, anche se riescono a registrare utili.

Questa sera, pertanto, propongo di prendere 30 miliardi dei dollari che le banche di Wall Street hanno restituito e di utilizzarli per aiutare le banche delle piccole comunità a concedere piccoli prestiti e il credito di cui le piccole imprese hanno bisogno per restare a galla. Propongo anche una nuova piccola business tax credit da destinare a oltre un milione di piccole aziende che assumono nuovi dipendenti o aumentano il loro stipendio. E già che ci siamo, cerchiamo anche di eliminare tutte le tasse sui capital gain degli investimenti delle piccole aziende e di fornire incentivi fiscali per tutte le grandi aziende e le piccole aziende, affinché investano in nuovi stabilimenti e macchinari.

Subito dopo, dobbiamo mettere al lavoro gli americani affinché costruiscano le infrastrutture del domani. Dalle prime ferrovie fino al sistema della rete autostradale interstatale, la nostra nazione è sempre stata messa nelle condizioni di poter competere. Non c’è ragione alcuna per cui l’Europa o la Cina debbano avere treni ad alta velocità più veloci dei nostri, né aziende e stabilimenti che producono articoli utilizzando energia pulita e noi no.

Domani mi recherò a Tampa, in Florida, dove ben presto gli operai si metteranno al lavoro per creare una nuova rete ferroviaria ad alta velocità finanziata dal Recovery Act. Progetti come questi ce ne sono molti in tutto il Paese e creeranno posti di lavoro, aiutando la spedizione delle merci prodotte dal nostro Paese, moltiplicando i servizi e l’informazione.

Dovremmo mettere al lavoro un numero maggiore di americani per costruire impianti a energia pulita, concedere sconti consistenti agli americani che rendono le loro case più efficienti dal punto di vista energetico, o che creano posti di lavoro in questo ambito. E per incoraggiare loro e altre imprese a restare in attività entro i nostri confini è giunta finalmente l’ora di porre fine agli sgravi fiscali concessi alle aziende che delocalizzano oltreoceano i nostri posti di lavoro e di dare quegli stessi sussidi, invece, alle aziende che creeranno posti di lavoro proprio qui, negli Stati Uniti d’America.

La Camera ha appena approvato una legge sull’occupazione che prevede alcune delle cose che ho appena detto. Questa è la priorità assoluta di quest’anno – ed esorto il Senato a fare altrettanto…so che lo farà. Lo farà perché la gente è senza lavoro e questo è un grande male. La gente ha bisogno del nostro aiuto. Aspetto senza indugio alcuno una proposta di legge sulla mia scrivania al più presto.

La verità, in ogni caso, è che queste iniziative non potranno controbilanciare i sette milioni di posti di lavoro che abbiamo perduto negli ultimi due anni. L’unico modo per avviarci verso la piena occupazione è gettare le fondamenta di una crescita economica a lungo termine, e quindi risolvere i problemi che le famiglie americane si trovano a dover affrontare da anni.

Non possiamo permetterci un’altra cosiddetta “espansione” economica, come quella dell’ultimo decennio – quello che alcuni chiamano “il decennio perduto” -, nel quale i posti di lavoro sono cresciuti più lentamente rispetto a qualsiasi altra espansione precedente, nel quale i guadagni medi delle famiglie americane sono scesi mentre il costo dell’assistenza sanitaria e delle rette scolastiche ha raggiunto cifre da record, nel quale la ricchezza si è basata sulla bolla immobiliare e sulla speculazione nel mondo della finanza.

Dal giorno stesso in cui mi sono insediato alla presidenza, mi è stato detto che affrontare le nostre sfide più grandi era eccessivamente ambizioso, che un simile sforzo sarebbe stato troppo controverso. Non hanno fatto altro che ripetermi che il nostro sistema politico era troppo intricato e complesso, e che avremmo semplicemente dovuto rimandare alcune cose per un po’.

Ho una semplice domanda da rivolgere a coloro che hanno fatto queste dichiarazioni: quanto a lungo dovremmo aspettare, secondo voi? Per quanto a lungo l’America dovrebbe essere messa in attesa?

Vedete, Washington ci dice di aspettare da decenni, e nel frattempo i problemi sono soltanto peggiorati. In questo stesso periodo però la Cina non ha affatto aspettato di dare nuova vita alla propria economia. La Germania non ha aspettato. L’India non sta aspettando. Queste nazioni non se ne stanno ferme e immobile. Queste nazioni non stanno correndo per il secondo posto. Stanno dando sempre più importanza alla matematica e alla scienza. Stanno ricostruendo le loro infrastrutture. Stanno facendo investimenti consistenti nelle energie pulite perché vogliono quei posti di lavoro. Ebbene: io non accetto che gli Stati Uniti d’America si piazzino al secondo posto.

A prescindere da quanto potrà essere difficile, scomodo, controverso, e da quante polemiche e divergenze si potranno scatenare, è giunto il momento di fare sul serio e di sistemare una volta per tutte tutti i problemi che ostacolano la nostra crescita.

Uno dei punti dai quali partire è una serie riforma finanziaria. Sentite, a me non interessa punire le banche. Mi interessa proteggere la nostra economia. Un mercato finanziario forte e sano rende possibile alle aziende avere accesso al credito e creare nuovi posti di lavoro. Convoglia i risparmi delle famiglie in investimenti che aumentano il reddito. Ma ciò può aver luogo soltanto se ci mettiamo al riparo da quella medesima sconsideratezza che ci ha quasi portati a distruggere completamente la nostra economia.

Dobbiamo assicurarci che i consumatori e le famiglie della middle-class abbiano tutte le informazioni di cui necessitano per prendere le giuste decisioni. Non possiamo permettere che gli istituti finanziari, compresi quelli che custodiscono i nostri risparmi, si accollino dei rischi che possono mettere a repentaglio l’intera economia.

La Camera ha già approvato la riforma finanziaria, contenente molti di questi cambiamenti. Ci sono però persone che esercitano forti pressioni per fermare l’iter di questo progetto di legge. Noi non possiamo permettere che siano loro a prevalere. Se la legge che arriverà sulla mia scrivania non risponderà ai requisiti di una vera riforma, la rimanderò indietro e continuerò a respingerla fino a quando non sarà quella giusta. Dobbiamo varare una riforma come si deve.

Successivamente dobbiamo incoraggiare e spronare l’innovazione nel nostro Paese. L’anno scorso abbiamo fatto il più grande investimento nella ricerca di base della nostra storia, un investimento che può portare a produrre i panelli solari più economici al mondo, o a mettere a punto cure che uccidono le cellule cancerogene lasciando sane e indenni le altre. E nessun altro settore è maggiormente maturo e pronto per un’innovazione simile di quello energetico. I risultati degli investimenti dell’anno scorso nel settore delle energie pulite sono sotto gli occhi di tutti: in Nord Carolina c’è un’azienda che adesso creerà 1200 posti di lavoro in tutta la nazione per produrre batterie di nuova generazione. In California alcune aziende daranno un posto di lavoro a un migliaio di persone per costruire pannelli solari.

Per creare un numero di posti di lavoro maggiore nel campo delle energie pulite, ci occorrono maggiore produzione, maggiore efficienza, maggiori incentivi. Ciò significa costruire una nuova generazione di impianti nucleari puliti e sicuri in questo Paese. Ciò significa prendere decisioni difficili in merito all’apertura di nuove aree per l’estrazione offshore di petrolio e per lo sviluppo degli impianti di estrazione del gas. Ciò significa continuare a investire in biocombustibili avanzati e in tecnologie con carbone pulito. E poi, sì, questo significa anche approvare una legge energetica e sul clima ad ampio raggio, che preveda incentivi tali da rendere redditizi gli investimenti e la produzione di energia pulita in America.

Sono molto grato alla Camera che ha approvato questa legge l’anno scorso. Quest’anno sono impaziente di contribuire a far progredire lo sforzo bipartisan al Senato.

So che non mancano gli interrogativi e i dubbi sulle nostre effettive capacità di varare questi cambiamenti in un contesto economico così difficile. So che ci sarà sempre chi sarà in disaccordo con noi in relazione alla documentazione inoppugnabile sul cambiamento del clima. Il fatto è che in ogni caso, anche se uno dubita delle prove, fornire incentivi al settore dell’efficienza energetica e dell’energia pulita è una cosa giusta da fare per il nostro futuro, perché la nazione che sarà alla guida di un’economia che funzioni con energia pulita sarà la nazione che guiderà l’economia globale. E quella nazione deve essere l’America.

Terzo punto: dobbiamo esportare più merci prodotte da noi. E questo perché quanti più prodotti e articoli produrremo ed esporteremo negli altri Paesi, tanti più nuovi posti di lavoro favoriremo qui in America. Quindi questa sera voglio prospettarvi un nuovo obiettivo: quello di raddoppiare le nostre esportazioni nei prossimi cinque anni. Questo consentirà di garantire due milioni di posti di lavoro in America. Per rendere possibile il raggiungimento di questo obiettivo, stiamo per lanciare una grande Iniziativa Nazionale per l’Esportazione che aiuterà gli agricoltori e le piccole imprese ad aumentare le loro esportazioni e riformeremo i controlli sulle esportazioni così che siano conformi a quanto è necessario per la sicurezza nazionale.

Dobbiamo cercare di puntare aggressivamente ai nuovi mercati, proprio come fa la nostra concorrenza. Se l’America se ne resta in panchina mentre le altre nazioni stringono accordi commerciali, perderemo la chance di creare nuovi posti di lavoro nella nostra patria. Prendere atto di questi vantaggi significa altresì far entrare in vigore quegli accordi, così che i nostri partner commerciali rispettino le regole. Ecco per quale motivo continueremo a impegnarci nell’accordo commerciale di Doha che apre i mercati globali e per quale motivo rafforzeremo le nostre relazioni commerciali in Asia e con partner importanti come la Corea del Sud, Panama e Colombia.

Quarto punto: dobbiamo investire nella formazione e nell’istruzione del nostro popolo. Quest’anno abbiamo rotto lo stallo che si era creato tra sinistra e destra lanciando una gara a livello nazionale per migliorare le nostre scuole. L’idea è molto semplice: invece di ricompensare i fallimenti, dobbiamo premiare unicamente i successi. Invece di finanziare lo status quo, dobbiamo soltanto investire nelle riforme, una riforma che migliori i risultati degli studenti, che li ispiri a eccellere in matematica e nelle scienze, che cambi radicalmente le scuole inutili che rubano il futuro a troppi giovani americani, dalle comunità rurali alle città. Nel XXI secolo, il miglior programma contro la povertà consiste nell’offrire un piano di studi che sia a livello mondiale. In questo Paese, il successo dei nostri figli deve dipendere più dal raggiungimento del loro pieno potenziale che dal fatto di vivere in America.

Quando rinnoveremo il sistema della pubblica istruzione, con l’Elementary and Secondary Education Act, lavoreremo col Congresso per espandere queste riforme a tutti i 50 Stati dell’Unione. Tuttavia, in questa economia, un diploma di scuola superiore non garantisce più di trovare un buon posto di lavoro. Ecco perché sollecito caldamente il Senato a seguire la Camera e approvare una legge che riformi radicalmente i nostri community college, che sono il sentiero percorribile da molti giovani di tante famiglie lavoratrici verso una prospettiva di carriera.

Per rendere la frequenza del college più abbordabile, questa legge porrà fine una volta per tutte ai sussidi senza garanzia dei contribuenti che vanno alle banche per i prestiti agli studenti. Invece, prenderemo quei soldi e concederemo alle famiglie un credito fiscale di diecimila dollari per quattro anni di college e aumenteremo le Borse di studio Pell. Diremo anche a un altro milione di studenti che quando prenderanno la laura dovranno pagare soltanto il 10 per cento del loro reddito per i prestiti ottenuti da studenti, e che dopo venti anni il loro debito si estinguerà, e si cancellerà del tutto dopo soli dieci anni se sceglieranno una carriera nel servizio pubblico, perché negli Stati Uniti d’America nessuno deve andare in bancarotta perché ha scelto di frequentare l’università.

A proposito: è giunto anche il momento per i college e le università di intervenire drasticamente per tagliare le loro spese, perché anche loro hanno la responsabilità di contribuire a risolvere questo problema. Il costo della retta universitaria è soltanto uno dei molteplici oneri che ricadono sulla middle-class. Ecco perché l’anno scorso ho chiesto al vicepresidente Biden di presiedere una task force incaricata di indagare proprio sulle famiglie della classe media. Ecco per quale motivo oggi stiamo per raddoppiare in pratica il credito fiscale per l’assistenza all’infanzia, rendendo più facile risparmiare per la pensione, dando accesso a ogni lavoratore a un piano pensionistico ed espandendo il credito fiscale per coloro che iniziano a mettere da parte un gruzzolo di soldi. Ecco perché stiamo lavorando per aumentare il valore dell’investimento più grande per le famiglie, quello della loro casa. Le iniziative che abbiamo varato l’anno scoro per sostenere il mercato immobiliare hanno consentito a milioni di americani di sottoscrivere nuovi prestiti e di risparmiare mediamente 1.500 dollari sui pagamenti dei loro mutui.

