Ambiente, Biodiversità, Città, Economia, Energia, Etica, Eventi, Industria, Innovazione, Nordest, Padova, Pubblica Amministrazione, Resilienza, Responsabilità Sociale, Sistemi gestionali, Sostenibilità, Veneto

Quanto costa il futuro dell’ambiente? Ce lo spiega a SEGNAVIE Claudia Kemfert intervistata da Antonio Cianciullo. Giovedì 20 gennaio 2011 a Padova

Padova, Centro Congressi Papa Luciani in via Forcellini 170/A

Giovedì 20 gennaio 2011, ore 17:45

Ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti

Prenotazione obbligatoria  INFO  >  www.segnavie.itinfo@segnavie.it

SEGNAVIE Claudia Kemfert – Padova 2.12.2010

Claudia Kemfert esperta di sostenibilità ambientale e docente alla Humboldt’s University di Berlino, sarà intervistata da Antonio Cianciullo di Repubblica al Centro Culturale San Gaetano di Padova il 2 dicembre alle ore 17:45.

Ma di cosa parlerà?

Ecco un’anteprima che dovrebbe far alzare le antenne ad aziende e Pubblica Amministrazione orientati ad implementare lo Schema Internazionale DESS Sviluppo Sostenibile* e le recenti norme ISO** sulla Responsabilità Sociale.

Il costo globale del cambiamento climatico segna cifre da capogiro. Per i prossimi 50 anni la stima realizzata nel 2007 dall’Istituto tedesco per la ricerca economica (DIW) dice che stiamo parlando di ben 64 i bilioni di $, ovvero si tratta del 20% del PIL mondiale. Nel 2008 Gazprom prevede che nel 2012 il prezzo del gas salirà alle stelle, fino a raggiungere un picco storico. Dopo la crisi economica, una nuova crisi energetica minaccia il mondo.

E questo evento viene dopo quello dello scorso 15 novembre con l’economista Dambisa Moyo. L’ultimo incontro 2010 del ciclo SEGNAVIE, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, vede il testimone passare ad un’altra ospite femminile d’eccezione. Claudia Kemfert è economista e consulente della Banca Mondiale, delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea. E’ tra i massimi esperti europei in materia di energia e sostenibilità ambientale.

Nel corso della sua brillante carriera accademica, la Kemfert si è dedicata ad affrontare la problematica dei costi ambientali, focalizzando le sue riflessioni sugli aspetti economici legati alla protezione dell’ambiente e sulle opportunità offerte dalle energie rinnovabili. I suoi interessi e la sua attività di ricerca sono da sempre concentrati sullo studio e valutazione delle strategie di gestione energetica.

Oggi consumiamo più risorse di quelle che la Terra può offrire senza impoverirsi ed il bilancio è destinato ad aggravarsi pesantemente nel 2030; le tempeste tropicali, il rialzo del livello dei mari, i raccolti distrutti, causeranno notevoli costi economici. Ma – ne è convinta la Kemfert – le energie rinnovabili sono la vera sfida e l’opportunità del futuro: un tema cruciale per il nostro paese, considerando i rischi di black out e le importazioni dell’Italia, che rischia di non raggiungere gli obiettivi di produzione energetica da fonti rinnovabili fissati per il 2020.

Grazie alle sue ampie conoscenze degli effetti sociali ed economici dei cambiamenti climatici, la Kemfert dimostrerà come sia possibile realizzare sviluppo e profitti sostenibili mettendo in atto politiche economiche nel rispetto dell’ambiente.

Dopo l’incontro di dicembre, “Segnavie” si fermerà per una breve pausa. Le conferenze della Fondazione torneranno nel 2011 con nuovi ospiti e nuovi sentieri da esplorare, per aiutare i “viaggiatori” più attenti e curiosi ad orientarsi in un presente sempre più complesso.

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*v. in Sito UNESCO DESS:

** v. in Notizia FERPi:

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Fonte:

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http://www.presseurop.eu/it/content/article/423361-le-relazioni-pericolose


CCIAA, Economia, Eventi, Formazione, Imprese 2.0, Industria, Innovazione, Nanotecnolgie, Nordest, Padova, PST Galileo Padova, Pubblica Amministrazione, Regioni, Responsabilità Sociale, Ricerca, Sistemi gestionali, Società della Conoscenza, Sostenibilità, Unioncamere, Università di Padova, Veneto

INNOVAZIONE a NORDEST con il Sistema medicale made in Veneto

Importante Convegno sull’Innovazione Biomedicale in programma il 27 novembre a Padova.