Quest’anno miglioreremo ancor più il rifinanziamento, così che i proprietari di casa possano orientarsi verso mutui più abbordabili. Ed è precisamente per rendere più leggero il fardello delle famiglie della middle-classe che ci serve assolutamente una riforma del sistema sanitario. Sì, proprio così.

Cerchiamo di chiarire alcune cose: non ho deciso di affrontare un simile grosso problema per mettermi in saccoccia una vittoria legislativa. E ormai dovrebbe essere diventato alquanto ovvio che non mi sono occupato di assistenza sanitaria perché questa è una buona politica…ho deciso di occuparmene per le molte storie che ho ascoltato da americani le cui condizioni preesistenti di vita finora dipendevano esclusivamente dalla copertura sanitaria, da pazienti ai quali sono state negate alcune terapie, da famiglie pur assicurate per le quali una sola malattia ha significato il dissesto economico.

Dopo circa un secolo di vari tentativi, da parte di Amministrazioni democratiche e Amministrazioni repubblicane, finalmente siamo vicini come non mai a garantire una maggiore sicurezza per le vite di molti americani. L’approccio che abbiamo scelto tutelerà ogni americano dalle peggiori pratiche dell’industria assicurativa. Concederà alle piccole e medie imprese e agli americani non assicurati un’opportunità per scegliere un piano di assistenza sanitaria abbordabile in un mercato competitivo. E diverrà obbligatorio per ogni piano assicurativo coprire le cure preventive.

A questo proposito, voglio riconoscere qui ufficialmente il ruolo della First Lady, Michelle Obama, che quest’anno ha dato vita a un movimento nazionale che si prefigge di sconfiggere l’obesità in età infantile e rendere più sani i nostri bambini. Grazie!

Il nostro approccio assicurerà il diritto degli americani che hanno già un’assicurazione di tenere i loro medici e il loro piano, ma ridurrà le spese e i premi da pagare di milioni di famiglie e di aziende. Secondo il Congressional Budget Office – l’organizzazione indipendente alla quale i partiti hanno affidato la responsabilità di controllare il Congresso – il nostro approccio abbasserà il deficit fino a mille miliardi di dollari entro i prossimi venti anni.

Nondimeno, questa è una faccenda alquanto complessa e delicata. Più a lungo se ne parla, più la gente diventa scettica in proposito. Mi assumo la colpa di non averla spiegata in termini più chiari al popolo americano. So bene che per tutte le pressioni e le contrattazioni che ci sono state, il processo di definizione della riforma ha lasciato molti americani perplessi a chiedersi: “E io che cosa ne guadagno?”.

Ma so anche che questo problema non si dissolverà da solo. Quando avrò finito di parlare questa sera, un numero maggiore di americani avrà perduto la propria copertura assicurativa. Milioni di persone la perderanno quest’anno. Il nostro deficit si aggraverà. I premi da pagare alle assicurazioni aumenteranno. Ad alcuni pazienti saranno negate le cure di cui necessitano. I proprietari di piccole aziende continueranno a smettere di pagare la copertura assicurativa dei loro dipendenti. Io non lascerò soli questi americani, e non lo dovrebbero fare nemmeno quanti sono qui riuniti questa sera.

A mano a mano che le polemiche si raffredderanno, vorrei che tutti dessero un’altra occhiata al piano che è stato messo a punto. C’è una ragione specifica per la quale medici, infermieri ed esperti di assistenza sanitaria che conoscono bene come funzionano le cose considerano l’approccio scelto un notevole miglioramento rispetto allo status quo. Se però ci fosse qualcuno di entrambi gli schieramenti politici che ritiene di avere un approccio migliore, che consenta di abbassare i premi assicurativi da pagare, di ridurre il deficit, di offrire una copertura a chi non ce l’ha, di rafforzare Medicare per gli anziani, di porre fine una volta per tutte agli abusi delle compagnie di assicurazione, beh, me lo faccia sapere. Me lo faccia sapere e venga a trovarmi. Sono impaziente di vedere se c’è di meglio che possiamo fare.

In fondo è proprio questo che ho chiesto al Congresso: non abbandonate la riforma. Non adesso. Non ora che ci siamo così vicini. Troviamo un modo per metterci d’accordo e portare a termine questo gravoso impegno a vantaggio del popolo americano. Cerchiamo di impegnarci, e di farcela.

Anche se la riforma dell’assistenza sanitaria ridurrà il nostro deficit, sappiamo già che non sarà sufficiente a tirarci fuori dalla voragine fiscale nella quale siamo caduti. Si tratta di una sfida che rende quanto mai difficile affrontare e risolvere anche tutte le altre e che è soggetta a moltissime interpretazioni politiche. Permettetemi quindi di affrontare la discussione sulle spese di governo parlando chiaramente di come stanno le cose.

All’inizio del decennio scorso, il 2000, l’America aveva un’eccedenza di budget di oltre 200 miliardi di dollari. Quando io mi sono insediato alla presidenza, avevamo un deficit su base annua di oltre mille miliardi di dollari e deficit previsti per il decennio seguente nell’ordine di ottomila miliardi di dollari. La maggior parte di questa situazione è imputabile al fatto di non aver pagato per due guerre, due sgravi fiscali e un costoso programma di compensazione per farmaci vendibili con ricetta medica. Oltre a ciò, gli effetti della recessione hanno scavato un ulteriore buco di tremila miliardi di dollari nel nostro budget. E tutto ciò è accaduto prima ancora che io varcassi la soglia della Casa Bianca.

Ora: guardiamo ai fatti. Se fossi diventato presidente in circostanze e tempi ordinari e normali, nessuna altra cosa mi avrebbe dato maggior piacere che iniziare a ridurre il deficit. Ma sono stato eletto presidente nel pieno di una grossa crisi e i nostri sforzi volti a scongiurare una seconda depressione hanno comportato un altro buco di mille miliardi di dollari nel nostro indebitamento nazionale. Anche questo è un dato di fatto.

Sono assolutamente convinto che quella fosse la cosa giusta da fare. Ma le famiglie in tutto il Paese stanno stringendo la cinghia e stanno prendendo decisioni difficili. Il governo federale dovrebbe fare altrettanto. Quindi questa sera vorrei proporre iniziative specifiche che ripaghino le migliaia di miliardi che è stato necessario utilizzare per soccorrere l’economia l’anno scorso.

A cominciare dal 2011 siamo pronti a congelare la spesa di governo per tre anni. Non saranno colpite da questo provvedimento le spese relative alla nostra sicurezza nazionale, Medicare, Medicaid, e Social Security. Ma tutti gli altri programmi governativi discrezionali sì. Come qualsiasi altra famiglia in crisi per la situazione economica, noi lavoreremo con un budget fisso per investire in quello che ci serve maggiormente e sacrificheremo tutto ciò che non sarà strettamente necessario. E se dovrò far entrare in vigore questo nuovo corso opponendomi col potere di veto, lo farò.

Continueremo a esaminare il budget, riga per riga, pagina per pagina, per eliminare tutti i programmi e le iniziative che non possiamo permetterci e che non servono. Abbiamo già individuato come risparmiare 20 miliardi di dollari l’anno prossimo. Per aiutare le famiglie dei lavoratori, estenderemo gli sgravi fiscali alla middle-class. Ma in un’epoca di deficit da record, non continueremo a concedere tagli e sgravi fiscali alle compagnie petrolifere, ai manager dei fondi di investimento, e per coloro che guadagnano più di 250.000 dollari l’anno. Molto semplicemente, non possiamo permettercelo.

Purtroppo, anche dopo aver saldato il deficit che si è creato spendendo durante il mio mandato, resterà però pur sempre da affrontare l’enorme deficit che si è creato prima che io diventassi presidente. C’è da tener presente una cosa molto importante: le spese per Medicare, Medicaid e Social Security arriveranno alle stelle. È per questo motivo che ho sollecitato la creazione di una commissione fiscale bipartisan, sulla base di quanto proposto dal repubblicano Judd Gregg e dal democratico Kent Conrad. Questa commissione non dovrà essere una di quelle trovate-espediente che a Washington fingono di poter risolvere un problema. La commissione dovrà fornire una serie specifica di soluzioni entro una scadenza fissa.

Ieri il Senato ha bloccato l’iter di legge che avrebbe dovuto portare alla creazione di questa commissione. Emetterò pertanto un ordine esecutivo che ci permetta di andare in ogni caso oltre, perché io mi rifiuto di limitarmi a rifilare questo problema alla prossima generazione di americani. Quando domani si voterà di nuovo, il Senato dovrebbe rimettere mano alla legge “pay–as-you-go” (paga di volta in volta), che ci ha consentito di avere eccedenze da record negli anni Novanta.

So che alcuni del mio stesso partito sosterranno che non possiamo occuparci del deficit o congelare la spesa pubblica quando così tanti soffrono. Sono d’accordo – ed è per questo motivo che questo congelamento entrerà in vigore soltanto a partire dall’anno prossimo, quando l’economia sarà più forte. Cercate però di capire che se non vareremo dei provvedimenti significativi per tenere a freno il nostro indebitamento, questo potrebbe danneggiare i nostri mercati, aumentare i costi dei prestiti, mettere a repentaglio la ripresa, tutte cose che potrebbero avere effetti ancora peggiori e più gravi sulla crescita dell’occupazione e sui redditi delle famiglie.

Da alcuni esponenti della destra mi aspetto di sentire tesi diverse e non solo che se facessimo meno investimenti per i nostri concittadini, se estendessimo gli sgravi fiscali anche agli americani più ricchi, se eliminassimo un numero maggiore di regolamenti, se mantenessimo lo status quo per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, il nostro deficit sparirebbe. Il problema è che per otto anni abbiamo fatto proprio questo. Ed è questo ad aver contribuito a precipitarci nella crisi. È questo che ha portato a un simile indebitamento. Non possiamo ripetere nulla del genere.

Invece di combattere le stesse spossanti e logoranti battaglie che si combattono a Washington da decenni, è giunta l’ora di cercare di fare qualcosa di nuovo. Investiamo nei nostri connazionali, senza lasciare loro una montagna di debiti. Facciamo fronte alle nostre responsabilità nei confronti dei nostri connazionali che ci hanno eletto. Cerchiamo di usare un po’ di buonsenso. Sì, buonsenso: un concetto del tutto nuovo!

Per farlo, dovremo prima di tutto ammettere che al momento quello che ci sta di fronte è un deficit di ben altro, oltre che di soldi. Abbiamo un deficit di fiducia da colmare, profondo ed erosivo sulle modalità con le quali Washington è andata avanti ed è cresciuta per anni. Per colmare questo gap di fiducia dobbiamo varare iniziative alle estremità opposte di Pennsylvania Avenue, ponendo fine all’esorbitante azione di lobby di alcuni, per svolgere il nostro lavoro in modo trasparente, per dare al nostro popolo il governo che si merita.

È per occuparmi di questo che sono venuto qui a Washington. È per questo che, per la prima volta nella Storia, la mia Amministrazione ha messo la Casa Bianca online per chiunque voglia farle visita. È per questo che abbiamo escluso i lobbisti dalle poltrone nelle quali si decide la politica, o dai seggi nelle commissioni e nei consigli federali.

Certo, non possiamo fermarci qui. È giunto il momento di imporre a tutti i lobbisti di rendere pubblici i contatti che prendono a vantaggio o per conto di un loro cliente nella mia Amministrazione o nel Congresso. È giunto il momento di porre stretti vincoli ai contributi che i lobbisti versano a chi si candida a un posto nell’amministrazione federale.

Con tutto il debito rispetto per la separazione dei poteri, la settimana scorsa la Corte Suprema ha abrogato una legge secolare che credo abbia spalancato le dighe agli interessi di parte, compresi quelli delle multinazionali straniere, e che permetteva di spendere senza limiti di sorta nelle nostre elezioni. Io non credo che le elezioni in America debbano essere assoggettate alle puntate di chi ha interessi potenti in America o, peggio ancora, di entità straniere. Le elezioni americane dovrebbero essere decise esclusivamente dal popolo americano. Sollecito quindi i democratici e i repubblicani ad approvare una legge che serva a emendare alcuni di questi problemi.

Esorto vivamente anche il Congresso a proseguire lungo la strada di una riforma delle leggi di spesa approvate. Democratici e repubblicani insieme. Democratici e repubblicani: voi avete tagliato alcune spese, avete accolto e deciso di condividere l’impulso a cambiare le cose in modo significativo. Ma per riconquistare la fiducia dell’opinione pubblica occorre fare di più. Per esempio, alcuni membri del Congresso hanno postato online alcune richieste relative alle leggi di spesa. Questa sera invito il Congresso a pubblicare tutte queste richieste su un unico sito Web, prima di votarle, così che il popolo americano possa vedere esattamente come sono spesi i suoi soldi.

Naturalmente, nessuna di queste riforme potrà mai aver luogo se non riformeremo al contempo il nostro modo di collaborare. Non sono un ingenuo. Non ho mai pensato che il solo fatto di essere eletto potesse spalancare le porte a un’epoca di pace e armonia, a un’èra post-partisan. Sapevo che entrambi i partiti hanno alimentato divisioni profonde, che sono profondamente collegate le une alle altre. E per certi aspetti, vi sono semplicemente delle differenze di modus operandi o di mentalità che ci spingeranno sempre a imboccare strade diverse. Questi disaccordi sul ruolo del governo nelle nostre vite, sulle priorità della nostra nazione, sulla nostra sicurezza nazionale ci sono da oltre 200 anni. Sono l’essenza stessa della nostra democrazia.

Ciò che però lascia scontento il popolo americano è una Washington nella quale ogni singolo giorno è un Election Day. Non possiamo fare incessantemente campagna elettorale, non possiamo avere come unico obiettivo quello di far sì che l’altro partito abbia i titoli più imbarazzanti sui giornali, partendo dal presupposto che se loro perdono noi vinciamo. Nessun partito dovrebbe mai procrastinare o ostacolare l’iter di una legge soltanto perché può farlo. Mi rivolgo a entrambi i partiti adesso: la conferma di svolgere un buon servizio pubblico qualificato non dovrebbe essere tenuta in ostaggio da meschini progetti individuali o dal rancore di qualche senatore.

Washington può anche pensare che dire qualcosa sulla controparte, a prescindere che sia vera, falsa o malevola, sia comunque parte del gioco. Ma è proprio una politica di questo tipo ad aver impedito a entrambi i partiti di aiutare il popolo americano. Cosa ancora peggiore, tutto ciò sta scavando ulteriori divisioni tra i nostri connazionali, che provano sempre più sfiducia nel nostro governo.

Quindi la mia risposta è no: no, non rinuncerò all’intenzione di cambiare i toni della nostra politica. So che questo è un anno di elezioni. E dopo la settimana scorsa, è chiaro che la febbre della campagna elettorale è iniziata ancora prima del solito. Tuttavia, dobbiamo governare.

Ai democratici vorrei ricordare che abbiamo ancora la più ampia maggioranza da decenni a questa parte e che la gente si aspetta che noi risolviamo i problemi, non che rinunciamo. E se la leadership repubblicana continuerà a insistere che sono necessari 60 voti al Senato per fare qualsiasi cosa in questa città – una supermaggioranza, quindi – allora sappia che la responsabilità di governare adesso è sua tanto quanto nostra. Dire di no a tutto può essere una strategia politica buona sul breve periodo, ma non è leadership. Siamo stati mandati qui dagli elettori per servire i nostri connazionali, non per servire le nostre ambizioni. Pertanto cerchiamo di dimostrare al popolo americano che possiamo farlo insieme.

Questa settimana mi rivolgerò a un’assemblea di repubblicani della Camera. Vorrei dare inizio a consultazioni mensili con i vertici democratici e repubblicani… so che non vedete l’ora!

Durante tutta la nostra storia, nessuna causa ha unito maggiormente il nostro Paese della nostra sicurezza. Purtroppo una parte della coesione che si era creata e avevamo percepito dopo l’11 settembre si è dissolta. Possiamo anche metterci a discutere per vedere a chi addossarne la responsabilità, ma non mi interessa tornare a litigare sul passato. So che noi tutti amiamo il nostro Paese. Noi tutti siamo impegnati a difenderlo. Cerchiamo quindi di mettere in disparte e accantonare una buona volta il nostro sarcasmo e i nostri battibecchi da cortile per dimostrare chi è il più forte. Cerchiamo di rifiutare di dover scegliere tra la protezione del nostro popolo e il sostenere i nostri valori. Cerchiamo di lasciarci alle spalle timori e divisioni e fare piuttosto tutto ciò che occorre per difendere la nostra nazione e plasmare un futuro migliore, più roseo, per l’America e per il mondo.

Abbiamo iniziato questo lavoro l’anno scorso: dal primo giorno del mio mandato, abbiamo rinnovato l’attenzione ai terroristi che minacciano la nostra nazione. Abbiamo effettuato cospicui investimenti nella nostra sicurezza nazionale e sventato complotti che avrebbero messo in pericolo le vite degli americani. Stiamo colmando le inaccettabili lacune riscontrate in occasione del fallito attentato di Natale, migliorando la sicurezza delle compagnie aeree e intervenendo più rapidamente con le nostre agenzie d’intelligence. Abbiamo proibito la tortura e rafforzato le partnership dal Pacifico all’Asia meridionale alla Penisola arabica. L’anno scorso centinaia di affiliati e combattenti di al Qaeda, compresi molti leader di spicco, sono stati catturati o uccisi, in numero molto superiore al 2008.

In Afghanistan abbiamo aumentato il nostro contingente di soldati e l’addestramento delle forze di sicurezza afgane così che siano in grado nel luglio del 2011 di occuparsi loro della situazione sul campo e i nostri soldati possano iniziare a rientrare. Sapremo ricompensare un’eccellente arte di governo, ci adopereremo per ridurre la corruzione e sostenere i diritti di tutti gli afgani, uomini e donne nello stesso modo. In queste iniziative siamo affiancati dagli alleati e dai nostri partner che hanno anch’essi aumentato i loro contingenti di uomini e che si riuniranno a Londra per riaffermare i nostri comuni intenti. Abbiamo di fronte giorni difficili, ma sono assolutamente fiducioso che avremo successo.

Pur continuando nella nostra lotta ad al Qaeda, stiamo sempre più lasciando in modo responsabile l’Iraq al popolo iracheno. Da candidato ho promesso che avrei posto fine a questa guerra, ed è quanto da presidente sto cercando di fare. Entro la fine di agosto tutte le nostre forze combattenti lasceranno l’Iraq. Noi daremo il nostro aiuto al governo iracheno, e lo faremo quando indiranno le elezioni, e continueremo a farlo insieme al popolo iracheno per promuovere la pace e la prosperità in quell’area. Ma non siate indotti in errore: questa guerra sta finendo, e tutti i nostri soldati torneranno a casa.

Questa sera, tutti nostri uomini e le nostre donne in uniforme, in Iraq, in Afghanistan e in tutto il mondo, devono sapere che noi tutti abbiamo un grande rispetto per loro. Devono sapere di avere tutta la nostra gratitudine e il nostro pieno appoggio. E così come in guerra devono poter avere tutte le risorse necessarie, così noi abbiamo la responsabilità di aiutarli quando torneranno a casa. È per questo motivo che l’anno scorso abbiamo effettuato il più grande investimento per i veterani di guerra da interi decenni a questa parte. Stiamo costruendo la VA (Amministrazione dei Veterani) del XXI secolo. Ecco il motivo per il quale Michelle si è unita a Jill Biden per delineare un impegno nazionale concreto di supporto alle famiglie dei militari.

Adesso, nel momento stesso in cui portiamo avanti due guerre, dobbiamo anche far fronte a quello che è forse il pericolo più grande per il popolo americano: il rischio delle armi nucleari. Io ho abbracciato la visione di John F. Kennedy e Ronald Reagan tramite una strategia che cambi radicalmente la diffusione di queste armi e punti a un mondo senza più atomiche. Per ridurre i nostri arsenali e i nostri missili, pur garantendo i nostri deterrenti, Stati Uniti e Russia stanno portando a termine i negoziati per quello che sarà il trattato di controllo sugli armamenti più ambizioso e di più vasta portata in quasi venti anni. Al summit per la sicurezza nucleare che si svolgerà ad aprile riuniremo 44 nazioni qui a Washington D.C. su un obiettivo molto preciso: mettere in sicurezza tutti i materiali nucleari incustoditi che ci sono nel mondo entro quattro anni, così che non possano mai cadere nelle mani dei terroristi.

Questi sforzi diplomatici hanno rafforzato altresì il nostro status e la nostra autorevolezza presso quelle nazioni che insistono a violare ripetutamente gli accordi internazionali per ciò che concerne l’entrare in possesso di armi nucleari. Ecco perché la Corea del Nord adesso deve far fronte a un maggiore isolazionismo e a sanzioni più dure, sanzioni che sono fatte rispettare severamente. Ecco perché la comunità internazionale è molto più unita adesso e la Repubblica Islamica Iraniana è più che mai emarginata. Se le autorità iraniane continueranno a ignorare i loro obblighi, non c’è dubbio: anche loro dovranno far fronte a conseguenze maggiori. Questa è una promessa.

La leadership che stiamo fornendo è questa: impegno. Un impegno che promuova la sicurezza comune e la prosperità per tutti. Lavoriamo insieme al G-20 per sostenere una ripresa globale duratura. Lavoriamo con le comunità musulmane di tutto il mondo per promuovere la scienza, l’istruzione, l’innovazione. Siamo passati dall’essere semplici spettatori a diventare leader nella lotta contro il cambiamento del clima. Stiamo aiutando i Paesi in via di sviluppo a procurarsi da soli ciò che serve per sfamarsi, e continuiamo a combattere contro l’Hiv/Aids. Stiamo per lanciare una nuova iniziativa che ci conferirà la capacità di reagire più rapidamente e più efficacemente al bioterrorismo e alle malattie infettive: si tratta di un piano che sventerà le minacce qui in patria e rafforzerà la sanità pubblica all’estero.

Come fa da sessant’anni a questa parte, l’America si fa carico di queste iniziative perché il suo destino è collegato a quello di chi è su altri lidi. Ma lo fa anche perché è giusto farlo. Ecco perché mentre noi siamo qui riuniti, oltre diecimila americani stanno collaborando con molte altre nazioni per dare una mano alla popolazione di Haiti, per ricostruire e rinascere. Ecco perché siamo al fianco di quella ragazza che in Afghanistan vuole frequentare la scuola. Ecco perché sosteniamo i diritti umani delle donne che marciano per le strade dell’Iran. Ecco perché appoggiamo in pieno la richiesta di un giovane al quale in Guinea è stato negato un posto di lavoro per mera corruzione. Perché l’America è sempre stata dalla parte della libertà e della dignità umane. Sempre.

All’estero, le più grandi riserve di forza dell’America sono sempre stati i nostri ideali. E lo stesso è per la nostra patria. Noi sappiamo trovare unità nella nostra incredibile diversità, attingendo alla promessa custodita e garantita dalle parole della nostra Costituzione: il concetto che siamo stati creati uguali; che indipendentemente da come si è o che aspetto si ha, se si rispetta la legge si ha diritto a essere protetti; che se si aderisce ai nostri valori comuni, si dovrebbe essere trattati nello stesso modo di chiunque altro.

Dobbiamo continuare a rinnovare questa promessa. La mia Amministrazione ha una Civil Rights Division che ancora una volta si occupa di perseguire qualsiasi violazione dei diritti umani e qualsiasi discriminazione sul lavoro. Noi abbiamo inasprito le nostre leggi per tutelare i cittadini dai reati e dai crimini commessi per odio e razzismo verso le minoranze. Quest’anno collaborerò col Congresso e con le nostre Forze Armate per abrogare una volta per tutte la legge che preclude agli americani gay il diritto di servire il Paese che amano a causa di quello che sono. È la cosa giusta da fare.

Ci stiamo adoperando per usare la mano pesante contro chiunque violi le leggi sulle pari opportunità e le pari retribuzioni, così che le donne possano essere pagate come gli uomini per il medesimo lavoro. E dovremo continuare a occuparci del nostro malandato sistema dell’immigrazione, per rendere più sicure le nostre frontiere, per applicare le leggi, per assicurare che chiunque rispetta la legge possa contribuire alla nostra economia e arricchire la nostra nazione.

In definitiva, questi sono i nostri ideali, i nostri valori che hanno costruito e plasmato l’America. Valori che ci hanno permesso di forgiare un nazione fatta di immigrati arrivati da ogni angolo del pianeta; valori che ancora oggi ispirano e guidano i nostri concittadini. Ogni giorno gli americani fanno fronte alle loro responsabilità nei confronti delle loro famiglie e dei loro datori di lavoro. Sempre più spesso danno una mano ai loro vicini di casa e al loro Paese. Sono fieri delle loro fatiche, del loro lavoro, e sono generosi d’animo. Questi non sono valori repubblicani o valori democratici, valori imprenditoriali o valori operai. Sono valori americani.

Purtroppo, troppi nostri connazionali hanno perso fiducia e non credono che le grandi istituzioni, le nostre aziende, i nostri media e purtroppo anche il nostro governo riflettano quegli stessi valori ancora oggi. Ciascuna di queste istituzioni è piena di uomini e donne rispettabili, che svolgono un lavoro importante che aiuta il nostro Paese a prosperare. Ma ogni volta che un amministratore delegato si gratifica per un insuccesso o che un banchiere ci mette tutti a rischio per assicurarsi un premio esorbitante, i dubbi della gente aumentano. Ogni volta che i lobbisti hanno la meglio sul sistema o che i politici si lacerano in mille diatribe invece di risollevare questo Paese, perdiamo fiducia. Quando più i sapientoni alla televisione riducono seri dibattiti in sciocchi pretesti per discutere a vanvera, o questioni di primaria importanza in bazzecole, i nostri connazionali si allontanano.