Verranno presentati i risultati dei progetti d’innovazione per il settore medicale “Made in Veneto” promossa dalla CNA e dal Sistema Camerale grazie al Progetto padovano SUPPORT INN.

27 novembre 2010 Sistema medicale made in Veneto

Il tessuto produttivo regionale a seguito della globalizzazione e della crisi, ha subito profonde trasformazioni, anche nel comparto della Sanità. Il biomedicale comprende l’insieme delle tecnologie e dei prodotti che afferiscono alla sanità e, in una accezione più ampia, alla salute ed al benessere. Nel settore vi sono significative filiere e reti specializzate, che possono costituire un importante volano per la ripresa della nostra economia.

Negli ultimi anni, anche con l’esperienza del Distretto Biomedicale Veneto, si è sviluppata una cultura di sistema che costituisce importante valore aggiunto al patrimonio del territorio veneto. La domanda di salute e benessere, il progressivo invecchiamento della popolazione, lo sviluppo dell’innovazione tecnologica, costituiscono i fattori di una nuova opportunità di sviluppo.

Un rapporto tra pubblico e privato ispirato dalla filosofia del “km zero”, può generare circoli virtuosi di crescita economica e civile a livello locale. Rafforzare gli strumenti per le aggregazioni, far crescere la cultura delle piccole e medie imprese, significa dar valore alla qualità nel territorio.

Materiali di approfondimento disponibili in:

http://www.osservatoriobiomedicaleveneto.it

  • pubblicazione – IL CASO AUSILI TECNICI PER DISABILI: RICERCA, NORMAZIONE & COMPETITIVITA’
  • pubblicazione – VERSO UN PROFILO TECNOLOGICO NEL MEDICALE: TREND E FILIERE
  • pubblicazione – BIOMEDICALE VENETO, DINAMICHE E PROSPETTIVE DI MERCATO
  • pubblicazione BIOMEDICALE VENETO E COMPETITIVITA’ DELLE IMPRESE
  • pubblicazione DINAMICA DI DOMANDA E OFFERTA DI DISPOSITIVI MEDICI NEL VENETO
  • pubblicazione – PROSPETTIVE NELL’ASSISTENZA PROTESICA E MERCATO DEGLI AUSILI
  • pubblicazione BIOMEDICALE VENETO TRA SOCIETA’ DEL BENESSERE E MERCATO
Città, digitale, Economia, enterprise, Etica, Eventi, Facebook, Imprese 2.0, Innovazione, Melica - Scandelin & Partners, Nordest, Partecipazione, Pedagogia, Pubblica Amministrazione, Ricerca, Sistemi gestionali, Social Network, Società della Conoscenza, Software libero, Veneto, Venezia, Web 2.0

INNOVAZIONE DIGITALE “Manifesto per l’Open Government” e “Social Inbox” Facebook

Due importanti novità stanno vivacizzando il mondo della partecipazione digitale sull’onda innovativa italiana e americana.

La pubblicazione del “Manifesto per l’Open Government” e le modifiche apportate con il “Social Inbox”dal re dei Social network, ovvero facebook.

Intanto che le varie comunità territoriali e tematiche sparse in giro per l’Italia e l’Europa commentano con interesse a questa veloce fase di trasformazione della partecipazione digitale con i Social network, ecco che ci vengono utili due preziosi contributi:
  • Il primo è di oggi a cura di Giovanni Calia con riflessioni sul concetto che “il medium non è il messaggio”. Calia propone un interessantissimo approfondimento sulla “king news” della settimana, ovvero la “Social Inbox di Facebook“. Infatti, sua maestà dei Social network ha  “lanciato il suo nuovo concetto di comunicazione one-to-one, destrutturando il mondo della comunicazione moderna, disegnando un’era di comunicazione sempre più transmediale, destinata a cambiare le sorti della comunicazione tra persone, destinata quindi a cambiare la società prossima ventura”;
  • Il secondo importante contributo riguarda la pubblicazione finale del Manifesto per l’Open Government. I promotori di questa orginale iniziativa potrebbe essere letta in combinazione con quella di Innovatori relativa alla “Carta Etica Digitale” per la quale c’è stata la consultazione pubblica a Venezia il 25 ottobre 2009 in occasione del 1^ VeneziaCamp 2009. Insomma, i promotori del nuovo Manifesto, partono dalla considerazione che tutti noi siamo impegnati quotidianamente, con diverse modalità e professionalità, a promuovere l’innovazione all’interno del Paese e in particolar modo della Pubblica Amministrazione in tutte le le sue dimensioni centrali e territoriali. Ciò viene fatto con enorme passione e professionalità ma, spesso, anche con la grande frustrazione generata da una politica spesso distratta e poco sensibile ai temi dell’innovazione. In molti Paesi si stanno sperimentando sistemi di Open Government, ma l’Italia è restia ad abbracciare questa nuova dottrina e tende a restare impantanata nelle patologie istituzionali tipiche dei modelli organizzativi tradizionali che acuiscono la distanza con i cittadini. Qui sotto i contenuti del Manifesto.
Manifesto per l’Open Government 