Non dobbiamo stupirci che circoli molto cinismo. Non deve stupire che vi siano così tanta insoddisfazione e delusione.

Nella mia campagna elettorale ho promesso cambiamento: un cambiamento nel quale potessimo credere, questo era il mio slogan. E adesso, so che ci sono molti americani che non sono sicuri di credere ancora che possiamo cambiare, né che io possa rispettare questa promessa.

Ricordate: non ho mai detto che cambiare sarebbe stato facile o che potessi riuscirci io da solo. La democrazia in una nazione di 300 milioni di persone può essere chiassosa, irritante, complessa. Quando poi si cerca di fare grandi cose e di dare il via a un grande cambiamento, allora gli animi si scaldano e le controversie si moltiplicano. È così che vanno le cose.

Quanti di noi occupano una carica pubblica possono rispondere a questa realtà giocando sul sicuro, evitando di dire la dura verità, puntando il dito. Possiamo fare quello che è necessario per mantenere alto l’indice di gradimento nei sondaggi e ottenere buoni risultati alle prossime elezioni, oppure fare ciò che è meglio per la prossima generazione.

So anche un’altra cosa: se la gente avesse preso questa decisione 50 anni fa, o 100 anni fa, o 200 anni fa, adesso non saremmo qui questa sera. L’unica ragione per la quale siamo qui questa sera è perché intere generazioni di americani non hanno avuto il timore di fare ciò che era difficile fare; di fare ciò che era necessario fare anche quando il successo non era scontato; di fare quello che occorreva fare per continuare a tenere in vita il sogno di questa nazione per i propri figli e i propri nipoti.

La nostra Amministrazione ha avuto quest’anno qualche smacco politico, e alcuni di questi se li è meritati. Ma io mi sveglio ogni mattina sapendo che nessuno di questi contrattempi è paragonabile a quelli affrontati dalla famiglie americane di tutto il Paese durante quest’anno. E quello che mi fa andare avanti, che mi induce a continuare a lottare, è che malgrado questi smacchi e contrattempi, quello spirito di determinazione e ottimismo, quel senso di dignità fondamentale che è sempre stato nel cuore del popolo americano, vive ancora.

Vive nel proprietario di una piccola azienda in difficoltà che mi ha scritto: “Nessuno di noi è disposto a prendere in considerazione, nemmeno lontanamente, l’idea che noi si possa fallire”.

Vive nella donna che ha detto che anche se lei e i suoi vicini hanno avvertito il duro colpo della recessione, si sentono “forti, resilienti, americani”.

Vive nel bambino di otto anni che in Louisiana mi ha appena spedito la sua paghetta pregandomi di darla al popolo haitiano.

E vive in tutti gli americani che hanno lasciato tutto quello che stavano facendo per andare là dove non erano mai stati per tirare fuori dalle macerie persone che non avevano mai conosciuto, tanto da far gridare con gioia “USA!USA!USA!” ogni volta che salvavano una nuova vita.

Lo spirito che ha sostenuto e guidato questa nazione per oltre due secoli sopravvive in voi, nella sua popolazione. Abbiamo appena chiuso un anno difficile. Abbiamo superato un decennio difficile. Ma un nuovo anno è appena iniziato. Un nuovo decennio si prospetta davanti a noi. Noi non cederemo. Io non cederò. Cogliamo questa occasione per ricominciare, per portare avanti il nostro sogno, per rafforzare ancora una volta la nostra unione.

Grazie. Che Dio vi benedica e benedica gli Stati Uniti d’America.

Traduzione di Anna Bissanti

Fonti:

Ambiente, Città, Comunicazione, Eventi, Imprese 2.0, Marketing, Nordest, Pubblica Amministrazione, Regioni, Verona

Territorio 2.0: in Veneto l’unione fa la forza (e anche marketing). 3 strade per mille sapori

Ecco un’interessante proposta che è anche un ottimo esempio di marketing territoriale.

Le strade del vino Soave, Valpolicella e Terradeiforti si sono unite per offrire 50 giorni a “km0” (kilometro zero) con prodotti di ottima qualità a un prezzo accessibile a tutti.

Con il menù a prezzo fisso 30€, dodici ristoranti e trenta aziende vitivinicole si pongono l’obiettivo di rilanciare le produzioni territoriali in ottica di sviluppo sostenibile e nello spirito della legge regionale del “Km0”.

La strategia promozionale unitaria fa sicuramente onore al mondo dell’agricoltura e alle amministrazioni comunali.

3 STRADE PER MILLE SAPORI.PDF

Bandi europei, Concorsi, enterprise, Industria, Innovazione, Pubblica Amministrazione, Regioni, Ricerca

Nuovo Bando Regione Veneto, ricerca e sviluppo, disponibili oltre 22 milioni €

  • DESTINATARIImprese del Veneto
  • SCADENZA28 febbraio 2010
  • FINALITA’L’intervento si pone l’obiettivo di promuovere l’attivazione e la crescita di strutture di ricerca e innovazione interne alle imprese, oltre che il sostegno al trasferimento tecnologico a favore delle piccole e medie imprese
  • FONDI STANZIATI: 22.625.358 €
  • SITO DI RIFERIMENTO: Regione Veneto, Direzione Sviluppo Economico Ricerca Innovazione

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ISFOL, Partecipazione, Pubblica Amministrazione, Ricerca, Società della Conoscenza

ISFOL, sintesi Rapporto 2009

Il potenziamento del capitale umano come elemento cardine di occupabilità, specie in un contesto di crisi, e la necessità di ripensare l’attuale sistema della formazione nel segno di una maggiore integrazione con il mondo del lavoro: ecco il filo conduttore del Rapporto ISFOL 2009.

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Gli effetti della crisi sul lavoro: l’Italia regge meglio di molti altri paesi europei

Rispetto alla media europea l’occupazione in Italia è diminuita di meno: nel secondo trimestre 2009 si registra una contrazione dello 0,9%, contro una media in Europa dell’1,9%. Valori peggiori dei nostri si registrano in Inghilterra, Francia, Austria, nei Paesi scandinavi. Il Portogallo ha avuto un calo del 2,7%. La Spagna addirittura del 7,1%.

Anche la crescita del numero di disoccupati appare in Italia più contenuta rispetto all’incremento registrato in molti paesi comunitari.

Vanno sottolineate due caratteristiche italiane che hanno ridotto, almeno finora, l’impatto della crisi:

  • le dimensioni minori della bolla edilizia (e della finanza, in parte ad essa connessa) rispetto a paesi come Spagna e Inghilterra;
  • l’incentivo a mantenere quanto più possibile i lavoratori in azienda attraverso l’estensione generalizzata della Cassa integrazione guadagni.

Si riduce l’orario medio di lavoro

In Italia si osserva una contrazione dell’orario medio di lavoro più sostenuta che altrove: nell’ultimo anno, la riduzione è stata mediamente in Europa circa un quarto d’ora, da noi il tempo medio di lavoro è invece diminuito di circa mezz’ora. Si tratta di una risposta alla crisi fornita dalle imprese in alternativa all’espulsione dei propri dipendenti.

Un’ulteriore conferma di questi comportamenti viene dall’incremento del part time: nel secondo trimestre 2009 il lavoro dipendente a tempo indeterminato di tipo part time è cresciuto del 2,1%, mentre l’occupazione full time è rimasta sostanzialmente ferma. La crescita dei contratti part time ha riguardato più la componente maschile che quella femminile ed è stata più accentuata nei settori di attività più colpiti dalla crisi.

Un altro importante fattore che motiva l’accentuata riduzione dell’orario medio di lavoro in Italia è imputabile alle scelte del Governo di fronteggiare la crisi attraverso un robusto potenziamento delle risorse degli ammortizzatori sociali e un consistente ampliamento della platea dei beneficiari, sino a coinvolgere anche lavoratori per i quali non era precedentemente prevista alcuna tutela.

Cassa Integrazione: forte scarto tra ore autorizzate ed ore effettivamente utilizzate.

Le richieste di Cassa Integrazione Guadagni hanno fatto registrare nel corso del 2009 un incremento notevole. Va detto, tuttavia, che le imprese solitamente usufruiscono solo di una parte delle ore autorizzate: nel 2009 è stato autorizzato solo il 60% di ore autorizzate contro il 77% del 2008.

Nei primi sette mesi del 2009, su quasi 325 milioni di ore di CIGO autorizzate ne risultavano utilizzate 195 milioni. E delle 138 milioni di ore di CIGS e di trattamenti in deroga autorizzate ne sono state impiegate 88 milioni.

Questo scarto tra ore di cassa integrazione autorizzate e ore effettivamente utilizzate rappresenta un segno evidente dell’incertezza sul futuro che ha coinvolto le imprese dall’esplodere della crisi in poi. Ma si tratta anche di una ulteriore conferma del tentativo da parte delle aziende di mantenere il più possibile la propria manodopera in organico, di non licenziare, pena il rischio di trovarsi in carenza di professionalità e di capitale umano al momento della ripresa.

PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA

La “rivincita” delle donne

Tra l’inizio del 2008 e quello del 2009 il tasso di occupazione femminile nell’Europa a 27 è sceso di quattro decimali di punto, contro l’1,6% degli uomini. In Italia si è verificato un fenomeno analogo, meno 0,6% per le donne e meno 1,2% per gli uomini.

La “rivincita” delle donne è spiegata dal fatto che la crisi ha investito soprattutto i comparti manifatturieri e il settore edile, dove è più forte la presenza maschile, specie dopo il dimagrimento degli anni Novanta nei settori del tessile e dell’abbigliamento. Fino a questo momento, inoltre, vanno registrate contrazioni occupazionali molto meno intense nei settori terziari (sia per l’ovvia tenuta della pubblica amministrazione, sia per la caduta men che proporzionale dei consumi).

Tra l’altro, nel nostro paese la crescita occupazionale degli ultimi anni è dovuta in buona parte proprio alle donne. Anche se i divari di genere rimangono tuttora molto ampi, specialmente nel Mezzogiorno, dove il tasso di occupazione maschile è il doppio di quello femminile: 60% contro il 30%. Al Nord, invece, i tassi di occupazione tendono a convergere: quello maschile è pari al 75,1%, quello femminile risulta del 57%. I rispettivi valori sono nel Centro il 71,9 contro il 53,3%.

La maternità continua a essere uno dei fattori più critici per le donne che lavorano: se prima della nascita del figlio lavorano 59 donne su 100, dopo tale evento ne continuano a lavorare solo 43. E nel 90% dei casi la motivazione principale dell’abbandono del lavoro è legata alle esigenze di cura dei figli.

La crisi acutizza i divari territoriali

Il tasso di occupazione nel Mezzogiorno si è ridotto in modo più accentuato che nel Centro-Nord: è calato del 2%, passando dal 47% del secondo trimestre 2008 al 45% del secondo trimestre 2009; mentre non supera il punto percentuale nel resto del Paese. Tra la forza lavoro del Mezzogiorno un individuo su due è inattivo, contro il 33% del Centro e valori intorno al 30% nel Nord.

Va osservato che le statistiche nazionali rappresentano, ovunque in Europa, la media nazionale di valori regionali tra loro molto differenti. Tuttavia, nessun paese europeo ha al suo interno divari territoriali cosi ampi come il nostro. Le regioni settentrionali, per quanto riguarda gli indicatori del mercato del lavoro, si trovano in una posizione molto più alta rispetto alla media comunitaria, mentre quelle meridionali appaiono sempre in forte ritardo, spesso agli ultimi posti delle classifiche europee. Basta guardare al tasso di disoccupazione nel 2008: il 6,7% nazionale si riduce al 3,9% al Nord e cresce al 12,0 % nel Sud.

Giovani a rischio

La congiuntura economica colpisce innanzitutto chi entra nel mercato del lavoro per la prima volta. I giovani europei tra i 15 e i 24 anni senza un’occupazione sono ormai circa 5 milioni. Nel primo trimestre del 2009, dopo tre anni di flessione, la disoccupazione giovanile ha ripreso a crescere, raggiungendo in Europa il 18,3% e in Italia il 26,3%.

In Italia la disoccupazione giovanile nel secondo trimestre 2009 è del 24%. L’andamento del tasso di occupazione dei 15-24enni si è mantenuto sostanzialmente costante tra il primo trimestre 2007 e il primo trimestre 2008; ma è poi bruscamente caduto nel 2009, con un’accelerazione ben più marcata rispetto all’intera popolazione in età di lavoro. Il dato relativo al secondo trimestre del 2009 mostra, inoltre, un calo del 3,6% rispetto all’analogo periodo del 2008, mentre è stato dello 0,7% per tutta la forza lavoro.


ISTRUZIONE E FORMAZIONE

Apprendistato: contrazione nel Mezzogiorno.

Nel 2008 vi è stata una contrazione dell’apprendistato nelle Regioni meridionali, pari al 6,4% rispetto al 2007. Tale calo ha quasi annullato l’intero incremento registrato a partire dal 2004.

Viceversa, nel Centro-Nord l’apprendistato è continuato ad aumentare nel corso di tutto il 2008, nel Nord-Ovest si è passati da 190 mila a oltre 196 mila apprendisti; nel Nord-Est da 162 mila a quasi 164 mila; nel Centro da 157 mila a 162 mila.

Università e lavoro: un incontro difficile

Tra i giovani italiani sono i laureati a fare registrare le diminuzioni più significative nei tassi di occupazione. Inoltre, la domanda di lavoratori qualificati non si è incrementata in misura sufficiente ad assorbire l’offerta. E si sono verificati evidenti mismatch (disallineamenti) tra i profili richiesti dalle imprese e quelli rinvenibili tra le forze di lavoro.

Nel frattempo gli studenti universitari aumentano. Cresce il tasso di passaggio all’università (+2,7%) e il tasso di immatricolazione (+1,2%). Tuttavia, diminuisce il numero di laureati in rapporto alla popolazione dei 23enni e dei 25enni, segno di una qualche difficoltà nella regolarità degli studi.

Istruzione e formazione: 126 mila “dispersi” tra i 14-17enni

Il 5,4% dei 14-17enni, vale a dire 126 mila ragazzi, risultano al di fuori di qualsiasi percorso di istruzione e formazione.

Anche in questo caso dobbiamo considerare gli scarti territoriali: con un valore massimo del 7,7% nelle regioni del Sud e un valore minimo del 2,8% nel Nord-Est, dove tra l’altro quasi la metà dei “dispersi” riguarda apprendisti che non svolgono attività di formazione.

Scolarità ancora in crescita. Maggiore integrazione tra istruzione e formazione

Il tasso di scolarità dei giovani tra i 14 e i 18 anni è arrivato al 93%. Si registra tuttavia un calo del tasso di scolarità in relazione al crescere dell’età e in particolare intorno ai 16 anni, ossia in corrispondenza con la conclusione del ciclo di istruzione obbligatoria. Altro aspetto delicato è la regolarità degli studi: il relativo tasso è molto buono nei licei mentre negli istituti professionali solo 55 studenti su 100 risultano in regola con il percorso scolastico.

Il bilancio dei percorsi triennali di istruzione e formazione professionale è sostanzialmente positivo, a giudicare dalle richieste provenienti dal territorio e dall’apprezzamento delle imprese. Il numero degli allievi è aumentato di cinque volte in sei anni e il 78,4% conclude il percorso formativo.

Relativamente agli IFTS, cioè l’Istruzione e formazione tecnica superiore, l’offerta è ancora bassa: in un decennio sono stati programmati 3.500 percorsi, un numero ancora molto esiguo rispetto alle esigenze dell’impresa la cui richiesta è pari a quella di giovani con laurea triennale.

La formazione in apprendistato – ossia l’apprendimento svolto in forte integrazione con il lavoro – è ancora troppo ridotta: con un livello minimo nelle Isole, pari all’1%, e uno massimo nel Nord-Est, che non supera comunque il 35%. Nel Centro Italia la quota di apprendisti che fa formazione è del 10%. Nel Nord-Ovest circa il 25%.

Aumenta la partecipazione degli adulti alle attività formative

La partecipazione degli adulti alle attività formative risulta in crescita nel 2008. L’indicatore utilizzato per il benchmark della strategia di Lisbona, relativo alla fascia d’età dei 25-64enni coinvolti in attività di apprendimento permanente, ha raggiunto il 6,3%. E’ un valore ancora basso rispetto all’obiettivo fissato a Lisbona del 12,5% entro il 2010. Obiettivo comunque fallito anche a livello di media europea, che è ferma al 9,6%.

Per quanto riguarda i soli occupati, anche qui si riscontra un incremento abbastanza significativo di coloro che frequentano corsi di studio e/o di formazione, con una crescita dello 0,2% nel 2007 e dello 0,6% nel 2008. Si registra, inoltre, un netto miglioramento della partecipazione femminile: nel 2008 tra le donne occupate il 9% ha partecipato ad attività formative, contro il 6,3% degli uomini.

Le aziende che fanno formazione registrano in media performance migliori sotto il profilo della redditività, in particolar modo nelle imprese innovative e coinvolte nei processi di certificazione sulla responsabilità sociale d’impresa.

Fondi Paritetici Interprofessionali: +8,1% nel 2009

L’incremento dei Fondi Paritetici Interprofessionali, gli organismi promossi dalle parti sociali per le attività di formazione continua, dal 2008 al 2009 è dell’8,1%. Il contributo all’aumento delle adesioni sembra provenire soprattutto da imprese di piccola o piccolissima dimensione. E il peso percentuale del Sud, per la prima volta in cinque anni, aumenta rispetto al Nord e al Centro. L’insieme dei Fondi Paritetici può contare su un introito annuo che si avvicina ai 400 milioni di euro.

Dall’avvio nel 2004 all’aprile 2009 i Fondi Paritetici hanno finanziato circa 10 mila Piani formativi, che hanno coinvolto 57 mila imprese e circa un milione e 100 mila lavoratori. In termini finanziari, per la formazione si è impegnata una cifra pari a circa 1 miliardo di euro, e rispetto agli anni passati, il 2008 ha fatto registrare un sensibile incremento delle attività formative.

Industria, Obama, Pubblica Amministrazione

OBAMA, obiettivi per sviluppare il mercato del lavoro: piccole imprese, infrastrutture, energie pulite

Washington, 8 dicembre 2009

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, pensa a un pacchetto di nuove misure per ridurre, nel corso di una generazione, l’alto tasso di disoccupazione raggiunto negli Usa. Parlando alla Brookings Institution, un think-tank di Washington, Obama ha affermato che le risorse risparmiate dai fondi destinati alle banche in difficolta’ saranno impiegate per rilanciare l’economia.

La Casa Bianca aveva detto che il piano di salvataggio approvato nell’ottobre del 2008 sarebbe costato circa 200 miliardi di dollari in meno del previsto. Molti istituti di credito hanno gia’ iniziato a restituire i prestiti ricevuti per la crisi di Wall Street. Obama non

ha pero’ precisato quanti di quei 200 miliardi di dollari intende utilizzare per il pacchetto di stimolo per il mercato del lavoro. Secondo fonti dell’amministrazione, solo gli investimenti nelle infrastrutture ammonteranno a 50 miliardi di dollari.

L’amministrazione Obama punta su tre aree per rilanciare e sostenere il mercato del lavoro, con iniziative che – spiegano dall’amministrazione statunitense – “sono il cuore dei nostri sforzi per aiutare gli americani a tornare al lavoro e per spingere le aziende a tornare ad assumere”. Le tre aree di intervento sono: infrastrutture,piccole imprese ed energia. Quest’ultima include nuovi incentivi per i consumatori che introdurranno tecnologie verdi nelle proprie case. “Le misure rientrano nella politica portata avanti non solo per creare lavoro nel breve termine ma anche per rafforzare la competitivita’ delle attivita’ americane, incoraggiare gli investimenti e promuovere le esportazioni”.

Ecco le tre aree per rilanciare e sostenere il mercato del lavoro:

  1. Investire nelle piccole imprese. Per le pmi l’amministrazione propone interventi soprattutto di tipo fiscale. Si tratta della capital gain a zero per le piccole imprese per un anno, sgravi per le assunzioni e l’eliminazione delle commissioni per quelle imprese di piccole dimensioni che ottengono prestiti attraverso ilprogramma Small Business Adiministration.
  2. Investire nelle infrastrutture. Ulteriori investimenti nel settore del lavori pubblici (autostrade, ponti, acqua e ferrovie) per sostenere gli sforzi portati avanti per rilanciare l’occupazione e migliorare la produttivita’ americana.
  3. Investimenti nell’energia pulita. Se la nazione sarà la prima nell invenstire nell’energia pulita, sarà alla guida del mondo. L’amministrazione prevede nuovi incentivi per i consumatori che investono in tecnologie ‘verdi’ per le proprie abitazioni. “Investimenti mirati nell’efficienza energetica possono aiutare a creare occupazione, consentendo allo stesso tempo ai consumatori di risparmiare. Il presidente – precisano dall’amministrazione – chiede al Congresso di considerare un nuovo programma di incentivi per i consumatori che introducono tecnologie pulite nelle loro abitazioni, con l’obiettivo di ricreare quanto accaduto con il programma di incentivi alla rottamazione di auto”, che ha avuto un grande successo.

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Fonte: Rainews24

Città, Comunicazione, Concorsi, Eventi, Innovazione, Partecipazione, Pubblica Amministrazione, Regioni, Società della Conoscenza