  1. Governare con le persone – La partecipazione attiva è un diritto e un dovere di ogni cittadino. L’Open Government si propone di creare le condizioni organizzative, culturali e politiche affinché questo venga esercitato con pari opportunità per tutti.
  2. Governare con la rete – La Pubblica Amministrazione deve far riferimento a un nuovo modello organizzativo che abbandoni la logica burocratica verticale di gestione dei servizi pubblici a favore di una logica orizzontale, in grado di coinvolgere i diversi attori pubblici, privati e del non profit, nel raggiungimento di un obiettivo comune. Tale obiettivo può essere perseguito attraverso un efficace uso della Rete.
  3. Creare un nuovo modello di trasparenza – L’Amministrazione deve agire in modo da garantire sempre la più completa trasparenza dell’attività di governo e la pubblicità di tutto ciò che è relativo al settore pubblico. Fornire ai cittadini tutte le informazioni sull’operato dell’Amministrazione è indispensabile per realizzare un controllo diffuso sulle attività di governo e sulla gestione della cosa pubblica.
  4. Trattare l’informazione come infrastruttura – I dati delle Pubbliche Amministrazioni devono essere accessibili a tutti sul Web in formato aperto, gratuitamente ove possibile, e – in ogni caso – con licenze idonee a consentire la più ampia e libera utilizzazione. La disponibilità di dati aperti è, di fatto, l’infrastruttura digitale sulla quale sviluppare l’economia immateriale. Le Pubbliche Amministrazioni, liberando i dati che gestiscono per conto di cittadini e imprese, possono favorire lo sviluppo di soluzioni da parte di soggetti terzi e contribuire in modo strategico, allo sviluppo economico dei territori dalle stesse amministrati.
  5. Liberare i dati pubblici per lo sviluppo economico del terzo millennio – Le Pubbliche Amministrazioni devono concentrarsi sulla produzione, classificazione e pubblicazione di dati e informazioni grezzi e disaggregati, lasciando, salvo eccezioni espressamente previste dalla legge, all’iniziativa privata lo sviluppo di applicazioni ed interfacce per la loro rielaborazione, consultazione e fruizione. Un orientamento della Pubblica Amministrazione verso l’Open Data offre nuove opportunità a chi investe nella Rete, incentivando la crescita di nuovi distretti dell’economia immateriale che rappresenterebbero un nuovo modello di produzione da affiancare a quello tradizionale oggi in crisi e, troppo spesso, sostenuto dagli aiuti di stato.
  6. Informare, coinvolgere, partecipare per valorizzare l’intelligenza collettiva – La rete moltiplica il potenziale delle intelligenze coinvolte e aumenta l’efficacia dell’azione amministrativa. Le dinamiche organizzative ed i procedimenti della Pubblica Amministrazione vanno ripensati per  migliorare la qualità dei processi di informazione,  facilitare il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i cittadini, diffondere la cultura dell’Open Governement anche attraverso i social media e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
  7. Educare alla Partecipazione – Lo  Pubblica Amministrazione promuove la partecipazione di tutti i cittadini alla gestione  della cosa pubblica anche attraverso il ricorso alle tecnologie dell’informazione, eliminando ogni discriminazione culturale, sociale, economica, infrastrutturale o geografica ed educando alla partecipazione come diritto e dovere civico di ogni cittadino.
  8. Promuovere l’accesso alla Rete – La tecnologia, ed in particolare internet e gli strumenti di accesso alla Rete, sono elementi abilitanti ai processi di partecipazione. Per questo motivo è dovere dello Stato consentire a tutti i cittadini di accedervi e promuoverne la cultura d’uso.
  9. Costruire la fiducia e aumentare la credibilità della PA – La conoscenza e la partecipazione ai processi decisionali sono strumenti di costruzione della fiducia in un rapporto tra pari che coinvolge Amministrazione e Cittadini rendendo inutili gli attuali livelli di mediazione. L’appartenenza agli stessi ecosistemi (digitali e non), la pratica delle stesse dinamiche sociali e servizi efficaci costruiti intorno al cittadino e alle sue esigenze aiutano ad accrescere la fiducia, la credibilità dell’Amministrazione e la condivisione degli obiettivi.
  10. Promuovere l’Innovazione permanente nella Pubblica Amministrazione – La costruzione di servizi deve essere sempre realizzata in modalità condivisa e sviluppata, pensando l’utente al centro del sistema e mantenendo aperta la possibilità di far evolvere i sistemi. Una innovazione permanente per garantire una revisione continua, nelle forme di utilizzo, negli adeguamenti tecnici, funzionali ed organizzativi sempre in linea con l’evoluzione dei paradigmi della Rete.