Concorsi, corsi e opportunità nel settore culturale

  • Scade il 11/12/2009, Concorso di idee dell’Università Bocconi su come innovare la Pubblica AmministrazioneInnovare la pubblica amministrazione: se ne parla tanto, ma tu come faresti? Se sei uno studente universitario e sei interessato a dire la tua su come innovare la PA proponendo progetti concreti, partecipa al nostro concorso. I partecipanti dovranno esporre un’idea originale e personale attraverso la descrizione di un progetto “chiavi in mano” per innovare…
  • Scade il 13/12/2009, Concorso fotografico “Una pioggia di scatti”L’Associazione Culturale Bludigitale organizza il Concorso Fotografico on-line “UNA PIOGGIA DI SCATTI”. La partecipazione al concorso fotografico on-line è libera, gratuita e aperta a tutti i fotografi dilettanti e professionisti, residenti in Italia o all’estero, che sportivamente si mettono in gioco per condividere le loro esperienze fotografiche. Il tema è “l’autunno” la cui interpretazione dovrà…
  • Scade il 15/12/2009, Candidature per l’incarico di Curatore ospite per le prossime tre edizioni di FotoGrafia – Festival Internazionale di RomaFotoGrafia – Festival Internazionale di Roma nasce nel 2002 da un’idea di Marco Delogu, promosso dal Comune di Roma e prodotto da Zoneattive. Il festival che ha cadenza annuale, si costruisce intorno ad un tema definito per ogni edizione e si compone di un programma di mostre ufficiali, ospitate nei principali musei della città…
  • Scade il 15/12/2009, “Note Scordate”: concorso musicale per un brano dedicato alle Donne, al lavoro e alla sicurezzaL’ANMIL (Associazione Nazionale fra Mutilati ed Invalidi del Lavoro – Onlus) indice la 1ª edizione del Concorso a tema per la realizzazione di un brano musicale dedicato alle Donne, al lavoro femminile, agli infortuni e alla sicurezza sul lavoro intitolato “Note scordate”. Il Concorso è aperto a cantautori, interpreti e compositori sia solisti…
  • Scade il 15/12/2009, RIFF Awards 2010: concorso per opere cinematograficheSino al 15 dicembre 2009 sarà possibile presentare opere cinematografiche per partecipare alla nona edizione del RIFF – Roma Independent Film Festival – che si terrà a Roma dall’11 al 19 marzo 2010.  Anche quest’anno il RIFF offrirà ai filmakers l’occasione per presentare opere originali in anteprima assoluta: infatti la sezione New Frontiers, dedicata…
  • Scade il 15/12/2009, 15-12-09 – Bando di concorso per la realizzazione di un’opera d’arte per la scuola elementare di FornaceIl Comune di Fornace (Tn), nell’ambito dei lavori di ristrutturazione ed ampliamento della scuola elementare di Fornace intende realizzare un’opera artistica, dell’importo di Euro 46.710,57 (piu’ I.V.A. al 20 per cento, se dovuta). L’artista dovrà proporre un’opera d’arte avendo riguardo di valorizzare il porfido quale pietra locale pur essendo ammesso l’uso di altri materiali […]
  • Scade il 15/12/2009, “Da Idea nasce Cosa”. Concorso di idee innovative che migliorino la qualità della vitaLa Città di Torino, in collaborazione con la Compagnia di San Paolo e Torino Internazionale, ha aperto il primo concorso di idee per la qualità della vita a Torino dal titolo “Da Idea nasce Cosa” Obiettivo del concorso è stimolare l’innovazione a favore della qualità sociale, attivando e raccogliendo la creatività progettuale della società…
  • Scade il 15/12/2009, DeJaVue Contest: concorso di design per la realizzazione di portaluminoDesign Joint Venture, azienda che produce oggetti di design, propone una gara internazionale di disegno per la produzione e distribuzione di nuovi portalumino. Sono invitati a partecipare Designer, grafici, architetti, creativi e tutti coloro che abbiano voglia di misurarsi nella creazione di un nuovo oggetto. DeJaVue realizzerà prototipi della maggior parte dei progetti…
  • Scade il 15/12/2009, “Impronte in movimento”: concorso fotografico per le scuole di Roma e provinciaUn progetto educativo segnato dall’attenzione verso i linguaggi universali della corporeità e della fotografia. Promosso dall’ITT “C. Colombo” con il Vocabolomacchia_teatro.studio che ne cura la realizzazione, il progetto invita i giovani a misurarsi e ad orientarsi in un percorso tra Corpo, Immagine, Identità, intese nella loro dimensione sia personale che sociale, elaborando attraverso…
  • Scade il 16/12/2009, Corso post diploma gratuito in “Conservazione, valorizzazione e fruizione dei beni culturali”IPS “De Marco”, Università del Salento, Politecnico Bari, Formapulia e Cetma propongono un corso di istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) per il tecnico Superiore per la Comunicazione e il Multimedia nel settore “conservazione, valorizzazione e fruizione dei beni culturali” interamente finanziato dalla Regione Puglia e dal MIUR. Il corso è riservato a 25…
  • Scade il 18/12/2009, Master Shoes and Accessories design per designer di calzature italianeL’Italia è da sempre leader indiscusso tra i produttori di calzature di fascia alta e di lusso. La primaria posizione nei mercati internazionali dell’industria calzaturiera nazionale é dovuta ad una forte capacità competitiva, basata sulle caratteristiche qualitativamente superiori del prodotto e sulla rilevante capacità innovativa rispetto ai competitors. La creatività, l’intuito, la fantasia…
  • Scade il 18/12/2009, Master in Comunicazione del Patrimonio Culturale all’Università di FirenzeIl Master in Comunicazione del Patrimonio Culturale, promosso dalla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Firenze, utilizzando l’esperienza accumulata nel corso delle prime edizioni, che hanno avuto un notevole successo, quest’anno si rinnova profondamente, accentuando i suoi aspetti professionalizzanti, in vista dell’inserimento nel mercato del lavoro e in particolare delle attività professionali connesse…
  • Scade il 18/12/2009, “Voices from around the world”. Progetto di volontariato sullo sviluppo sostenibileIl C.E.S.I.E. di Palermo sta raccogliendo le candidature per il progetto SVE “Voices from around the world”: si tratta di un progetto di volontariato extra europeo che è stato sviluppato attorno a temi quali: sviluppo sostenibile di comunità, dialogo interculturale e apprendimento non formale e creativo. Un gruppo di 5 volontari dall’Austria, Estonia, Francia…
  • Scade il 18/12/2009, Concorso/mostra “Equìvivere” per opere di architettura sostenibileIl Costruire Sostenibile protagonista di una mostra che riunisce una selezione di opere di architettura già realizzate in Italia. L’iniziativa vuole inquadrare il tema del costruire sostenibile indagandone i vari aspetti nella complessità e nell’estrema attualità della materia. L’evento si articolerà in una mostra, suddivisa in due sezioni (una comprendente le opere italiane inviate…
  • Scade il 18/12/2009, Concorso di idee per la realizzazione del logo della Circoscrizione 2a di VeronaLa Circoscrizione 2a del Comune di Verona promuove un concorso di idee per la realizzazione di un logo identificativo della medesima Circoscrizione. La partecipazione al concorso è gratuita ed è aperta a tutta la cittadinanza. Il concorso si espleta attraverso la progettazione e la realizzazione di un logo prodotto a livello individuale o collettivo…
  • Scade il 18/12/2009, Concorso d’idee per la definizione del nome e la realizzazione del logo del Museo diffuso della Valsugana OrientaleIl Comune di Borgo Valsugana in qualità di Capo fila gestisce e coordina il Progetto “Territorio e cultura: valorizzazione, formazione e messa in rete”, progetto cofinanziato dalla Fondazione CARITRO nell’ambito del “Bando per le reti territoriali della cultura” chiusosi lo scorso 31 ottobre 2008. L’obiettivo principale del progetto è quello di realizzare un museo…
  • Scade il 18/12/2009, Premio di laurea per tesi riguardanti l’ambiente, il territorio, la storia, l’economia, i beni culturali e l’architettura di CarraraAllo scopo di promuovere ed incoraggiare giovani energie e nuove idee per la soluzione dei problemi cittadini la Legambiente di Carrara bandisce un concorso per l’assegnazione di tre premi in denaro, di 1.500 euro ciascuno, offerti dal Comune di Carrara, dall’Ente Cultura e Sport e dalla Camera di Commercio per premiare tesi…
  • Scade il 18/12/2009, Ceres4Art: concorso di arte metropolitana per artisti affermati ed emergentiCeres4Art, il grande progetto già apprezzato da artisti, pubblico e critica è giunto alla sua terza edizione e apre le candidature ampliando le prospettive e i panorami degli artisti in concorso. Ceres4Art è finalizzato alla promozione dell’arte contemporanea in Italia e alla valorizzazione del legame tra arte contemporanea ed impresa. Una vera e propria…
  • Scade il 19/12/2009, Borse di studio della Regione Marche per Master universitari di primo e secondo livelloI laureati residenti nelle Marche potranno avvalersi di voucher formativi messi a disposizione dalla Regione per frequentare Master universitari di primo o secondo livello. La borsa di studio copre l’80% del costo d’iscrizione al master fino ad un massimo di: a) Euro 4.000 per Master di primo livello; b) Euro 6.000per Master di secondo livello; c)…
  • Scade il 21/12/2009, Corso di perfezionamento per guida e accompagnatore turistico all’Università di NapoliNuove opportunità per chi possiede una laurea in Lettere o in Beni Culturali. Le recenti innovazioni normative, recepite anche dalla Regione Campania, hanno liberalizzato l’accesso alle professioni di guida e di accompagnatore turistico e prevedendo la verifica di una serie di competenze ad opera di apposite commissioni istituite dalla Regione. Il Centro Life Long Learning…
  • Scade il 22/12/2009, Master di Primo livello in Exhibit & Public Design a RomaIl Master, istituito presso “Sapienza Università di Roma” Facoltà di Architettura “Ludovico Quaroni”- dipartimento ITACA, è rivolto a laureati (di primo livello o titoli superiori) in Architettura, Disegno Industriale e Ingeneria,  interessati a sviluppare una professionalità nel campo della progettazione degli spazi pubblici, interni ed esterni. Si tratta di un ambito tematico caratterizzato…
  • Scade il 22/12/2009, Master di II livello “Urb.am – l’urbanistica nell’amministrazione pubblica: management della città e del territorio”Il Master di II livello “Urb.am – l’urbanistica nell’amministrazione pubblica: management della città e del territorio” offre una formazione specialistica per i tecnici coinvolti nell’attuazione delle politiche urbanistiche espresse oggi dagli Enti locali (ai loro diversi livelli) e dalle amministrazioni pubbliche in genere. Obiettivo specifico del MASTER è di formare tecnici in grado…
  • Scade il 23/12/2009, Master in Etica degli affari, del consumo e della responsabilità sociale all’Università di SienaIl Centro Studi e Ricerche di Etica applicata e Responsabilità sociale dell’Università di Siena, per l’Anno Accademico 2009/2010, organizza la sesta edizione del Master Universitario di Primo livello in Etica degli affari, del consumo e della responsabilità sociale. Il Master offre una formazione qualificata per i seguenti profili professionali: – Esperto in gestione dei…
  • Scade il 23/12/2009, Concorso di idee per il logo ufficiale delle Politiche Giovanili di PompeiIl bando di concorso della città di Pompei ha per oggetto un concorso di idee per la progettazione di un logotipo a colori o bianco/nero, eseguito con tecnica libera, da utilizzare quale logo ufficiale delle Politiche Giovanili nell’ambito dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Pompei. I supporti per i quali viene progettato il…
  • Scade il 30/12/2009, “Re:design positively” concorso per contenitori ecologici Coca-Cola ItaliaCoca-Cola Italia, in collaborazione con il Politecnico di Milano e l’Associazione ReMade in Italy, organizza un concorso di idee dal titolo: “Re:design positively – Nuovi contenitori per la raccolta differenziata” Il Concorso è finalizzato all’individuazione di una proposta progettuale di contenitori per la raccolta differenziata di plastica, carta, alluminio e vetro, realizzati con materiali…
  • Scade il 31/12/2009, Corsi di formazione per lavoratori diplomati in post-produzione video e tecniche di ripresa cine-televisivaSono aperte le preiscrizioni a 2 corsi di formazione finanziati, in attesa di approvazione da parte della Provincia di Torino, organizzati da Aiace Torino e rivolti a lavoratori diplomati. I corsi proposti, facenti riferimento al Bando FCI 2009 e realizzati con il contributo del Fondo Sociale Europeo, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali…
  • Scade il 31/12/2009, UE: Erasmus per giovani imprenditoriAl via “Erasmus per giovani imprenditori”, programma pilota della Commissione Europea che prevede lo scambio di conoscenze tra imprenditori neofiti e già avviati appartenenti all’Unione Europea. Nasce anche per i giovani imprenditori europei, che abbiano voglia di imparare e fare nuove esperienze, il programma Erasmus. L’iniziativa, in fase pilota, è promossa dalla Commissione Europea…
  • Scade il 31/12/2009, Comune di Casier ricerca tirocinante neo laureato in architetturaIl Comune di Casier (Tv) cerca un tirocinante laureato in architettura (specialistica o vecchio ordinamento) da non più di 18 mesi da affiancare all’organico interno dell’ufficio tecnico per un periodo di formazione professionale (tirocinio post-laurea) nel Settore Urbanistica, Ambiente e Sportello Unico per l’Edilizia – Lavori Pubblici e Patrimonio. È previsto un rimborso spese…
  • Scade il 31/12/2009, Concorso internazionale per monologhi in video di satira politica“La destra, la sinistra e quel che ne resta”: un concorso di satira politica, per innescare pensieri. La satira come strumento che da sempre propone punti di vista alternativi, veicola verità attraverso la risata, fa emergere ipocrisie e pregiudizi, mette in discussione le convinzioni. In un momento in cui è forse più forte la…
  • Scade il 31/12/2009, Bando per il conseguimento delle qualifiche professionali di restauratoreIl Ministero per i Beni e la Attività Culturali indice un bando di selezione pubblica per il conseguimento delle qualifiche professionali di restauratore di beni culturali nonché di collaboratore restauratore di beni culturali. Il conseguimento della qualifica di restauratore di beni culturali determina la possibilità di eseguire gli interventi di manutenzione e restauro su…
  • Scade il 31/12/2009, Premio Aicun per tesi in comunicazione delle organizzazioni universitarie e di ricercaÈ indetto dall’Aicun, l’associazione italiana Comunicatori di Università, il premio di studio per tesi in comunicazione delle organizzazioni universitarie e di ricerca. Il concorso, che è riservato a laureati dei due livelli o diplomati nei master o nei dottorati, presso le università italiane, nell’anno scolastico 2007/2008, scadrà il 31 dicembre del 2009. Il premio, pari…
  • Scade il 31/12/2009, In Puglia un Premio per le buone pratiche di tutela e valorizzazione del paesaggioL’assessorato all’Assetto del territorio della Regione Puglia, nell’ambito delle attività in corso per la redazione del nuovo Piano Paesaggistico Territoriale regionale, bandisce un Premio per le buone pratiche di tutela e valorizzazione del paesaggio realizzate dalla società pugliese. L’obiettivo del Premio è dare valore ad azioni, interventi, opere di cui siano documentabili risultati significativi…
  • Scade il 31/12/2009,  Concorso internazionale di design “Roaming Rome. moving design”LivingRoome, in collaborazione con Messe Frankfurt – Ambiente Italia, bandisce un concorso per la progettazione di: – oggetti da viaggio o per spostamenti di breve tempo, sia tecnologici, che di utilità e di “affetto”. Oggetti che riportino, indipendentemente da dove uno si trovi, a un luogo della memoria, tecnologica, digitale e affettiva. Oggetti per…
  • Scade il 31/12/2009,  Premio Buscaglione dedicato a cantautori emergentiL’Associazione culturale F.E.A. in collaborazione con il Club Tenco, Musica in Piemonte e l’Associazione culturale Hiroshima Mon Amour, organizza il Premio Buscaglione, concorso musicale dedicato ai cantautori emergenti. L’idea di accostare le celebrazioni per la ricorrenza dell’anniversario della morte di Fred Buscaglione all’istituzione di un premio destinato a cantautori emergenti, nasce con l’intento…
  • Scade il 31/12/2009, Concorso fotografico “Scatta la crisi”Oggi viviamo dentro un fenomeno planetario che cambierà le cose in maniera indimenticabile, come poi si leggerà nei libri di storia e nei romanzi: oggi siamo in piena CRISI. Ognuno ha le sue storie da raccontare e il suo punto di vista da esprimere. SCATTA LA CRISI a modo tuo, in presa diretta con…
  • Scade il 31/12/2009, InventiON: concorso di idee per invenzioni tecnologiche che migliorino la qualità della vitaAlintec, in collaborazione con “Nòva 24-Il Sole 24 Ore”, indice all’interno di Innovation Circus 2009 il concorso di idee InventiON dedicato a invenzioni tecnologiche destinate a migliorare la qualità della vita e che possano avere applicazione nei settori energia e sostenibilità ambientale, alimentazione e salute, Information & Communication Technology, arte e design. Le proposte…
  • Scade il 31/12/2009, Guido Carletti Prize 2010 per la valorizzazione del Cinema Europeo e la scoperta di nuovi talentiL’Associazione Culturale “Guido Carletti per la solidarietà”, nel ricordare la figura di Guido Carletti, imprenditore edile che ha dedicato la sua vita all’affermazione dei valori fondanti della società: famiglia, lavoro e solidarietà, bandisce  ed organizza la III edizione dell’European Short Film Festival – Guido Carletti Prize 2010 per la valorizzazione del Cinema Europeo…
  • Scade il 31/12/2009, Premio Internazionale Architettura Sostenibile Fassa Bortolo 2010Il Premio Internazionale Architettura Sostenibile Fassa Bortolo 2010 vuole premiare e divulgare ad un ampio pubblico le architetture capaci di rapportarsi in maniera equilibrata con l’ambiente, pensate per le necessità dell’uomo ed in grado di soddisfare i bisogni delle nostre generazioni senza limitare, con il consumo indiscriminato di risorse e l’inquinamento prodotto, quelli…
  • Scade il 31/12/2009, “Voglio una vita”: concorso di cortometraggi per descrivere la propria vita idealeGenertel e Genertellife hanno lanciato l’iniziativa “Voglio una vita” per parlare direttamente a tutti gli utenti del web, sapere come sognano la propria vita e raccogliere suggerimenti per migliorare prodotti e servizi. Il concorso è rivolto a videomakers/creativi e non, sognatori/ idealisti e non, giovanissimi e non. Per partecipare al concorso è sufficiente registrarsi sul…
  • Scade il 01/01/2010, Concorso di cortometraggi per il Festival Cortoons 2010Sono aperte le iscrizioni per partecipare a Cortoons, Festival Internazionale dedicato al cortometraggio di animazione, giunto alla settima edizione e organizzato dall’associazione culturale Cortitalia. La prossima edizione si terrà dal 24 al 28 marzo 2010 nella location abituale, il Teatro Palladium in P.zza Bartolomeo Romano 8 a Roma. Una delle novità di Cortoons 2010…
  • Scade il 10/01/2010, Concorso cinematografico “MOVIE UP – GIRA IN VERDE” per consumi sostenibiliLa necessità di vivere in un mondo più sano è ormai entrata a far parte della coscienza collettiva. E ancor più importante è il contributo che i giovani, futuri cittadini del mondo, possono dare affinché il rispetto dell’ambiente e l’impatto dei nostri consumi su di esso non sia un “affare” di pochi ma coinvolga…
  • Scade il 12/01/2010, Borse di studio L’Orèal Italia “Per le Donne e la Scienza”L’Orèal Italia unisce le forze con la Commissione nazionale italiana per l’Unesco per garantire a 5 giovani italiane altrettante borse di studio di 15 mila euro ciascuna. Il concorso L’Orèal Italia Per le Donne e la Scienza scadrà il 12 gennaio 2010 data entro la quale la domanda di  partecipazione dovrà essere stata…
  • Scade il 12/01/2010, Concorso fotografico “Prato 2000×3000″Prato 2000×3000 è un concorso di immagini fotografiche elaborate per comunicare un concetto progettuale urbano. Con Prato 2000×3000 il gruppo dei Giovani Architetti Pratesi (GAP) promuove una serie di acquisizioni di materiale concettuale nell’ambito della fotografia contemporanea e dell’architettura virtuale. Attraverso la rielaborazione fotografica creativa di uno scorcio di Prato si potranno comunicare…
  • Scade il 15/01/2010, Concorso di idee “Ecohousing Art – Progetti per abitare gli spazi”House Company promuove un Concorso di Ideecostruttive che richiami le energie mentali, le suggestioni dell’anima, le competenze specifiche di artisti o aspiranti tali e di futuri o attuali professionisti in Architettura, Ingegneria e Design, perché investano creatività e talento per la realizzazione di opere e progetti che irrompano nella realtà per ricreare l’equilibrio…
  • Scade il 18/01/2010, From Cool to Good: concorso video sul turismo sostenibileFrom Cool to Good è un concorso video sul turismo sostenibile. L’obiettivo è quello di raccogliere materiali video che contribuiscano a diffondere la cultura di un turismo più consapevole, sostenibile e responsabile. La sfida è raccontare e comunicare il turismo sostenibile e i suoi valori. From Cool to Good è un concorso aperto a…
  • Scade il 22/01/2010, “Premio europeo Carlo Magno della gioventù” per progetti che promuovano l’identità europeaIl Parlamento europeo (www.europarl.europa.eu) e la Fondazione del premio internazionale Carlo Magno di Aquisgrana (http://www.karlspreis.de) invitano i giovani provenienti da tutti gli Stati membri dell’UE a partecipare a un concorso sullo sviluppo dell’UE, l’integrazione e le questioni relative all’identità europea. L’obiettivo del “Premio europeo Carlo Magno della gioventù” è quello di incoraggiare l’emergere di…
  • Scade il 23/01/2010, Master in “Critica giornalistica” all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”Il Master in critica giornalistica, istituito dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Dipartimento per l’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica), presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, fornisce, grazie alla peculiarità degli insegnamenti previsti, al tirocinio giornalistico riservato agli allievi ed all’alta professionalità dei docenti impiegati, un importante titolo di studio…
  • Scade il 24/01/2010, Concorso artistico per studenti “SEGNO: scrivo, disegno e interpreto!”Nell’ambito delle attività culturali di avvicinamento all’arte e alla cultura, l’Associazione culturale Vivarte bandisce un concorso sul tema SEGNO: scrivo, disegno e interpreto rivolto a tutti gli studenti delle Scuola Secondaria di I Grado, di II Grado e Artistica. Gli elaborati si possono ispirare liberamente a questo tema proponendo interpretazioni utilizzando diversi mezzi espressivi…
  • Scade il 30/01/2010, “Fermenti contemporanei”: il vino e l’arte contemporanea si sposano in un concorsoFermenti Contemporanei, questo il nome del progetto che suggella un legame: quella tra la Fondazione Orestiadi di Gibellina e Orestiadi Vini Srl. Insieme, bandiscono un concorso, la cui scadenza è prevista per il 30 gennaio 2010, rivolto alle Accademie di Belle Arti, agli Istituti d’arte, ai Licei artistici, agli Istituti e Dipartimenti di…
  • Scade il 30/01/2010, Concorso per film e video indipendenti “Valsusa Film Festival”Il Valsusa Filmfest è una rassegna di film e video aperta a tutti che si propone come spazio panoramico d’incontro e di confronto della produzione indipendente di opere realizzate anche fuori della Valle di Susa legate al recupero della memoria storica e della difesa dell’ambiente. Il Valsusa Filmfest vuol far conoscere, con sguardi diversi…
  • Scade il 30/01/2010, Concorso internazionale di multimedialità “Videocinema&Scuola”L’obiettivo del concorso “Videocinema&Scuola” è quello di promuovere la conoscenza, l’utilizzo e l’approfondimento della comunicazione audiovisiva e multimediale. Il concorso è rivolto a studenti di scuole e università UE ed Est Europa che sono invitati a presentare un lavoro realizzato negli ultimi due anni (2008/2009 – 2009/2010). La durata massima è di 15 minuti…
  • Scade il 31/01/2010, Corso di perfezionamento “Progettazione Urbanistica su Waterfront”Al via il corso post-laurea di perfezionamento “Progettazione Urbanistica dei Fronti urbani sull’acqua o waterfront e degli approdi diportistici attrezzati”. Si tratta di un Master universitario, rivolto a tutti i giovani neo-laureati in Architettura, Ingegneria e altre discipline tecniche. Il corso propone l’introduzione piena, nella cultura della progettazione urbana, di conoscenze e metodiche relative…
  • Scade il 31/01/2010, Premio di laurea di 20.000 euro alle 4 migliori tesi sui Poli Museali del MezzogiornoInvitalia bandisce un concorso per l’assegnazione di 4 premi di 5.000 euro ciascuno alle migliori tesi incentrate sui temi della conservazione, valorizzazione e innovazione gestionale dei musei, dei siti archeologici o dei sistemi museali del Mezzogiorno. I premi andranno a tesi di laurea, di vecchio e nuovo ordinamento, specializzazione, master o dottorato discusse…
  • Scade il 31/01/2010, Concorso di idee per la creazione del logo “Teklastyle”MEXALL SISTEMI s.r.l. indice un concorso d’idee dal titolo: Creazione del logo “TEKLASTYLE” Il concorso è a partecipazione aperta ed è articolato in unica fase. La partecipazione è  gratuita e può avvenire in forma singola o collettiva. Potranno partecipare al concorso architetti, grafici, liberi professionisti, artisti, designer , singoli o associati (nel numero massimo…
  • Scade il 31/01/2010, Concorso internazionale di videoarte Magmart | video under volcanoAl via la quinta edizione di Magmart | video under volcano, festival internazionale di videoarte. Il festival è realizzato in collaborazione con il partner storico, il CAM – Casoria Contemporary Art Museum; la quinta edizione è in realizzata in partnership con il PAN – Palazzo delle Arti Napoli.  Il festival è aperto a tutti…
  • Scade il 01/02/2010, Premio Artgallery per la promozione dell’arte emergenteCi sono molti artisti promettenti in Italia. Ma non tutti hanno i mezzi o i contatti giusti per entrare in un mercato complesso e difficile come quello dell’arte. Per questo è nato il premio Artgallery: il primo concorso gratuito che offre a un artista emergente la possibilità di tenere una sua mostra personale presso…
  • Scade il 01/02/2010, Concorso di idee per il logo dell’Ente Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’AgriL’Ente Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese bandisce un concorso di idee per l’ideazione del logo che dovrà rappresentare in modo sintetico ed originale l’immagine del Parco, interpretandone gli elementi inequivocabilmente più rappresentativi e divenire veicolo di comunicazione e promozione dello stesso. Il logo del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese dovrà…
  • Scade il 01/02/2010, Concorso internazionale “VAM-Fest” Vercelli Art Movie FestivalL’Associazione culturale Cinitalia bandisce un concorso dal titolo “Vercelli Art Movie Festival” che si propone di ricercare, valorizzare e promuovere le realizzazioni del cinema internazionale incentrate sul tema dell’arte. Possono partecipare al concorso i film su tematiche legate al mondo dell’arte in pellicola o in video editi o inediti, di qualsiasi durata…
  • Scade il 01/02/2010, Concorso video “Sentire Donna”La società Il Fischio, con sede a Milano presso la Fabbrica del Vapore, in collaborazione con il 18° festival Sguardi Altrove, indice il secondo concorso video sul tema: LE DONNE E LA MUSICA COME LAVORO. Il Concorso è rivolto a video e film-maker (uomini e donne) che attraverso l’immagine, sia artistica che documentaria, affrontino…
  • Scade il 10/02/2010, Concorso “duepercinque contest” per un intervento creativo in spazi urbaniIl concorso duepercinque è stato ideato con le seguenti finalità: * sensibilizzare l’opinione pubblica sullo spazio pubblico come importante contesto progettuale. * offrire l’opportunità di esprimere la propria creatività all’interno di un festival che parla di spazio pubblico all’interno di una vetrina di grande prestigio come quella del Salone del Mobile * affermare nel tempo…
  • Scade il 10/02/2010, Concorso per la realizzazione della nuova manica accoglienza di Villa della Regina a TorinoIl Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte – bandisce un concorso per l’inserimento di una nuova manica edilizia all’interno del Compendio storico di Villa della Regina a Torino; l’edificio dovrà essere destinato a uffici e servizi al pubblico della Residenza…
  • Scade il 12/02/2010, Premio di Architettura “La Convivialità Urbana” per la riqualificazione di Piazza San Luigi a NapoliAllo scopo di aprire un dibattito tra istituzioni, cittadini e professionisti, l’associazione napoletana Napolicreativa ha istituito un Premio per le migliori idee progettuali per la riqualificazione di uno spazio urbano pubblico presentate da professionisti organizzati in equipe, in cui siano presenti diverse competenze. Il luogo scelto per l’elaborazione delle idee progettuali è la piazza…
  • Scade il 14/02/2010, Concorso la feltrinelli per microletteratura in 128 caratteri. La Feltrinelli.it lancia il primo concorso di microletteratura che premia la sintesi, la sagacia e la creatività. Fino al 14 febbraio 2010, basta inviare al profilo http://www.twitter.com/128battute un aforisma, una storia, una freddura, un proverbio, una poesia…iniziare e finire in solo 128 battute. I 128 microracconti più originali saranno selezionati dalla giuria di la Feltrinelli…
  • Scade il 15/02/2010, Concorso letterario “Si libri la mente” per studenti universitari sul tema del viaggio“Il libro delle 18.03″ diventa un concorso letterario. La rassegna organizzata dall’Azienda provinciale trasporti di Gorizia e dalla Caravella editrice promuove un concorso dedicato agli studenti universitari. La partecipazione è aperta a tutti i gli studenti universitari, italiani e stranieri, iscritti a qualsiasi corso di laurea in Italia…
  • Scade il 19/02/2010, Sette milioni di euro per idee e proposte di sviluppo locale in specifiche aree del Sud ItaliaLa Fondazione per il Sud sollecita 10 specifiche aree delle regioni meridionali, individuate tra quelle caratterizzate da situazioni di particolare disagio economico e sociale, a una mobilitazione di energie per creare occasioni di sviluppo a partire dalla valorizzazione delle risorse locali.   Le aree interessate I quartieri: San Paolo a Bari; San Cristoforo a Catania; Secondigliano…
  • Scade il 26/02/2010, 4° Premio di pittura “Movimento nelle Segrete di Bocca”La Libreria Bocca indice il 4° Premio Movimento nelle Segrete di Bocca dedicato alla pittura. L’iniziativa è aperta a tutti gli artisti. Per concorrere è necessario far pervenire un dipinto originale che parteciperà alla selezione, accompagnato da una foto a colori dell’opera (su supporto cartaceo o digitale). Inoltre, va allegata la documentazione personale…
  • Scade il 27/02/2010, Concorso video “Memorie migranti”Il Museo Regionale dell’Emigrazione “Pietro Conti”, in collaborazione con l’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea, bandisce un Concorso per la migliore testimonianza video sul tema dell’emigrazione italiana all’estero. Lo scopo dell’iniziativa è quello di favorire il recupero e la sensibilizzazione della memoria storica dell’emigrazione italiana nel mondo dalla fine dell’Ottocento ai nostri giorni…
  • Scade il 28/02/2010, Concorso Fotografico Nazionale Comuni-Italiani.itComuni-Italiani.it indice un concorso fotografico avente come obiettivo la valorizzazione del patrimonio storico-artistico-etnoculturale-naturale di tutti i comuni italiani, dai più piccoli ai più grandi. Il concorso è aperto a tutti i cittadini residenti in Italia. Le opere possono essere candidate solo da parte del loro autore, il quale candidando un’opera dichiara e garantisce…
  • Scade il 28/02/2010, Concorso per giovani giornalisti “European Young Journalist Award 2010″L’Unione Europea cerca il nuovo giovane talento del giornalismo. La Direzione Generale per l’Allargamento della Commissione Europea ha lanciato il Premio Europeo per Giovani Giornalisti (EYJA). Per il terzo anno consecutivo, il concorso premierà il miglior giovane giornalista d’Europa, che si sarà focalizzato sul tema dell’allargamento dell’UE…
  • Scade il 01/03/2010, Premio Tesi 2009 per le migliori tesi sulla cultura imprenditorialePrende il via il Premio Tesi 2009. Uno strumento del Programma Università&Impresa promosso da BIC Lazio per favorire la diffusione della cultura imprenditoriale nei contesti universitari. La nuova edizione del Premio intende selezionare le migliori tesi che abbiano come oggetto studi e ricerche riguardanti: creazione e sviluppo d’impresa e/o sviluppo occupazionale…
  • Scade il 12/03/2010, Concorso cinematografico per le scuole “Filmare la Storia 2010″“Filmare la Storia 2010″ è un concorso nazionale a cui possono partecipare tutte le opere video prodotte dalle scuole italiane,  nell’ambito della loro attività didattica, su vicende e aspetti della storia del Novecento. Il concorso si articola in tre sezioni, una per le scuole elementari, una per le scuole medie…
  • Scade il 14/03/2010, Concorso per cortometraggi “Pollywood Cinema 2010″L’Associazione culturale Pollywood in collaborazione con La Provincia di Mantova, bandisce il concorso di cortometraggi “Pollywood Cinema 2010”. La 5° edizione del concorso prevede un tema, SENZA FILI, scelto insieme allo staff del Progetto Lab.Com “Lo spazio dei giovani nella comunicazione” per stimolare i partecipanti ad interrogarsi sulle frontiere raggiunte dalla comunicazione…
  • Scade il 15/03/2010, Concorso di cortometraggi “Inventa un film Lenola 2010″L’Associazione Culturale Cinema e Società organizza la tredicesima edizione del Premio Inventa un film. L’iscrizione è gratuita ed aperta a tutti: associazioni, movimenti, scuole, singoli artisti. Per iscriversi bisogna, entro il 15 marzo 2010, consegnare o inviare (fa fede in questo caso il timbro postale) alla segreteria del concorso ASSOCIAZIONE CULTURALE CINEMA E SOCIETA “INVENTA…
  • Scade il 15/03/2010, “Primi in sicurezza” : concorso per la realizzazione di una t-shirt sul tema della sicurezza“Primi in sicurezza – Un’idea da portare… addosso” è un concorso riguardante la sicurezza stradale che vede protagonisti gli alunni degli istituti scolastici di tutta Italia che saranno chiamati a realizzare delle t-shirt in tema di sicurezza e prevenzione infortuni. Da un lato si sottolinea come gli strumenti per prevenire gli incidenti sul lavoro…
  • Scade il 30/03/2010, Un ricamo per raccontare il territorio e formare l’arazzo esposto durante l’Expo 2015Raccontare un territorio, la sua cultura, la sua storia, il suo paesaggio attraverso l’arte applicata del ricamo a mano per onorare una tradizione tessile pluricentenaria. 141 paesi per una superficie di oltre 890 kmq, decantata da poeti e letterati una volta definita «giardino di Lombardia», viene documentata attraverso il manufatto tessile Arazzo…
  • Scade il 31/03/2010, Bando “I Comuni del Turismo all’aria Aperta 2009″ per aree di sosta di camper multi-funzionaliSi apre l’edizione 2009 del bando “I Comuni del Turismo all’Aria Aperta” che – promosso annualmente da Associazione Produttori Camper (APC)-ANFIA con l’obiettivo di assegnare alle municipalità italiane un montepremi per la realizzazione di aree di sosta camper multi-funzionali – dedica, quest’anno, una categoria speciale all’Abruzzo. L’intento: sostenere la ripresa economica nei territori…
  • Scade il 31/03/2010, Premio letterario Giuseppe Mazzotti Junior. Tema di questa edizione: la piazzaL’inizio della scuola e coincide con una interessante e prestigiosa proposta rivolta agli studenti degli istituti superiori del Triveneto:  per l’anno scolastico 2009-2010 il concorso invita a produrre un elaborato che indaghi e approfondisca il ruolo e le funzioni del luogo che, da sempre, rappresenta il cuore pulsante della città…
  • Scade il 03/04/2010, Premio Combat per la promozione e la valorizzazione dell’arte contemporaneaL’Associazione Culturale Blob ART ha indetto un concorso a premio per artisti con lo scopo di promuovere e valorizzare l’Arte Contemporanea in Italia. Il concorso prevede la selezione di 80 opere suddivise in due sezioni Under 50 e Studente, la realizzazione di un evento espositivo, l’assegnazione di due premi in denaro e la pubblicazione…
  • Scade il 15/04/2010, Concorso d’arte “Colori in emersione”L ‘Associazione Culturale ExpoArt, allo scopo di promuovere e valorizzare l’arte, organizza il II Concorso d’Arte “COLORI IN EMERSIONE”. Edizione 2009|2010 La partecipazione al concorso è aperta a tutti e il tema è libero ed è consentita l’uso di ogni tipo di tecnica ed espressione artistica quali olio, acrilico, tecnica mista, disegno, acquerello, incisione, serigrafia…
  • Scade il 30/04/2010, Concorso Calligrafico Internazionale “Abbecedario che Figura”Il CAUS – Centro Arti Umoristiche e Satiriche indice un bando di concorso calligrafico, ideato da Raffaele Palma, e rivolto a tutti gli appassionati di calligrafia, disegno, computer grafica, enigmistica, umorismo e didattica. La partecipazione al concorso è assolutamente gratuita e si rivolge al pubblico più ampio. La commissione esaminatrice, composta da autori professionisti, valuterà…
  • Scade il 09/05/2010,  “Sogno verde”: concorso di cortometraggi e fotografie della città di BergamoE’ indetta la prima edizione del concorso di cortometraggi e fotografie “Sogno Verde”, promosso da Italia Nostra, WWF Bergamo e Laboratorio 80, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale, il Comune e la Provincia di Bergamo. Oggetto del Concorso è la libera rappresentazione degli spazi verdi di Bergamo ed in particolare di quegli spazi che…
  • Scade il 31/05/2010, Concorso MANIfactory Legambiente-Richard Ginori per design in porcellanaInventare oggetti in porcellana pura ed emergere, così, nel panorama del design mondiale. E’ questa l’opportunità offerta agli studenti delle Accademie nazionali delle Belle Arti dal concorso MANIfactory di Legambiente e Richard Ginori 1735, nell’ambito della campagna Salvalarte per la salvaguardia del patrimonio artistico minore. MANIfactory nasce dalla collaborazione tra Legambiente e Richard Ginori…
  • Scade il 31/05/2010, Concorso artistico internazionale MaphiArt 2010 per opere sul tema della MafiaMaphiArt 2010 è un concorso internazionale attraverso il quale è richiesto agli artisti di proporre opere relative al tema della Mafia. Il concorso comporterà un profondo ed interessante scambio culturale, artistico e stilistico tra gli artisti e tra coloro che saranno coinvolti nel progetto. Possono partecipare al concorso artisti di nazionalità italiana o straniera…
  • Scade il 30/06/2010, Concorso per Corti in Creative CommonsMonica Mazzitelli [Molly Bloom Productions] in collaborazione con l’Associazione culturale In Prospettiva -organizzatrice del Copyleft Festival 2009 di Arezzo- e con RING – forum registi indipendenti, indicono la seconda edizione del Concorso per Cortometraggi denominato “Corti in Creative Commons”. La partecipazione al concorso è gratuita e aperta a tutti…
  • Scade il 31/07/2010, Concorso fotografico per la valorizzazione e promozione del Parco dei Monti SimbruiniIl Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini promuove ed organizza, un concorso fotografico volto a valorizzare e promuovere il territorio del Parco in generale: ambienti naturali, acqua, grotte e geositi, la flora, la fauna, paesaggi… La giuria del concorso sarà composta da personale dell’Ente, il cui giudizio è insindacabile e inappellabile…