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Fonti:

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Città, Creative Commons, digitale, Economia, Eventi, Formazione, Imprese 2.0, Industria, Innovazione, Marketing, Nanotecnologie, Nordest, Nordovest, Partecipazione, Politecnico di Torino, Pubblica Amministrazione, Ricerca, Sistemi gestionali, Social Network, Società della Conoscenza, Software libero, Torino, Venezia, Web 2.0, wikipedia, YouTube

INNOVAZIONE DIGITALE – Ecco tre importanti eventi da oggi a fine novembre tra Venezia e Torino

A proposito di innovazione e sviluppo digitale, questo fine mese di novembre si preannuncia davvero scoppiettante 🙂

Infatti, tra Venezia e Torino, sono in programma tre eventi di grande importanza per la comunità degli innovatori italiani che operano in ottica europea ed internazionale. Vediamoli ad uno ad uno :

    1. TORINO 27 Novembre 2010, seconda Conferenza Annuale del Centro NEXA su Internet & Società. Momento di discussione, da diversi punti di vista, sul Diritto d’Autore internazionale e il tema della libertà di espressione e di informazione online in Italia. I ricercatori e i fellows del Centro NEXA ne parleranno con esperti, policy makers, professionisti, appassionati e semplici cittadini. L’evento includerà anche CCIT2010, una sessione sullo stato di Creative Commons in Italia, riprendendo la tradizione degli incontri “CCIT”. Sempre in tema Creative Commons, in serata avrà luogo il Creative Commons Music Party. La partecipazione alla conferenza NEXA è gratuita, ma occorre registrarsi entro il 25 Novembre, fino a esaurimento posti disponibili (la registrazione è aperta su nexa2010.eventbrite.com);
    2. VENEZIA – TERRAFERMA/MARGHERA, venerdì 26 Novembre al Parco Tecnologico e Scientifico VEGA di Venezia con il patrocinio di APSTI Associazione Parchi Scientifici Tecnologici Italiani. A proposito di questo evento sulla Banda Larga, Studio Baroni raccoglie e rilancia l’invito di Michele Ficara di non perdersi il convegno  “cosa faresti se avessi 300 mbps” nel quale verranno esplorate le possibilità ed opportunità di business per le aziende innovative che decideranno di utilizzare i 300 mb di connettività messi a loro disposizione dal VEGA. Infatti, è ormai noto che la diffusione della banda larga costituisce un asset fondamentale per lo sviluppo del Paese. Se ne fa un gran parlare e un grande polemizzare, ma il VEGA ha deciso di fare e, in accordo con Fastweb, dal prossimo 1 gennaio 2011  i 300 MB saranno una realtà. Con il termine “video on demand” (“video su richiesta”), in sigla VOD, si intende un servizio interattivo della televisione. Il servizio permette agli utenti di fruire, gratuitamente o a pagamento, di un programma televisivo in qualsiasi momento lo desiderino. Ecco il video invito di Michele Ficara:
      . In merito alle prospettive sull’Open Source, va ricordato che lo scorso 11 novembre, sempre al VEGA, è intevenuto Bryan Cheung, Presidente di Liferay Inc., società leader mondiale nelle applicazioni Open Source;
    3. VENEZIA venerdì 19 novembre 2010 Università Ca’ Foscari, Aula Baratto (Dorsoduro 3246, Venezia) giornata di studio “Cinema e videogame nella rete: pratiche di contaminazione”. Nell’epoca del digitale, l’identità di un medium si negozia in maniera sempre più significativa attraverso la ripresa di altri media, più vecchi e più giovani: cinema, videogame, televisione, web attivano processi reciproci di incorporazione e rimodellamento di strategie espressive. Studiosi provenienti da ambiti di ricerca diversi (film studies, media studies, game studies, informatica giuridica) si incontreranno per cercare di cartografare un territorio complesso e mutevole, per discutere nuovi strumenti di indagine e di analisi che sappiano rendere conto della complessità senza tradirla, e che ci offrano i mezzi per orientarci in un’epoca che sempre più prepotentemente ci richiede di essere, oltre che spettatori e lettori, attori consapevoli della produzione culturale. Le due iniziative rientrano nella più ampia manifestazione “I play videogame”, che proporrà anche una mostra, una retrospettiva e una sfida live tra campioni internazionali.

    Rapida evoluzione del digitale nello scenario italiano.

    Come spiegano in qui in “TAFTER cultura é sviluppo”, lo scorso 10 novembre è stato sottoscritto un accordo nazionale pubblico-privato per lo sviluppo di reti a banda larga. Emerge che “il  secondo decisivo passo per l’attuazione del piano “Italia digitale”, dopo quello che il Governo sta operando insieme alle Regioni per il superamento del digital divide nel nostro Paese (oltre 2 milioni di italiani già usciti dal digital divide da inizio legislatura e risorse stanziate e cantieri in apertura per fare uscire dal dd altri 1,2 milioni di italiani entro la metà del 2011). L’Italia segna in questo modo un passaggio fondamentale per raggiungere gli obiettivi definiti dall’Agenda Digitale europea, affinché – entro il 2020 – il 50 per cento degli italiani possa abbonarsi a servizi con velocità superiore a 100 Mbps”.

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    Venezia, Spazio THETIS all’Arsenale (dal 15/10 al 5/11/2010): Felicity change your city change yout life

    interessante concorso di grafica internazionale a Venezia

    esposizione allo spazio THETIS Venezia / Italia

    15 ottobre / 5 novembre, 2010

    apertura: da lunedì a venerdì 10 – 18
    dove: Spazio THETISGoogleMap

    L’ingresso della sede di Thetis si trova presso la fermata BACINI delle linee circolari Actv 41, 42, 51, 52 (Giracittà).

    Hotel convenzionato: Hotel Rigel

    Fonte: www.felicityproject.it

    Coorganizzazione:

    Città di Venezia – Direzione attività e produzioni culturali,  dello spettacolo e della comunicazione.

    Obiettivo del progetto è promuovere riflessioni sul tema della vita nella società urbana e su come possa essere migliorata. Un’occasione per i grafici provenienti da tutto il mondo di esprimere e immaginare soluzioni per una città capace di accogliere e migliorare la vita dei suoi abitanti. Verrà pubblicato un catalogo che ospiterà, oltre ai poster selezionati dalla giuria, delle riflessioni relative ad alcuni Temi sensibili:

    • Integrazione delle diverse culture e religioni
    • Le esigenze dei cittadini: Giovani, Disabili, Bambini, Anziani, Emarginati…
    • Le innovazioni tecnologiche
    • Protagonismo delle comunità
    • Interazione tra aree urbane e natura
    • Sicurezza

    La giuria

    • David Carson
    • Fortunato D’Amico
    • Chaz Maviyane Davies
    • Ann Harakawa
    • Andreas Kipar
    • Yossi Lemel
    • Armando e Maurizio Milani
    • Marco Navarra
    • Woody Pirtle
    • Maria Alessandra Segantini
    • Raymundo Sesma
    • David Tartakover
    • Maurizio Varratta

    Patrocinio

    • ORDINE DEGLI ARCHITETTI PIANIFICATORI, PAESAGGISTI E CONSERVATORI DELLA PROVINCIA DI VENEZIA
    • ALA ASSOARCHITETTI
    • CONFINDUSTRIA VENEZIA
    • COMUNE DI GROSSETO

    Sponsor tecnici:

    • Business Press
    • Ditre Group
    • Favini
    • Gruppofallani
    • QWERTY Studio
    • SiteBySite

    Supporter

    • Fondazione Italia Cina
    • Scuola Internazionale di Grafica di Venezia
    • ADC ArtDirectorsClub New York

    Guarda i video di alcuni interessanti eventi realizzati allo Spazio THETIS e sull’Arsenale di Venezia:

    CUOA, enterprise, Imprese 2.0, Industria, Innovazione, Nanotecnolgie, Nordest, Padova, Politecnico di Milano, Pubblica Amministrazione, Regioni, Ricerca, Scuola, Società della Conoscenza, Unioncamere, VEGA, Veneto, Venezia

    Il tema “GLOCAL” nell’Atlante Tecnologico Italia 2010 (“Zeitgeist” ricerca Italia/Germania)

    Come si può comprendere l’importanza del Made in Italy delle eccellenze tecnologiche?