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Fonte:

il testo riprodotto è tratto da www.tafter.it

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Città, Domotica, Innovazione, Partecipazione, Pubblica Amministrazione, Regioni

“Da idea nasce cosa”: primo concorso di idee per il Piano Regolatore Sociale della Città di Torino

Il bando avviato dalla Città di Torino e dall’Associazione Torino Internazionale, con la collaborazione della Compagnia di San Paolo, si propone in particolare di stimolare l’innovazione, attivando e raccogliendo la creatività progettuale della società civile ed economica a favore della qualità e della coesione sociale sul territorio del comune di Torino, ma anche in connessione con territori metropolitani adiacenti.

Scadenza 15/12/09.

Il concorso si rivolge non solo a coloro che già operano nell’ambito delle politiche sociali, ma è mirato a stimolare la produzione di idee innovative in campo sociale anche in attori portatori di obiettivi e competenze diverse da quelle tradizionalmente associate a questo ambito quali, ad esempio, le imprese o le università.

I principali filoni di intervento che si possono esplorare nel bando sono relativi a ciò che può incrementare:

  • l’autonomia delle persone;
  • la mutualità, la solidarietà e il volontariato;
  • le pari opportunità e i diritti di piena cittadinanza;
  • le soluzioni innovative per l’abitare;
  • la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e tempi della Città.

Il bando scade il 15 dicembre 2009 e premia con 3 mila euro ciascuna le dieci migliori idee.

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link: http://www.torino-internazionale.org/prs

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Partecipazione, Pedagogia, Pubblica Amministrazione, Regioni

Partecipazione è decidere meglio, progettazione e responsabilità. Guida della Regione Emilia Romagna

L’interessante Guida fornisce indicazioni e suggerimenti operativi agli amministratori e funzionari pubblici regionali e degli enti locali impegnati nella gestione di politiche, piani, programmi, strumenti che possano prevedere un maggiore coinvolgimento e inclusione di cittadini e diversi stakeholder (per approfondire l’approccio multi stakeholder: “Responsabilità sociale del territorio. Manuale operativo di sviluppo sostenibile e best practices”, F. Peraro, G. Vecchiato) per stimolare parallelamente responsabilità differenziate ma condivise, e che mirino a raggiungere obiettivi orientati a una maggiore sostenibilità trasversale, economica, sociale e ambientale.

La pubblicazione punta a preparare il processo-percorso di partecipazione, con tempi e risorse adeguate, e la sua integrazione nelle politiche dell’ente pubblico, in quanto ritenuti elementi fondamentali per sviluppare le attività in modo produttivo e per conseguire risultati efficaci.

La partecipazione, così come viene proposta nella Guida editata dalla Regione Emilia Romagna, non è semplicemente una questione di procedure, ma un particolare approccio al “governare meglio la cosa pubblica, i beni comuni”, in cui il coinvolgimento dei diversi attori non è il fine, ma uno strumento per giungere a decisioni migliori e maggiormente condivise, con risultati attesi di cambiamento per tutti.

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