    Atlante Tecnologico Italia

    il portale italo/tedesco che fa lo zeitgeist della ricerca italiana!

    (visita il sito: Atlante Tecnologico Italia 2010)

    Nell’apertura dell’Atlante viene spiegato che con il termine “Ricerca e Sviluppo” si intende “quel settore di un’impresa industriale (uomini, mezzi e risorse finanziarie), coinvolto nello studio di innovazioni tecnologiche da utilizzare per migliorare i propri prodotti, crearne di nuovi, o migliorare i processi di produzione”.

    E proprio nell’ottica dell’innovazione per il miglioramento abbiamo visto l’esempio del Nordest che progetta un sistema “knowledge network” per mettere in rete la conoscenza. Questa prospettiva sembra andare nella stessa direzione indicata da “ditt” quando viene affermato che la “competitività sui mercati internazionali può essere realizzata attraverso l’innovazione nella ricerca, la disponibilità di capitale umano qualificato e la capacità di utilizzare le nuove conoscenze per lo sviluppo tecnologico”.

    Considerato che il “fine primario per garantire un incremento di competitività è l’integrazione fra innovazione e ricerca soprattutto a livello internazionale”, torna utile richiamare l'”Orientamento GLOCAL” suggerito da Studio Baroni sul tema del “km zero” e riproposto qui sotto.

    Orientamento GLOCAL”

    Per sviluppare una strategia che metta in rapporto il locale con il globale, Studio Baroni suggerisce un “orientamento “GLOCAL” che raccoglie l’ispirazione suggerita dal sociologo contemporaneo Zygmunt Bauman. “GLOCAL” è un termine che deriva da “glocalizzazione” e nasce dalla fusione di globale con locale.

    Interpretando il pensiero di Bauman, per una strategia di sviluppo orientata alla filosofia “GLOCAL” appare quindi necessario:

    • porre al centro le persone che abitano o sostano nel territorio e valorizzano il patrimonio locale materiale e immateriale;
    • affermare l’importanza della comunicazione tra le persone e iportatori d’interesse e presta particolare attenzione alle nuove tecnologie open source e social network per il web 2.0;
    • tutelare, esaltare e promuovere le caratteristiche delle aree locali intese ciascuna come “prodotto territorio” nella loro relazione con la cultura e il mercato globale;
    • enfatizzare il ruolo delle istituzioni e associazioni locali nelle relazioni internazionali e promuovere la Responsabilità Sociale delle Imprese per dare vita a innovative partnership tra istituzioni pubbliche e private.

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    “Orientamento GLOCAL”: (C) con Licenza Creative Commons “Attribution No Derivatives (by-nd)”


    
    
    Agroalimentare, Ambiente, Comunicazione, Concorsi, Economia, Eventi, Imprese 2.0, Innovazione, Marketing, Nordest, Nordest 2019, Padova, Partecipazione, Pubblica Amministrazione, Regioni, Scuola, Social Network, Sostenibilità, Unioncamere, Web 2.0

    Il “KM ZERO”, ovvero quel 50% della filosofia “GLOCAL”, protagonista al Concorso Gastronomico del Veneto il 15 settembre a Torreglia (Padova)

    In una precedente riflessione in merito al “Territorio 2.0” parlavamo della storica delibera del Consiglio Regionale del Veneto. Si tratta della Legge Regionale del “KM ZERO” e diventata operativa agli inizi del 2010 a seguito del parere positivo di compatibilità da parte della Commissione Europea in merito agli aiuti di stato e alla libera circolazione delle merci.

    Dopo la pubblicazione nel BUR, la normativa è diventata operativa a tutti gli effetti autorizzando anche gli enti locali a promuovere l’orientamento del consumo dei prodotti di provenienza regionale in mense pubbliche, nella ristorazione collettiva e in tutti i supermercati. E’ stato così che il Veneto ha introdotto per la prima volta la definizione di “prodotti agricoli a km zero” individuando caratteristiche precise ed essenziali quali: stagionalità, sostenibilità ambientale, qualità organolettiche e legame con la tradizione culinaria veneta.

    Ed è proprio la tradizione veneta che sta alla base del “KM ZERO”, ovvero di quel 50% della filosofia “GLOCAL” che sarà protagonista al Concorso Gastronomico del Veneto il 15 settembre a Torreglia (Padova). L’edizione 2010 del Concorso sarà una vera e propria festa per ricordare la scelta del Consiglio Regionale del Veneto, approvata con unanime consenso politico trasversale, la norma unica nel panorama legislativo nazionale, partita da una petizione di 25 mila firme raccolte da Coldiretti Veneto.

    Per festeggiare il successo della filosofia e del progetto economico strategico del cosiddetto “km zero”, Coldiretti Veneto ha pensato di riunire presso l’Antica Trattoria Ballotta una rappresentanza trasversale delle autorità politiche regionali, associati ai ristoratori in gara al Concorso per condivisione di memorie culinarie e identità di vedute rispetto all’uso in cucina di prodotti stagionali e del territorio.

    E questo evento (che tra l’altro vuole sostenere la candidatura del Nordest 2019 per la Capitale Europea della Cultura) ci permette di riprendere il discorso sull'”orientamento GLOCAL” della Pubblica Amministrazione. Infatti, negli ultimi anni, diverse realtà locali italiane si sono accorte delle potenzialità offerte dalla rivoluzione elettronica in corso e soprattutto per innovare il marketing del turismo.

    Il cambiamento antropologico di portata internazionale che ruota attorno alla “glocalizzazione“. Le persone non vivono solamente la dimensione della prossimità fisica, la località del proprio vivere quotidiano, ma si interfacciano con il globale della comunicazione digitale. Ciò, a sua volta, genera nuova e diversa relazione nel reale. Relazioni di varia natura: sociali, economiche, culturali, istituzionali, politiche…

    Orientamento GLOCAL”

    Per sviluppare una strategia che metta in rapporto il locale con il globale, Studio Baroni suggerisce un “orientamento “GLOCAL” che raccoglie l’ispirazione suggerita dal sociologo contemporaneo Zygmunt Bauman. “GLOCAL” è un termine che deriva da “glocalizzazione” e nasce dalla fusione di globale con locale.

    Nello specifico, alla luce delle scelte del Consiglio Regionale del Veneto e il case study del Concorso Gastronomico in programma il 15 settembre, interpretando il pensiero di Bauman, per una strategia di sviluppo orientata alla filosofia “GLOCAL” appare quindi necessario:

    • porre al centro le persone che abitano o sostano nel territorio e valorizzano il patrimonio locale materiale e immateriale;
    • affermare l’importanza della comunicazione tra le persone e i portatori d’interesse e presta particolare attenzione alle nuove tecnologie open source e social network per il web 2.0;
    • tutelare, esaltare e promuovere le caratteristiche delle aree locali intese ciascuna come “prodotto territorio” nella loro relazione con la cultura e il mercato globale;
    • enfatizzare il ruolo delle istituzioni e associazioni locali nelle relazioni internazionali e promuovere la Responsabilità Sociale delle Imprese per dare vita a innovative partnership tra istituzioni pubbliche e private.

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    Cultura, digitale, Economia, Eventi, Facebook, Imprese 2.0, Innovazione, LinkedIn, Marketing, Nordest, Treviso, Turismo, Veneto, Venezia

    B2B Italia Australia, innovativo evento “Talking Continents” con web 2.0, Castelbrando, 9-11 luglio 2010

    Castelbrando come location d’eccezione per “Talking Continents”, importante evento nel cuore del Nordest finalizzato all’incontro tra Italia e Australia.

    Tre giorni di iniziative per il primo convegno-workshop , organizzato da Expo Venice, l’Associazione Italia – Australia e CastelBrando per far esprimere tutte le potenzialità offerte dall’interscambio tra Italia e il continente Australiano.

    La filosofia dell’innovativo evento è “azienda-verso-azienda”, ovvero B2B rafforzato dalla scelta della relazione digitale web 2.0 (facebook, twitter e linkedin) per socializzare l’interscambio economico e socio-culturale inteso come ponte ed eredità del percorso storico tracciato nei secoli dai più grandi mercati economici che si posizionano lungo la “via dell’oro” che da Venezia, porta d’Oriente dell’Europa, passando dagli Emirati, India, Sud-Est Asiatico, raggiunge l’Australia.

    L’evento dedicata una giornata per gli operatori e due aperte al pubblico:

    Venerdì 9 luglio 2010:

    • 1° CONVEGNO & WORKSHOP “TALKING CONTINENTS”
    • DESTINATARI: Riservato ad operatori B2B Italiani o Australiani che intendano insediare, rafforzare o introdurre commercialmente prodotti/ servizi, pratiche import/export.
    • PRINCIPIO ISPIRATORE: l’Australia è un continente solido che accoglie milioni di Italiani in esso residenti per lavoro e studio ed un’economia stabile che cresce molto più di quella europea. Ad oggi l’Australia rappresenta il mercato ideale, l’alternativa poco nota per posizionare prodotti e servizi ed avviare una pratica di scambio commerciale costruttivo, biunivoco ed un “traffico” che oggi risulta ancora inespresso per quantità ed eccellenza, a causa della mancanza di momenti di incontro ed analisi sinottica delle opportunità.
    • MODALITA’: Il convegno vedrà l’intervento di importanti personalità nel panorama economico istituzionale Italiano ed Australiano ed una sessione di incontri B2B fra i maggiori operatori australiani, Italiani e dei paesi della “via dell’oro” (Emirati, India, Cina, Sud Est Asiatico) per introdurre e discutere concretamente le opportunità nascenti ed applicare a modelli di business reali le implicazioni delle tematiche affrontate.
    • SCOPO: Presentare strumenti e strategie a disposizione delle imprese Italiane ed australiane per sviluppare i rispettivi mercati e/o Joint Ventures, agevolando gli scambi economici e commerciali tra i due Paesi con incontri fra operatori per estendere il processo di internazionalizzazione al nuovo e promettente continente Australiano, ricco di opportunità ed in grande sviluppo.
    • SETTORI COINVOLTI: Tourism, Travel & Culture, Food and Beverage, Fashion , DAC- Design, Architecture and Constructions.

    Sabato 10 e domenica 11 luglio

    • TALKING CONTINENTS, TALKING CULTURES (v. nel programma completo).
    • DESTINATARI: Aperto al pubblico.
    • ATTIVITA’: esposizione di prodotti gastronomici, progetti artistici (Esposizioni: sculture di luce, effetti di luce, opere a sbalzo e cesello, mostra di pittura australiana e aborigena), la proiezione di un film australiano e musica e suoni a cura del gruppo Florio Pozza & Didge Band.
    • ORGANIZZAZIONE: Evento organizzato da Expo Venice Spa, la società veneziana protagonista degli eventi fieristici in Veneto, insieme all’Associazione Italia-Australia, Australian Government Austrade e CastelBrando e con il Patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Veneto, Provincia di Treviso, in collaborazione Unioncamere del Veneto – Eurosportello del Veneto.

    Network 2.0, info e dettagli organizzativi:

    Castelbrando

    fonti immagini: http://www.crossed-flag-pins.com, http://www.villecastellipalazzi.com

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    CUOA, studio su imprese 2.0 nei social network

    Dopo Aziende 2.0, le Città turistiche che fanno marketing territoriale 2.0, e i consigli pratici per orientare le aziende al Web 2.0, ecco un interessante studio della Fondazione CUOA dal quale emerge che la maggioranza delle imprese è già nel mondo dei social network.

    Secondo lo studio del CUOA, gli strumenti più utilizzati sono i social media (soprattutto Facebook, ma anche LinkedIn, YouTube e Twitter), mentre sono relativamente meno diffusi i blog e le funzioni RSS. La “molla” che ha spinto gli imprenditori ad aprirsi al Web 2.0 è la possibilità di contattare nuovi clienti e utenti, oltre alla disponibilità di nuovi canali per promuovere prodotti e servizi a costi relativamente contenuti.

    Se la maggior parte degli imprenditori è soddisfatti dai risultati raggiunti e punta a consolidare o espandere la propria presenza, permane la diffidenza per l’uso dei social media da parte dei dipendenti (a riguardo v. sul Sole 24 Ore l’indagine commissionata da Trend Micro a The Economist Intelligence Unit)

    Ed è interessante notare come il CUOA ha introdotto nella propria organizzazione l’uso dei social network:

    • Facebook per aggiornamenti e commenti in tempo reale su quello che accade al CUOA;
    • LinkedIn per allargare la rete dei contatti e aprire nuove opportunità di carriera;
    • You Tube dove il CUOA ha raccolti video di presentazione dei master, lezioni particolarmente interessanti, interventi ai seminari dei nostri docenti ed esperti;
    • CUOAspace ovvero il blog con i contributi scientifici, approfondimenti e spunti di riflessione condivisi da docenti e collaboratori su temi di attualità e di expertise CUOA.

    fonti: